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02 mag 2008DOPO ELEZIONI 2008: Il Sayonara di Romano Prodi

Nessuna autocritica ed un saluto ai radicali “ultimi giapponesi”
di Alfonso Maffettone
 
Chianciano(Siena), 2 MAG, (Italia Estera) – “Sayonara , arigatòò ” :  il presidente del Consiglio uscente Romano Prodi ha così  concluso il suo discorso di commiato oggi a Chianciano dove ha parlato per 40 minuti dal palco dell’ assemblea dei Mille promossa dai radicali.
 
E’ ricorso alla lingua del Sol Levante per salutare e ringraziare i radicali di Emma Bonino e Marco Pannella che, a suo dire, gli sono stati fedeli alleati di governo come gli ultimi giapponesi rimasti a combattere, a guerra ormai perduta, nella giungla filippina per la grandezza del loro Imperatore. Al contrario di Hirohito che si  inchinò  con classe davanti al generale americano Douglas MacArthur,
riconoscendo, suo malgrado, la dolorosissima sconfitta militare, Prodi non ha abbassato il capo ne’ ha fatto autocritica ma ha attaccato con veemenza i vincitori delle elezioni del 13 e 14 aprile.
Il presidente,( ancora per poco fortunatamente), si e’ attribuito il merito di aver salvato il Paese che era lo “lo zimbello dell’ Ue da una grave crisi economica” ed ha accusato il centrodestra di Silvio Berlusconi di aver moltiplicato le paure per scopi elettorali.
 
"In 20 mesi di governo ci siamo assunti il compito - ha detto il premier uscente - di governare l'Italia in una situazione d'emergenza. Con il nostro esecutivo sono diminuite le controversie con l'Europa e abbiamo sempre portato avanti l'orgoglio italiano".
Secondo Prodi “ il Paese e’ pieno di paure, non solo per la sfida globale ma anche per quello che avviene nel nostro cortile”. “Dobbiamo vincere queste paure, che sono state moltiplicate a scopo di campagna elettorale. Non possiamo andare avanti con terapie dettate dalla paura. Dobbiamo invece vincerla puntando anche all’Unione Europea”.
 
Ignorando il fair play  cui si ispirano solitamente i discorsi di congedo, Prodi ha affermato che non c’ e’ da aspettarsi slanci ne’ lungimiranza  dal nuovo governo di centrodestra, "il cui contributo attivo all'Unione Europea andrà sicuramente affievolendosi". “L'economia unica europea é la forza che aiuta i paesi comunitari ad avere la parola in un mondo globalizzato", ha detto Prodi sillabando le parole, una per una,  come e’ nel suo modo di parlare in pubblico e in tv.
 
Incautamente ha fatto poi una dichiarazione che puo’  interpretarsi come l’ ammissione di un perdente nato cioe’ di uno che vince ma e’ subito dopo condannato  alla sconfitta. “Ho vinto due elezioni, e in entrambi i casi, non ho potuto terminare la legislatura: e’ necessario che un politico democratico preda atto di questo e lasci il compito di continuare alle nuove leve” , ha affermato Romano Prodi ricorrendo alla usuale retorica di sinistra  per magnificare le sue vittorie “di fronte ad una struttura fornita di un’ organizzazione massmediale poderosa che non ha confronti in nessun paese occidentale”.
 
Rivolgendosi alla platea dei radicali, il presidente uscente ha detto :“grazie, vi saluto tutti ultimi giapponesi” ed ha elogiato il ministro Emma Bonino  “per la sua cultura di governo, la sua fedelta’ al programma dell’Unione, per la sua coscienza e  consapevolezza anche quando  non eravamo d‘accordo” ha riconosciuto Prodi criticando la scarsa compattezza degli altri alleati. “Questa coscienza e questa consapevolezza avrebbero dovuto essere comuni anche a tutti gli altri alleati della coalizione”, ha sottolineato il premier prima di pronunciare il suo saluto in giapponese.
 
Neppure un accenno ai motivi della grave e pesante sconfitta elettorale che e’ costata alla sinistra radicale l’ uscita dal parlamento ed al Partito Democratico, di cui Prodi era presidente, un fiasco clamoroso al suo debutto sulla scena nazionale. “Non ho nessun rimpianto. Sapevo bene dell’impopolarita’ di certe scelte, pero’, oggi possiamo vantare di aver risanato i conti pubblici e di aver fatto alcune importanti riforme (sicurezza sul lavoro, welfare, liberalizzazioni), che lasciamo al nuovo governo”, ha concluso trionfalmente Prodi.
Alfonso Maffettone/Italia Estera



 
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