Berlusconi elogia la neopresidente , il Ministro Scajola annuncia la ripresa del nucleare
di Alfonso Maffettone
ROMA, 22 MAG, (Italia Estera) -- Amore a prima vista fra Emma Marcegaglia, primo presidente donna della Confindustria e Silvio Berlusconi, presidente per la terza volta del Consiglio dei Ministri. La scintilla è scoccata oggi in occasione del discorso di investitura di Emma Marcegaglia all’assemblea di Viale dell’Astronomia.
L’imprenditrice mantovana si è detta favorevole al varo di una nuova politica energetica con la riapertura al nucleare ed a una collaborazione con il nuovo esecutivo che possa portare alla modernizzazione, alle riforme ed alla rinascita del Paese. Berlusconi, che era presente all’ assemblea della Confidustria, ha corrisposto in pieno al messaggio elogiando la Marcegaglia.
La neopresidente degli industriali ha esordito nella sua relazione affermando che " In Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento”. “ C'è un nuovo Governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare. C'è un clima di minore contrapposizione e di rispetto reciproco fra maggioranza e opposizione, di collaborazione sui grandi temi. C'è una consapevolezza diffusa della gravità della situazione. Lo sforzo, oggi più che mai, deve essere comune”.
Marcegaglia ha poi affondato il coltello nella piaga. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obbiettivo strategico” ed ha rivolto un appello ai sindacati ad abbandonare una strategia obsoleta. “Chiudiamo una lunga stagione di antagonismo – ha detto l’imprenditrice- Possiamo pensare in maniera nuova il confronto con le parti sociali e il modello di relazioni industriali. La riforma della contrattazione dovrà riguardare anche il pubblico impiego, che ha inspiegabilmente ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al settore privato, senza alcun aumento di efficienza”, ha affermato Marcegaglia secondo la quale i tassi di assenteismo nel pubblico impiego sono “ un insulto ai lavoratori onesti”.
La neo presidente ha invitato “ a guardare avanti, alle cose da fare. "Ce ne sono tante –ha detto - dalle riforme istituzionali, ad una nuova legge elettorale, al superamento del bicameralismo perfetto; al varo di una nuova politica energetica, riaprendo al nucleare e togliendo voce a minoranze che ostacolano l'ammodernamento”.
Marcegaglia ha indicato le aspettative della Confindustria: un disegno strategico per le infrastrutture, una scuola dove venga premiato il merito e riconosciute le professionalità, un vero progetto-Sud che non getti al vento, o ancora peggio non 'consegni' alle mafie, gli ultimi sussidi europei, e poi, finalmente, un fisco meno pesante e più equo, con le imprese ma anche coi cittadini. Da parte sua la Confindustria, secondo la neopresidente, avrà come "impegni strategici" la sicurezza sul lavoro, gli investimenti in ricerca e innovazione, i cambiamenti climatici legati alla sicurezza energetica e la lotta per la legalità.
Il premier Silvio Berlusconi, che era in prima fila con i presidenti delle Camere e con il presidente uscente di Confidustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha apprezzato il discorso della Marcegaglia che ha riscosso 2 minuti di applausi dall’assemblea. “La relazione del presidente Marcegaglia, posso dire che potrebbe essere, anzi sarà, il nostro programma di governo” ha detto il Cavaliere che ha poi riepilogato, nel suo indirizzo di saluto, i punti salienti della sua azione politica: dialogo – confronto con l’opposizione e volontà ferma di “dichiarare guerra all’oppressione burocratica, giudiziaria e anche fiscale”.
Il ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola, rispondendo alle sollecitazioni della Marcegaglia per una nuova politica energetica, ha annunciato che l’Italia entro cinque anni avvierà la realizzazione di impianti nucleari di nuova generazione.
Ventuno anni fa il Paese rinunciò al nucleare dopo un référendum organizzato nel 1987, in seguito alla catastrofe del 26 aprile 1986 a Chernobyl in Ukraina. Le quattre centrali elettronucleari in uso dal 1960 al 1980 a Corso, Trino Vercellese, Garigliano e Latina furono chiuse.
L'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti ha dichiarato che l’Enel è pronta per il nucleare. “La durata della legislatura, pari a cinque anni, può essere un percorso realizzabile” ha detto il top manager sottolineando la necessità di norme aggiornate e di una forte condivisione al progetto da parte delle popolazioni.
I verdi, Legambiente e gli ecologisti hanno già detto che non si può tornare al passato.
Alfonso Maffettone/Italia Estera