ROMA, 14 GIU (Italia Estera) - "Abbiamo appreso la notizia dell’esito negativo del referendum in Irlanda con preoccupazione e rammarico, nel pieno rispetto della volontà sovrana espressa dall’amico popolo irlandese”, questo il commento Il ministro degli Esteri Franco Frattini .
“Certamente – prosegue Frattini - questa ulteriore battuta d’arresto, che pure sarà inevitabile sotto il profilo della riforma istituzionale europea, non è un bene per i cittadini europei. Non avremo un Presidente stabile del Consiglio Europeo, non avremo una figura istituzionale in grado di parlare con una voce unica a nome dell’Europa in politica estera. Manterremo il diritto di veto nazionale su materie importanti”.
“Si tratta – sottolinea il ministro italiano - di un grave colpo alla costruzione europea, che per ora non consente l’adozione di decisioni essenziali sulla sicurezza, la gestione dell’immigrazione, la politica energetica o la protezione dell’ambiente. Proprio quelle decisioni che, se fossero state già prese, avrebbero potuto mostrare ai cittadini la vera differenza tra l’approccio europeo e quello soltanto nazionale”.
"L’Europa, dunque, ha sinora mancato di dare risposte concrete, all’altezza delle sfide mondiali, in termini di efficienza e velocità delle decisioni, di semplificazione burocratica, di capacità di azione politica, e non solo in campo economico. Tuttavia – avverte Frattini - la strada dell’integrazione europea non può fermarsi, a partire dall’azione politica che i Parlamenti nazionali, con le ratifiche, potrebbero esprimere. La dobbiamo riprendere lavorando insieme, da subito, evitando però accelerazioni unilaterali, che non gioverebbero né al progresso dell’Europa né all’obiettivo di un forte rilancio della nostra azione comune”.
“Ci auguriamo – conclude Frattini - che l’attuale Presidenza slovena, in piena sintonia con la prossima Presidenza francese, voglia promuovere una riflessione politica, approfondita e sincera, con tutti i Capi di Stato e di Governo Europei, per far emergere proposte concrete e iniziative condivise da assumere in modo ponderato ma senza ritardi.” (Italia Estera).