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30 giu 2008Pedaggio autostradale in Slovenia contestato dall’Unione degli Istriani

Lacota: “Transito libero Rabuiese-Capodistria, costruita grazie alle donazioni italiane di Andreotti”

TRIESTE, 30 GIU. (Italia Estera) - Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo sistema di pedaggio delle autostrade e superstrade della Slovenia interviene l’Unione degli Istriani che tramite il suo presidente Massimiliano Lacota ha scritto ieri al Capo del Governo sloveno Janez Janša chiedendo che il “sistema-truffa del nuovo pedaggio autostradale, già tanto abbondantemente quanto vanamente contestato da tutti i paesi confinanti con la Slovenia, non venga applicato nel tratto autostradale tra Rabuiese e Capodistria”.

Le motivazioni che accompagnano la richiesta del presidente Lacota sono sostanzialmente due. Nella lettera infatti viene specificato che “un pedaggio di 35 Euro per gli esuli istriani - cioè la maggioranza degli utenti in questa direzione se si tiene conto dell’ intero semestre e dunque non solo del periodo estivo di maggior flusso – sarebbe una ulteriore sottrazione di danaro a chi, magari recandosi una sola volta oppure due all’anno nei cimiteri delle cittadine di origine, è già stato vittima di truffe con l’esproprio dei beni” ma anche che “il tratto stradale in questione venne allora costruito e pagato interamente dall’Italia con il “buon” governo Andreotti e dunque onestamente non può venir compreso in una simile borseggiante tariffa”.

Il presidente Lacota ha inoltre inviato già alcune settimane fa una nota di protesta a Bruxelles, anche in qualità di Segretario generale dell’Unione Europea degli Esuli e degli Espulsi (UESE), chiedendo alla Commissione se un simile provvedimento non leda i principi enunciati negli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone nel territorio UE.

“La normativa di Schengen” conclude Lacota “anche dal punto di vista giuridico è ben chiara, e già di per se l’applicazioni di esosi pedaggi autostradali costituisce una limitazione ingiustificata delle persone nell’area dei paesi interessati”.  (Italia Estera).



 
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