Il senatore vince in Oregon, la Clinton in Kentucky, l’ex first lady non molla
di Alfonso Maffettone
NEW YORK, 21 MAG, (Italia Estera) – “La nomination è alla nostra portata”: ha annunciato Barack Obama a Des Moines, la capitale dello Iowa, lo stato del Midwest che il 3 gennaio decretò la prima vittoria del senatore dell’Illinois nella corsa alla Casa Bianca. Obama ha vinto oggi le primarie in Oregon con il 61% dei voti contro il 39% di Hillary Clinton ma ha perduto in Kentucky dove la rivale si è imposta con il 65% contro il 29,9%.
Il pareggio non ha impedito al senatore di rivendicare la maggioranza dei delegati necessaria per la candidatura democratica alle elezioni presidenziali del 4 novembre. “Noi siamo tornati in Iowa con una maggioranza di delegati eletti dal popolo americano e voi mi avete messo in condizione di avere a portata di mano la nomination democratica per la presidenza degli Stati Uniti d’Amerca” ha detto Obama, festeggiato dalla moglie Michelle, dalla figlie Malia e Sasha e accolto da una ovazione dei suoi sostenitori che gridavano “Obama 08” e “We Can” (si possiamo), lo slogan della campagna elettorale.
Sebbene sia giunto ad un passo dal traguardo storico della prima candidatura di un nero alla Casa Bianca, il senatore si è astenuto dal fare dichiarazioni trionfalistiche perché vuole portare dalla sua parte gli elettori della rivale. “ Hillary Clinton ha abbattuto miti e barriere ed ha cambiato l’America in cui le mie figlie e le vostre vivranno. Per questo noi le siamo molto grati”, ha detto il senatore.
Dal canto suo la Clinton, nel celebrare la vittoria in Kentucky, ha confermato che vuole andare avanti fino alla conclusione delle primarie il 3 giugno in Montana e South Dakota e il 7 a Portorico. “Questa è una delle gare più serrate nella storia delle presidenziali. Noi abbiamo vinto il voto popolare e siamo più determinati che mai a vedere che ogni voto sia posto nelle urne fino alla fine”, ha detto l’ex first lady,
Obama, secondo un calcolo del New YorkTimes, si è aggiudicato 1915 fra delegati e super delegati su 2026 necessari alla nomination. Gli bastano altri 25 superdelegati ma ha già accumulato un vantaggio insormontabile che lo ha spinto oggi ad entrare in una nuova fase della campagna per allargare la base del consenso. Si è rivolto nel suo discorso a Des Moines ai sostenitori della Clinton, agli operai bianchi, agli ispanici, agli ebrei ed ha attaccato il candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain. “ McCain presidente sarà per gli Stati Uniti come avere Bush per un terzo mandato. Io vi offro il cambiamento, sia in politica interna che estera”, ha detto Obama tornato in Iowa per una manifestazione di gratitudine allo stato che ha offerto il trampolino di lancio al suo messaggio” We can” con la prima e sorprendente vittoria nelle primarie democratiche per la corsa alla Casa Bianca.
Alfonso Maffettone/Italia Estera