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09 mag 2008ELEZIONI USA: Obama sorpassa la Clinton nella conta dei superdelegati

Sempre più fragile la posizione dell’ex first lady determinata a continuare la corsa
di Alfonso Maffettone
NEW YORK, 9 MAG, (Italia Estera) – Barack Obama ha dato un altro colpo alla già fragile posizione di Hillary Clinton nella estenuante sfida per la candidatura democratica alle elezioni presidenziali del 4 novembre. Il senatore dell’Illinois, già in vantaggio nel numero dei voti popolari e dei delegati , ha superato l’ex first lady anche nella conta dei superdelegati alla Convention del partito dell’asinello in agosto. Secondo il calcolo della rete televisiva ABC, Obama è passato al comando con 267 contro 265.
Il sorpasso è stato determinato dall’appoggio annunciato oggi da tre superdelegati, Peter Defazio, congressman dell’Oregon, Ed Spinosa, influente esponente in California del comitato nazionale del partito e Donald Payne, rappresentante del New Jersey, il quale ha definito la sua “una delle più difficili decisioni che abbia mai preso” ed ha revocato il consenso che aveva già dato per Hillary Clinton.
Le tre dichiarazioni pro Obama indicano che i ranghi del partito democratico si stanno stringendo attorno a lui . Poichè nessuno dei due candidati in gara può vincere i 2.025 delegati necessari alla nomination, sarà determinate la scelta dei 795 superdelegati che rappresentano l’establishment democratico, cioè governatori, senatori, parlamentari, dignitari e funzionari di partito. Il loro apporto fu istituito dopo l’elezione presidenziale del 1980 per dare una voce ai big e assicurarsi che non vi siano problemi alla Convention.
Il deputato Rahm Emanuel, influente democratico dell’Illinois, si è riferito al senatore afroamericano come al “ presunto candidato“ per l’elezione alla Casa Bianca ed ha aggiunto che il rivale della Clinton è il “battistrada democratico” per i mezzi finanziari e per il restante calendario delle primarie decisamente in suo favore.
Dopo la schiacciante vittoria in Nord Carolina, accoppiata ad una onorevole sconfitta in Indiana, Barack Obama è considerato anche dalla quasi totalità dei media come il presunto candidato del partito dell’asinello. Giornali e tv ritengono che la Clinton sia matematicamente spacciata fino alla fine delle primarie in giugno.
In un dibattito televisivo, il senatore si è comportato come il sicuro vincitore della nomination ed ha ribadito una sua proposta per un “ticket dream”, il sogno di aver come vice presidente Hillary Clinton.
L’entourage opposto si è rifiutato di fare commenti. Il portavoce della ex first lady Howard Wolfson ha definito prematura una proposta del genere ed ha aggiunto che la senatrice non ha mai espresso interesse per la vicepresidenza.
Nonostante la serie di inconvenienti elettorali e di eventi sfavorevoli, l’ex first lady ha riaffermato la volontà di restare in corsa. “Molti di voi sono restati con me. Siete passati attraverso gli alti e i bassi di questa campagna, le più belle vittorie e i più brutti momenti. Penso che per quanto voi state facendo, sarò un presidente che si alzerà tutte le mattine per battersi per voi. Non vi abbandonerò mai”, ha detto Hillary Clinton in un meeting nella Virginia Occidentale, un piccolo stato rurale nel quale Obama è dato per sconfitto nelle primarie in programma il 13 maggio con in palio 39 delegati .
Ma l’ appuntamento più importante sarà quello delle primarie in Kentucky e Oregon il 20 maggio, la posta è di ben 125 delegati. Negli Stati Uniti c’è già chi scommette che la ex first lady non ce la farà e che si ritirerà dalla gara presidenziale.
 
Alfonso Maffettone/Italia Estera



 
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