"Riteniamo insopportabile che un politico italiano, come De Gregorio, che nulla ha in comune con il fenomeno storico della grande migrazione italiana, continui imperterrito ad associare il proprio progetto politico alla diaspora italiana nel mondo".
ROMA, 9 APR. (Italia Estera) - "Gli Italiani all'estero hanno espresso, durante questa campagna elettorale e non solo, un grande bisogno di azioni concrete contro la delinquenza organizzata ". Lo afferma Franco Narducci, Presidente dell'UNAIE e capolista alla Camera, per il PD, nella circoscrizione estero, collegio Europa.
"Per questo chiediamo - ha affermato l'on. Narducci - con forza a De Gregorio (nella foto), alla luce delle ultime vicende, di smettere di usare il nome di "Italiani nel mondo" per il suo movimento visto che questi eleggono democraticamente propri rappresentanti nel Parlamento italiano".
"Da sempre gli italiani all'estero - ha proseguito Narducci - hanno difeso i valori della nostra grandiosa tradizione culturale contro i luoghi comuni che volevano ridurci a pizza e mafia ed hanno lottato per affermare, attraverso il duro lavoro, l'immagine pulita degli italiani fuori dai confini nazionali".
"Riteniamo insopportabile - ha concluso l'on. Franco Narducci - che un politico italiano, che nulla ha in comune con il fenomeno storico della grande migrazione italiana, continui imperterrito ad associare il proprio progetto politico alla diaspora italiana nel mondo".
Sulla stessa lunghezza d'onda di Franco Narducci é anche Maurizio Chiocchetti, responsabile PD Italiani nel mondo. In una nota da lui diffusa si legge:
“Apprendiamo dagli organi di informazione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti del Senatore Sergio De Gregorio per associazione mafiosa finalizzata al riciclaggio. Non è la prima volta che le procure si occupano degli affari di De Gregorio e ne attendiamo gli esiti. Certo è che intrattenersi e cenare con esponenti della ‘ndrangheta calabrese non è un bel biglietto da visita.”
“Il PdL e Berlusconi hanno candidato De Gregorio al Senato in Campania. Affari loro. Ci interessa qui chiedere a De Gregorio di smettere di usare il nome “Italiani nel mondo” per la sua formazione politica, peraltro praticamente inconsistente. Non ne ha bisogno il nostro Paese, non ne sentono il bisogno - conclude Maurizio Chiocchetti - i tantissimi italiani onesti che vivono fuori dei confini nazionali”. (Italia Estera).