In Campania non ci sono gli eredi dei samurai ma Bassolino e Russo Iervolino
di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 18 LUG, (Italia Estera) – Napoli deve diventare come Tokyo, una metropoli di oltre 13 milioni di abitanti dove non si vede neppure un mozzicone di sigaretta. Lo ha detto Silvio Berlusconi che oggi ha annunciato la fine dell’emergenza rifiuti in Campania al termine del consiglio dei ministri straordinario in trasferta a Napoli.
“Da qui deve partire una campagna per citta’ piu’ ordinate e pulite”, ha detto il premier compiacendosi di aver mantenuto la promessa di aver fatto pulire in 58 giorni la Napoli del sindaco Rosa Russo Iervolino e la Campania del governatore Antonio Bassolino grazie ad un’ "opera di civiltà" compiuta dal sottosegretario Guido Bertolaso e dalle forze Armate in missione speciale.
Il premier ha indicato la capitale dell’ impero del Sol levante , visitata recentemente in occasione del G8 svoltosi in Hokkaido, come un esempio da seguire. Ma Napoli e Tokyo sono due entita’ completamente diverse anche se entrambe sono sul mare ed hanno come simboli il Vesuvio e il Fujiyama , due vulcani dormienti ma estremamente pericolosi se si dovessero risvegliare. All’ombra del Fujiyama impera la cultura dei samurai fatta tutta di impeto e decisioni. Quando in Giappone si pose il problema dei termovalorizzatori gli eredi dei samurai lo risolsero in poco tempo ricorrendo all’industria ed alla tecnologia tedesca.
A Napoli e in Campania i problemi si accumulano nel tempo. I suoi amministratori si compiacciono di sedere all’infinito sulle loro poltrone all’ombra del Vesuvio. “Ho fatto bene a restare” ha detto in tv alla vigilia del consiglio dei Ministri , Antonio Bassolino, imputato in un processo per irregolarita’ commesse in 14 anni di emergenza rifiuti. Da piu’ parti e da tempo sono state sollecitate le sue dimissioni da governatore della Campania, un passo indietro che un amministratore giapponese avrebbe senz’altro compiuto con un inchino e scusandosi del danno arrecato alla collettivita’.
Ma Bassolino non discende dai samurai come anche Rosa Russo Iervolino. La Rosa di palazzo San Giacomo ha portato Napoli al degrado della sua immagine turistica nel mondo. Sporcizia e criminalita’ dilaganti e nessun contributo per una soluzione dell’emegenza rifiuti. Nei giorni scorsi Rosetta, cosi’ vezzosamente si fa chiamare il sindaco, ha indicato l’area di Agnano come sede del termovalorizzatore di Napoli. La scelta non poteva essere peggiore ed e’ stata bocciata dagli esperti perche’ la localita’ afflitta dal bradisismo, non e’ idonea all’insediamento dell’impianto.
Se in Campania ci fossero stati amministratori samurai oggi Berlusconi non avrebbe dichiarato che il “governo e’ riuscito in una missione che molti ritenevano impossibile”.
Comunque l’annuncio di Berlusconi segna che “ Napoli e la Campania sono tornate ad essere luoghi puliti ed ordinati” dopo la rimozione di 50mila tonnellate di rifiuti. Ma, come ha detto il Presidente del Consiglio, comincia un’altra fase che e’ sempre di emergenza e che prevede la messa a regime di tutto il sistema dei rifiuti con la realizzazione dei termovalorizzatori. I tempi sono previsti in tre anni ma si spera di farcela in due. Questo e’ quanto fara’ il governo. Bassolino e Russo Iervolino, invece, che faranno?
Berlusconi ha anche annunciato che nei prossimi giorni 40 mila volontari della Protezione civile si recheranno in Campania per spiegare come deve essere fatta la differenziata nei 551 comuni della Regione ai quali si e’ chiesto in una lettera di rispettare gli impegni presi.. “ Siamo pronti ad aiutarli e a sostenerli, spiega il premier, ma "commissarieremo tutti quei comuni che non adempiranno alla raccolta differenziata nei tempi previstì”.
Il Governo e la Regione hanno stanziato altri 526 milioni di euro, con un accordo siglato prima del Cdm, a titolo di "compensazione ambientale" ai comuni sedi di discariche, termovalorizzatori, siti per lo stoccaggio delle ecoballe e impianti di produzione di cdr, vecchie discariche.
Berlusconi ha promesso che tornera’ a Napoli con il Consiglio dei Ministri."Silvio santo subito", ma il Presidente risponde con una battuta. "Santo? Sì, ma non subito".
Alfonso Maffettone/Italia Estera