di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 29 APR, (Italia Estera) – Bassolino a casa. E’ la prima mozione presentata al Senato, nel primo giorno di legislatura ad opera dei neo eletti senatori del Pdl ma il governatore della Campania o fa finta di non capire o non vuole capire. Antonio Bassolino va avanti per la sua strada e non sembra aver avvertito il terremoto che si è scatenato sotto i piedi a causa dell’emergenza rifiuti di cui è ritenuto responsabile e per la quale è stato rinviato a giudizio.
In appena quindici giorni il quadro politico è mutato radicalmente: la Campania è passata dal centro sinistra al centro destra prima con le elezioni nazionali del 13 e 14 aprile ed oggi con i risultati dei ballottaggi per le elezioni dei sindaci. Il popolo della Libertà si è aggiudicato 12 amministrazioni comunali contro una del Partito democratico ed ha sbancato anche ad Afragola, la città di Bassolino, dove Vincenzo Nespoli ha sbaragliato con nove punti percentuali di vantaggio l’avversario Domenico Moccia, , ordinario di progettazione urbanistica all’Università Federico II e assessore provinciale all’urbanistica.
Bassolino non sembra affatto preoccuparsi. Serafico, come uno studente liceale, continua a chattare al computer come “chatto Silvestro” secondo la battuta di Fiorello e compila letterine sul suo blog. Poiché non si intravede una fine dell’emergenza rifiuti a 11 giorni dalla scadenza del mandato conferito al commissario straordinario Gianni De gennaro, l’ineffabile governatore ha lanciato dal suo blog l’appello “invita un amico”, cioè ogni cittadino della Regione dovrebbe far venire a Napoli o in altre zone i propri amici dal Nord o dall’estero per risolvere la crisi del turismo causata dall’emergenza rifiuti. E Bassolino chi ti va a invitare?. Romano Prodi, il presidente uscente del Consigilo dei ministri causa, con il suo malgoverno, del crollo della sinistra.
Non sembra che questa sia l’idea più azzeccata perché in Campania c’è bisogno di risanamento e non di affossamento. Ma il governatore non sembra fare distinzione fra i due termini e continua a chattare. Così non ha sentito neppure la neo deputata del Pdl Alessandra Mussolini che, accompagnata da un nugolo di proseliti, s è messa ad urlare con un megafono “Bassolino vattene” davanti alla sede della Regione in via Santa Lucia.
Lasciare?. Il governatore non ci pensa minimamente ed ha già indicato che i suoi obiettivi sono l’approvazione dello statuto e la pianificazione dell’utilizzo dei fondi europei, in pratica un altro anno in carica. Oggi ha ribadito ai giornali che non ha fretta. “Dopo De Gennaro sono a disposizione ma non ho smanie. Decide il governo”, ha detto Bassolino.
I neo eletti senatori del Pdl (Antonio Paravia, Diana De Feo, Luigi Compagna, Barbara Contini e altri) non intendono aspettare e vogliono un immediato ritorno al voto in Regione. Essi hanno presentato a tempo di record la prima mozione al Senato ed hanno chiesto al nuovo governo di procedere alla rimozione del presidente della giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino, e allo scioglimento del Consiglio regionale per l'emergenza rifiuti. Al momento la mozione è stata sottoscritta da 12 senatori (il regolamento prevede almeno 8 firme) ma non si esclude che si aggiungeranno numerosi altri.
Sarà questa la volta buona?. Bisognerà vedere che cosa Bassolino scriverà sul suo blog. Ma c’è chi sostiene che troverà il modo per non mollare la poltrona di governatore che tanto gli piace. E a chi non piacerebbe: 18 mila dipendenti della regione a disposizione, i migliori professionisti napoletani come consulenti pagati con danaro pubblico e l’elargizione di finanziamenti e contributi.
Alfonso Maffettone/Italia Estera