Si tratta di Jolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, catturati insieme a un loro collega somalo. Non hanno subito alcuna violenza. L'agenzia Misna ipotizza un sequestro a scopo di estorsione. La cooperante è stata insignita Cavaliere dell'ordine della stella della solidarietà italiana
di Luciano Lombardini
MOGADISCIO, 21 MAG (Italia Estera) - Due volontari italiani della ong Cins sono stati rapiti in Somalia nelle prime ore di questa mattina a Awdegle, 65 km a sud di Mogadiscio" da un gruppo armato. Sono Jolanda Occhipinti, 51enne di Ragusa separata e madre di due figli, e Giuliano Paganini, 66enne agronomo di Pistoia, sequestrati insieme al loro collega somalo Abderahman Yusuf Arale, nella regione della bassa Shabelle.
La notizia diffusa da fonti locali è stata confermata dalla Farnesina che sta seguendo il caso con la massima attenzione. Secondo quanto riferito da alcune fonti del ministero i due cooperanti italiani si sarebbero recati in territorio somalo per realizzare un progetto di cooperazione della Fao.
Sul rapimento dei due volontari italiani il ministro degli Esteri Franco Frattini fa "un appello al senso di responsabilita' dei media perche' non si diffondano notizie che possano compromettere l'incolumita' degli ostaggi" e annuncia che "da questa sera non verranno piu' rilasciate dichiarazioni ne' date informazioni ai mezzi di comunicazione sull'evoluzione della vicenda".
Il Cins,a poche ore dal sequestro, ha stabilito "un primo contatto indiretto" con i tre cooperanti, che hanno comunicato di "stare bene e di non aver subito alcun tipo di violenza".
A rapire ''i tre operatori umanitari sembrerebbe essere stato un gruppo indipendente'', ovvero non legato ad alcuno degli schieramenti politici protagonisti del devastante conflitto che da quasi due anni è in corso in Somalia. Fonti dell'agenzia dei missionari Misna ipotizzano un sequestro a scopo di estorsione.
Fonti diplomatiche occidentali e della sicurezza somala, inoltre, fanno sapere che al momento si sta lavorando per tentare di capire dove i tre sequestrati siano stati portati. per ora la situazione appare molto delicata. Il silenzio è la strada maestra per portare a buon fine la trattativa.
Alcuni testimoni hanno raccontato di uomini armati, pare sei, che hanno fatto irruzione alle prime ore del mattino nell'albergo dove alloggiavano i volontari che sono stati portati via bendati . Secondo fonti locali, i cooperanti avevano già subito un tentativo di rapimento nell'albergo il mese scorso, durante il quale erano morti due guardie del corpo e un assalitore.
La ong Cins è impegnata in progetti di sviluppo agricolo nella regione. Il 17 marzo 2007 La Occhipinti, coordinatrice di progetto di emergenza sanitaria, era sta insignita Cavaliere dell'ordine della stella della solidarietà italiana presso l'ambasciata d'Italia a Sanaa, nello Yemen. Arianna, la figlia 27enne si è detta "preoccupata" e in attesa "con trepidazione'' di notizie della madre.
Apprensione anche nella famiglia Paganini la quale chiede "che vengano spenti i riflettori su questo caso per favorire le trattative". Tra i familiari e il ministero degli esteri ci sono contatti costanti''.
La situazione di sicurezza in Somalia permane fortemente critica in tutto il Paese compresa la capitale Mogadiscio, a causa del conflitto tra il Governo federale transitorio - sostenuto dalle truppe etiopi - ed un'opposizione incentrata sull'Unione delle Corti islamiche, degli atti terroristici, dell'elevato livello della criminalità e del rischio di rapimenti a danno di operatori delle ONG o Agenzie Internazionali. Da ultimo si segnalano i sequestri avvenuti nel Puntland a danno di volontari di una ONG francese. A coloro che in ogni caso si recano sotto la propria responsabilità in Somalia, si consiglia di registrare i dati relativi al viaggio sul sito www.dovesiamonelmondo.it/ e di informare di ogni spostamento nel Paese l'Ambasciata d'Italia a Nairobi. Né l'Italia né gli altri Paesi europei hanno una rappresentanza diplomatica in Somalia. Pertanto è estremamente difficile assicurare l'assistenza consolare ai connazionali in tutto il territorio somalo e, in caso di ulteriore deterioramento della situazione, potrebbe essere impossibile prevedere qualsiasi intervento di assistenza o di emergenza.
Luciano Lombardini/Italia Estera