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11 lug 2008TRASPORTI: Alitalia attende dal Ministro Tremonti il suo salvataggio


Di Alfonso Maffettone
ROMA, 11 LUG, (Italia Estera) -- Quale sara’ la sorte dell’ Alitalia ?. La crisi della giustizia, la questione delle intercettazioni telefoniche e l’emergenza rifiuti a Napoli hanno relegato in secondo
piano il futuro della compagnia di bandiera, una delle vergogne nazionali per le quali non si riesce a trovare una soluzione. Sfumata la possibilita’ di acquisto da parte dell’Air France, l’azienda ha preso una boccata di ossigeno con il prestito ponte da trecento milioni di euro ma tutti i nodi che rendono aggrovigliata la gigantesca e poderosa matassa sono rimasti cosi’ come erano nella passata legislatura. Nessuna cordata di imprenditori italiani si e’ fatta avanti nonostante le assicurazioni e le sollecitazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ne’ altre compagnie straniere, dopo Air France, hanno dimostrato interesse per una eventuale acquisizione del colosso italiano. Volendo usare la terminologia delle investigazioni di polizia si ha l’impressione come se si brancolasse nel buio , un buio reso ancora piu’ fitto dagli interrogativi e dalle ipotesi che si intrecciano sul futuro di una societa’ oberata dai debiti e dagli esuberi (non si sa quanti siano, c’e’ chi parla di ottomila). Alitalia sara’ commissariata? O andra’ avanti sulla strada della continuita’ aziendale?. Finora non e’ emersa una linea politica, anzi sembra essere sorto un contrasto a livello ministeriale.
Il presidente della compagnia Aristide Police oggi si e’ schierato con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Mattioli il quale ritiene prematuro parlare di modifiche alla legge Marzano sulle procedure concorsuali. “Rimango fermo alle dichiarazioni del ministro che ha parlato di continuita’ aziendale. Se si fosse in una situazione fallimentare dovrei essere io ad attivarmi”, ha detto il numero uno di Alitalia. Un percorso che esclude l’ipotesi di un commissario e che diverge dalla posizione del Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.
Due giorni fa Scajola ha parlato di aggiornamento allo studio della legge Marzano sulla crisi delle grandi industrie ed ha ricevuto l’appoggio della Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia preoccupata anche per le altre situazioni di crisi che esistono in Italia. «Serve una riforma, la legge è troppo macchinosa per le esigenze di Alitalia. È un problema straordinariamente serio e servono risposte straordinarie. Credo che dobbiamo provare a salvarla e quindi le regole vanno riviste», ha detto Marcegaglia all’'assemblea degli imprenditori di Cuneo.
Nella direzione indicata da Scajola starebbe lavorando l’advisor di Alitalia, Intesa Sanpaolo, che avrebbe elaborato un piano per lo “spezzatino” sfruttando le modifiche della legge Marzano. Lo spezzatino consisterebbe nella divisione dell’azienda in good e bad company: nella prima si farebbe confluire la parte operativa eventualmente insieme a quella di AirOne dell’ imprenditore Toto che in passato ha manifestato interesse per una acquisizione di Alitalia, nell’altra si immetterebbero le attivita’ di terra- le fallimentari – per la loro liquidazione.
Intesa Sanpaolo dovrebbe presentare il piano il 18 luglio al Consiglio di Amministrazione di Alitalia ma il management sarebbe contrario a far proprio il progetto senza prima valutarne tutti gli aspetti non avendo partecipato alla sua stesura. Altro ostacolo da non sottovalutare sono i sindacati. Si da’ per scontato che le parti sociali non sarebbero favorevoli allo “spezzatino” e potrebbero indire scioperi proprio ora che si e’ in periodo turistico.
Quindi nessuna decisione e’ in vista sulla sorte dell’Alitalia. L’ unico che potra’ fare luce e’ il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che attraverso il Tesoro, e’ l’azionista di riferimento di Alitalia con il 49,9%. Ma Tremonti e’ impegnato in altre faccende anche importanti e non sembra avere intenzione di assumere decisioni fino a quando l’advisor non si pronuncera’ per una soluzione.  (Italia Estera).




 
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