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11 lug 2008DECRETO SICUREZZA, impronte digitali: L’Associazione dei profughi giuliano-dalmati smentisce “Famiglia Cristiana”

ROMA, 11 LUG (Italia Estera) - Il settimanale cattolico “Famiglia Cristiana”, nel numero 28 del 13 luglio possimo, si inserisce nel dibattito sulle impronte digitali dei nomadi.
Nell’editoriale di questa settimana Beppe Del Colle afferma che
“Governi e singoli ministri democristiani non l’hanno mai fatto innanzitutto perché, prima di essere politici, erano cristiani. (…) Poi, non lo hanno mai fatto perché erano intelligenti e consapevoli del Paese in cui vivevano e operavano. (…) Erano politici che avevano conosciuto il fascismo: (…)
trovarono le soluzioni migliori ai problemi che avevano davanti, senza prendere impronte digitali a nessuno, tranne i singoli colpevoli di reati. (…) Nemmeno in momenti molto drammatici, a nessun democristiano al potere è mai venuto in mente quello che è venuto in mente a Maroni.”


L’Associazione dei profughi giuliano-dalmati smentisce “Famiglia Cristiana” ed in un comunicato ricorda che anche i profughi giuliano-dalmati alla fine della seconda guerra mondiale furono schedati con tanto di impronte.

Non spetta alla nostra Associazione – afferma il comunicato - , che rappresenta gli Esuli giuliano-dalmati, difendere o meno provvedimenti governativi che non ci riguardano. Ma solo per difesa della verità storica desideriamo ricordare al settimanale cattolico la Circolare 224/17437 del 15 maggio 1949 del Ministro dell’Interno Scelba (governo De Gasperi), che stabilì la schedatura e il rilevamento delle impronte digitali a tutti i profughi italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.

Le questure di tutta Italia fecero irruzione nei campi profughi e nelle case private di migliaia di famiglie inermi. Tutti gli esuli furono messi in fila ad obbedire agli ordini del governo, e così fecero. Finanche Mons. Radossi, profugo istriano e allora vescovo a Spoleto, ricevette la visita dei carabinieri provvisti di carta e tampone. Di questo specifico episodio e di tanti altri di quei giorni, il nostro archivio abbonda di informazioni e documenti, che siamo disponibili a fornire gratuitamente a chiunque ne sia interessato e che sono in parte già reperibili sul nostro sito nelle News dalla home page
www.anvgd.it oppure utilizzando direttamente il link
http://www.anvgd.it/index.php ption=com_content&task=view&id=2828&Itemid=111

Spiace quindi rilevare - conclude il comunicato - che, prima di diffondere affermazioni nette e precise, la redazione di “Famiglia Cristiana” non si sia premurata di effettuare un minimo di ricerca storica che le avrebbe evitato una gaffe di non poco conto. (Italia Estera).




 
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