La relazione del nostro direttore Giuseppe Maria Pisani in occasione dell’inaugurazione in mondovisione dell’innovativa web tv.
SORRENTO, 29 MAR. Non so che conoscenza avete sugli italiani all’estero. Se li considerate ormai evoluti o ancora con la valigia di cartone legata con lo spago, come quando partivano dal porto di Napoli con i grandi transatlantici negli anni 50 e nei primi del ‘60 e che io documentai non solo per Il Mattino ma anche per diversi giornali stranieri ai quali collaboravo.
Gli italiani all’estero, quelli dell’”Altra Italia” non si considerano stranieri e non possono essere considerati tali .
Basta ricordare quello che diceva un Presidente della Repubblica, come Carlo Azeglio Ciampi nel 2000: “Nelle mie visite all'estero, dalla Germania alla Francia, dalla Spagna al Brasile, ho incontrato comunità orgogliose della loro italianità, come del prestigio conquistato con il loro lavoro. Sono decine di milioni, e tengono alta nel mondo la bandiera della nostra civiltà: noi li sentiamo vicini. La Costituzione italiana è stata modificata per riconoscere ai cittadini italiani all'estero il diritto di eleggere in Parlamento propri rappresentanti”.
Nelle prossime consultazioni elettorali del 13 e 14 aprile gli italiani all’estero voteranno per la seconda volta e per corrispondenza. Diversamente da noi esprimeranno anche il voto di preferenza. Dovranno eleggere 18 parlamentari, 12 deputati e sei senatori che siederanno nel prossimo Parlamento italiano.
C’è anche un’altra differenza: voteranno prima di noi. Infatti le schede dovranno pervenire ai propri consolati entro le ore 16 del 10 aprile.
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Una realtà molto complessa quella degli Italiani nel Mondo e dei figli degli immigrati, giunti alle terza-quarta generazione
Una storia di grande successo, il caso di Luiz Fernando Furlan, già capo di un’azienda agroalimentare di livello mondiale, ora ministro del governo Lula in Brasile.
Un esempio concreto di emarginazione, quello dei "cartoleros" di Buenos Aires che rovistano tra i cartoni delle discariche.
Siamo orgogliosi di ricordare i dieci presidenti argentini di origine italiana e le centinaia di parlamentari, sempre di origine italiana, eletti nel mondo.
Ultima in ordine di tempo la deputata democratica italo-americana Nancy Pelosi eletta speaker (presidente) della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. E` la prima volta che una donna viene eletta a questa carica, la terza dello Stato, ed è anche la prima volta per un deputato di origine italiana. Nancy dice: Gli italo-americani hanno dato un contributo fondamentale alla vita sociale e culturale degli Stati Uniti. Questo obiettivo è stato raggiunto senza mai perdere di vista la ricchezza unica della cultura italiana e l'importanza di preservare sempre l'amore per questa ricchezza nelle future generazioni".
Ma non vanno dimenticati i tanti connazionali che hanno lavorato una vita e non hanno avuto uguale fortuna. Per vivere aspettano il sussidio del consolato.
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In Italia negli anni ’50, agli inizi e nei primi anni ‘60 del secolo scorso,i transatlantici delle Compagnie “Italia” e “Lloyd Triestino” che partivano dal Porto di Napoli portarono negli Stati Uniti ed in America Meridionale migliaia di emigranti.
Altri espatriarono verso l’Europa, in Belgio ed in Germania, al prezzo di enormi sacrifici e dove alle porte dei bar trovavano la scritta: “E’ vietato l’ingresso ai cani ed agli italiani”. Per fortuna questo esodo così massiccio e queste scritte non ci sono più. Espatriarono ben 387.000 connazionali!
Oltre 28 milioni di espatri in 150 anni - Le prime migrazioni partirono dalle regioni del Nord Italia ed hanno portato i nostri connazionali all’estero in tutti i continenti.
A tutt’oggi l’emigrazione italiana è infatti presente in Europa, dove risiede il 60% dell’intera comunità,
in America (34,4%),
in Oceania (3,6%),
in Africa (1,3%)
e in Asia (0,7%).
In questo ampio contesto globale troviamo, fra i principali Paesi di insediamento, la Germania, la Svizzera, l’Argentina, la Francia e il Belgio. La classifica delle regioni con il maggior numero delle presenze all’estero vede in testa la Sicilia che è seguita a ruota da Campania, Calabria, Puglia e per motivi particolari dal Lazio.
Al 17 aprile del 2007 gli italiani nel mondo, secondo i dati dell’elenco unico dei cittadini residenti all’estero stilato annualmente dal Ministero dell’Interno, erano esattamente 3milioni 568mila 532.
Una valutazione in difetto perché il numero complessivo dovrebbe essere intorno ai 4 milioni e queste cifre non tengono conto delle presenze all’estero non registrate dai consolati. A questi vanno aggiunti fra i 30 ed i 60 milioni di oriundi.
Secondo il Ministero per le Attività produttive sono 180.000 le imprese italiane che esportano i loro prodotti all’estero e, di queste, solo 850 hanno di più di 250 addetti.
Soddisfacente secondo il Consiglio Generale degli Italiani all’estero il numero delle imprese dei connazionali all’estero: ben 14.475 e impegnano 3.300.000 addetti per un fatturato di circa 200 milioni a impresa.
Come risaputo, da molti anni il “Sistema Italia” perde punti nella graduatoria della competitività e questo in qualche modo rivela una internazionalizzazione a metà, che invece potrebbe essere incrementata dalla valorizzazione di una presenza italiana così diffusa nel mondo.
Perciò è stato auspicato che le realtà imprenditoriali che l’Italia promuove all’estero operino in più stretto contatto con gli imprenditori di origine italiana.
Partendo dal basso, gli emigrati italiani sono riusciti a realizzare tanto e si impone un collegamento tra il prima e il dopo.
Questa iniziativa di RomaNeapolis, che inauguriamo oggi, è certamente un sussidio importante: noi vogliamo portare l’Italia fra i nostri connazionali all’estero e loro fra noi applicando la nuova tecnica. Pubblicheremo , sul nostro giornale televisivo on line Italia Estera.tv, immagini, notizie e servizi sulla vita, sui successi e sui problemi sociali e di lavoro dei nostri connazionali dovunque essi siano, vicini o lontani. Sarà la testimonianza della nostra attenzione e del riconoscimento dei loro sforzi in nome dell’Italia all’estero.