Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
24 giu 2008Una denuncia dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: Il problema dei codici fiscali per gli Esuli giuliano-dalmati, dopo 60 anni non ancora risolto

ROMA, 24 GIU (Italia Estera) - Il problema dei codici fiscali per gli Esuli giuliano-dalmati, a 60 anni dall’esodo dalle loro terre, continua ad essere tutt'altro che risolto nonostante leggi e circolari si siano susseguite nel corso degli anni. E' una denuncia dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Sono ancora tante le amministrazioni che insistono col dichiararli nati in
Jugoslavia, Croazia, Serbia, Slovenia, Montenegro, mentre sono nati semplicemente in Italia, anche se in città e province successivamente cedute alla Jugoslavia.
Da una verifica fatta su internet tra i siti web che forniscono gratuitamente il servizio di calcolo del codice fiscale, solo il 25% riconosce come ex italiane le città di Pola, Fiume, Zara e gli altri comuni ceduti: per tutti gli altri, chi è nato in Istria o Dalmazia è nato forzatamente all’estero. Un dato molto deludente se si considera che sono passati quasi vent'anni
dall'emanazione della legislazione che regola la materia (Legge n.54 del 1989). E’ un dato che si somma ad eguale delusione proveniente dai riscontri in tante amministrazioni dei più diversi settori della vita sociale ed economica del nostro Paese.
L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha provveduto a segnalare ai gestori dei siti inadempienti l'irregolarità del servizio fornito, invitandoli a provvedere e rendendosi disponibile a fornire tutto il materiale necessario. Vi sono già i primi riscontri con prese d’atto
ufficiali e scambio di informazioni.
E’ facile comprendere come possa essere mortificante per questi italiani, che nella migliore delle ipotesi hanno superato i 60 anni, sentirsi identificare come nati all’estero e –spesso trattati come extracomunitari, mentre sono sempre stati italiani e nati in città italiane. La loro
cultura latino-veneta, la loro millenaria storia italica, le sofferenze e l’esodo per restare italiani sono una patente ben più valida di qualche software difettoso.
Il 31 luglio 2007 il Ministero dell’Interno ha emanato in merito una ennesima circolare vincolante per le amministrazioni (disponibile gratuitamente scrivendo a info@anvgd.it) e aperto una casella postale per raccogliere le segnalazioni: esuli_territoriceduti@interno.it.
I frutti evidentemente stentano ad arrivare, ma sola la reale collaborazione dell’opinione pubblica potrà portare a soluzione una vicenda che si trascina ormai da troppi anni.(Italia Estera) -



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati