- ROMA - Nel duemila sono aumentate notevolmente le esportazioni italiane in Spagna. A Madrid, infatti, la crescita del “made in Italy” è stata del 12,3% rispetto a quella dell’anno precedente.
Nel complesso lo scambio globale tra i due Paesi è aumentato a testimonianza della crescente interdipendenza. Così, se lo scorso anno le esportazioni spagnole in Italia hanno raggiunto il 14,5% fino a 1.795,9 miliardi di pesetas, anche l’export italiano in Spagna è cresciuto di 2.428,3 miliardi. Il saldo commerciale è positivo per l’Italia, che vanta un attivo di 632,5 miliardi di pesetas con un incremento del 6,4% rispetto al ‘99.
La Spagna risulta il quinto maggior acquirente di prodotti italiani, dopo Germania, Francia, Usa e Regno Unito, mentre l’Italia è al terzo posto nella classifica dei principali fornitori di Madrid e al quarto in quello degli acquirenti di prodotti iberici.
A fare accrescere le esportazioni italiane sono stati quei settori, che già da tempo si sono affermati sul mercato spagnolo. Così, la classifica dei prodotti più commercializzati vede al primo posto le macchine e gli apparecchi meccanici, che nel 2000 hanno assorbito il 21% del nostro export totale verso il Paese. Negli ultimi anni il comparto è cresciuto, passando dai 456,9 miliardi di pesetas del 1998 ai 508,9 miliardi del 2000 al punto che l’Italia detiene una quota sull’import totale della Spagna del 14,9% ed è il secondo fornitore dopo la Germania.
Nell’ultimo triennio poi, anche nel settore dei mezzi di trasporto, l’Italia sta recuperando qualche posizione, soprattutto nel campo delle macchine e degli apparecchi elettrici. Il “made in Italy” è, infatti, salito in questo comparto passando dai 142,6 miliardi di pesetas del 1998 ai 160,5 miliardi dello scorso anno. Fra i beni di consumo, per l’abbigliamento e per gli accessori è stato registrato sempre nell’ultimo triennio un elevato tasso di crescita, che ha raggiunto nel 2000 un controvalore pari a 52,3 miliardi.