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13 apr 2008Il Papa da martedì sarà negli Stati Uniti ed all’Onu

CITTA' DEL VATICANO, 13 APR (Italia Estera) -  Da martedì prossimo il Papa sarà negli Stati Uniti ed all’Onu e affida alla Madonna il viaggio che compirà. Chiede ai fedeli di "accompagnarlo nella preghiera". Lo ha detto al termine del Regina Coeli recitato dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro. "Affido a Lei - ha detto il Papa dopo aver citato Maria madre della Chiesa e regina della pace - anche la speciale esperienza missionaria che vivrò nei prossimi giorni con il viaggio apostolico negli Stati Uniti d'America e la visita all'Onu, mentre chiedo a voi tutti di accompagnarmi con la vostra preghiera".

Il nunzio apostolico di Washington, arcivescovo Pietro Sambi, ha anticipato il senso della visita del Papa negli Stati Uniti, la prima dal 1995, quando fu Papa Giovanni Paolo II a recarsi negli Usa. In un incontro organizzato dall'associazione 'Crossroads' presso il Centro Culturale John Paul II di Washington, Sambi ha spiegato di fronte a una platea affollatissima e a teologi come David Schindler (direttore della rivista 'Communio', fondata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, e considerato in America un punto di riferimento di tutto il pensiero cattolico), che la parola 'hope',(speranza), sarà alla base della visita del Papa perché "Cristo è speranza e l'America ha bisogno di speranza". "Ne ha bisogno l'America così come ne ha bisogno il mondo intero, che soffre oggi di un male molto diffuso - ha detto Sambi -. Questa malattia si chiama 'emptiness', senso di vuoto. Dobbiamo invece ritrovare la pienezza della vita, e la speranza di riuscirci non è altro che la speranza di Cristo, che è la Via, la Verità, la Vita, come il Santo padre ha detto nella omelia del Sabato Santo, alla vigilia di Pasqua".

Ieri, il New York Times riportava l'indiscrezione di un "veto" che sarebbe stato posto dalla dirigenza della squadra di baseball più famosa d'America, nel cui stadio Benedetto XVI celebrerà messa il 20 aprile: il Papa è benvenuto nell'impianto, ma, come tutti, non deve calpestarne il prato.

Non c'é alcun cambiamento nel programma della messa che il Papa celebrerà domenica prossima allo Yankee Stadium di New York per quanto riguarda il cerimoniale dell'ingresso nello stadio. A quanto si apprende in Vaticano, infatti, all'arrivo nell'impianto sportivo, la papamobile farà un giro nella pista per permettere a Benedetto XVI di salutare il maggior numero possibile di persone e successivamente il Papa salirà sul palco per celebrare la messa. Non è invece mai stato previsto un giro sulla superficie erbosa dello stadio: le condizioni logistiche e di sicurezza proposte dall'organizzazione negli Stati Uniti si sono da subito armonizzate con le esigenze papali e con le procedure abituali in queste situazioni.


Il cardinale Tarcisio Bertone ai microfoni della Radio vaticana, interpelallato sulle "minacce che sono arrivate, ad esempio, dal mondo islamico" spiega che il Papa è "molto tranquillo e sereno" per il viaggio negli Stati Uniti che sta per compiere, pur sapendo che ci sono state "minacce", come del resto era tranquillo per il viaggio in Turchia, preceduto da altrettante minacce.
Il cardinale rileva anche la "fiducia nei mezzi di protezione" approntati dagli Stati Uniti. Alla Radio il segretario di Stato del Papa spiega poi i motivi della "divaricazione" presente nel cattolicesimo americano tra valori affermati e stile di vita concretamente vissuto.

"Voi pensate - ha risposto il card. Bertone a una domanda sulle minacce al Papa - ad un altro viaggio del Santo Padre: ricordate il viaggio in Turchia? Era stato preceduto da minacce ed accompagnato da minacce. Anche adesso, non v'é dubbio, ci sono minacce. Devo dire che il Santo Padre era molto tranquillo e sereno in occasione di quel viaggio, ed anche adesso è molto tranquillo e sereno. Noi abbiamo fiducia anche nei mezzi di protezione che il Governo provvederà, naturalmente, a sistemare in ogni punto di passaggio del Santo Padre, così come è accaduto anche in Turchia.

Però dobbiamo dire che c'è molta gente al mondo, molte comunità cattoliche cristiane, soprattutto contemplative, che pregano in modo speciale per questo viaggio del Santo Padre, e quindi ci affidiamo alla protezione di Dio anzitutto. E vorrei dire: ci affidiamo alla protezione degli angeli - il Papa è devoto agli angeli custodi - che non mancheranno di accompagnare il Papa anche in questo viaggio".

Alla domanda se il Papa negli Stati Uniti avrà un messaggio anche per quegli americani che su punti come il divorzio o la contraccezione si stanno allontanando dal cattolicesimo, il card. Bertone osserva che "C'é sempre una divaricazione, in genere, nelle comunità cristiane e cattoliche occidentali. Ma è naturale: una cosa è la fede, nei suoi elementi fondamentali, una cosa è realizzare, in se stessi, nelle proprie famiglie, nella società, un progetto morale che è esigente. E' chiaro – conclude il Segretario di Stato - che il Papa è preoccupato della defezione di membri, o di strati della Chiesa cattolica negli Stati Uniti o in altre Nazioni. Il Papa lancia un messaggio innanzitutto di carattere, direi, intellettuale Dà prima di tutto le ragioni della fede e le ragioni della speranza, una speranza ben fondata ed affidabile " (A.P./Italia Estera).



 
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