ROMA, 19 APR (Italia Estera) - La Farnesina ha confermato di essere stata informata "del ritrovamento di qualcosa che può essere compatibile con il velivolo" il bimotore Let 410 della compagnia Transaven, scomparso in mare con 14 persone a bordo lo scorso 4 gennaio al largo della costa del Venezuela, nell'arcipelago di Los Roques, incidente nel quale morirono tutte le 14 persone, otto delle quali italiane.
L'Unità di crisi della Farnesina "ne è stata informata ed ha subito allertato i familiari delle persone coinvolte nell'incidente". "L'Unità di crisi sta d'altra parte seguendo - aggiungono le fonti del ministero degli Esteri - l'evolversi delle ricerche per accertare" l'ipotesi avanzata a Caracas sul ritrovamento.
I rottami del velivolo sono forse stati individuati.
Dopo quattro giorni di ricerche, la nave 'Punta Brava' della marina venezuelana, munita di speciali apparecchiature, ha rilevato il relitto di un aereo sul fondale marino nel punto dove si ritiene che affondò il bimotore Let 410 della compagnia Transaven, sulla rotta dall'aeroporto di Caracas, Maiquetia, verso le isole Roques.
Come si ricorderà otto delle 14 persone a bordo di quel tragico volo erano italiane: Paolo Durante e la moglie Bruna Guernieri, le loro figlie Emma (8 anni) e Sofia (6); Annalisa Montanari; Rita Calanni; Stefano Fragione e Fabiola Napoli, che si trovavano in viaggio di nozze. Fin da subito dopo l'incidente, i tecnici di Caracas avevano precisato che le ricerche per localizzare il bimotore nei fondali delle acque di Los Roques potevano durare anche qualche "mese".
La Farnesina ha più volte ribadito il proprio "massimo impegno" - com’è nello stile dell’Unità di Crisi - per chiarire le circostanze della vicenda. Lo scorso 29 febbraio, il ministro degli esteri Massimo D'Alema aveva incontrato a Caracas il capo della Protezione civile venezuelana, Antonio Rivero, il quale, aveva ribadito che non c'erano "indizi di altre ipotesi", come quelle di un dirottamento.
Rivero in quella circostanza aveva insistito nel dire che 'Non ci sono altre possibilita' se non quella di un incidente". Rivero precisò anche che l'unico cadavere ritrovato (quello del copilota dell'aeromobile) confermava proprio la tesi della sciagura e, quindi, di un violento impatto in mare del bimotore.
Il padre di una delle vittime, Manuel Alcalà Murillo, ha riferito che il procuratore venezuelano José Gregorio Morales lo ha informato che la Incosta, impresa che ha fornito la tecnologia per le ricerche, é sicura che l'oggetto rilevato tra i 300 e i 400 metri di profondità sia un aereo. La lunghezza dell'aeromobile, di fabbricazione ceca, è di circa 14 metri, la stessa del Let 410. Questo particolare fa aumentare le probabilità del ritrovamento ad un buon 60% che si tratti effettivamente dell'aereo della Transaven. Perché, come si fa notare a Caracas, in quella zona ci sono circa 30 aerei affondati.
Le speranze ora sono tutte affidate alla Incosta che tra mercoledì e venerdì della prossima settimana dovrà accertare se si tratta davvero dell’aereo scomparso con gli otto italiani a bordo. Nel caso di una risposta affermativa , ha spiegato Manuel Alcalà Murillo, verranno interpellate per il recupero le autorità svizzere e italiane e il fabbricante dell'aereo, un'azienda della Repubblica ceca. (Italia Estera) -