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28 mar 2008AMBIENTE: a Buenos Aires il Workshop sul Cambio Climatico. Importanti risultati con proiezioni sui prossimi 20 anni

BUENOS AIRES, 29 MAR.(Italia Estera) -  Ieri sera si é concluso il Workshop “Impacto del cambio climático en el territorio y la economía”, organizzato dall´Ambasciata d’Italia a Buenos Aires. L’incontro si è tenuto presso la sede della Facultad de Ciencias Económicas (UBA) nei giorni 26 e 27 Marzo con la partecipazione di esperti provenienti da Argentina, Italia e Stati Uniti.  
 
All’inaugurazione del Workshop erano presenti l’Ambasciatore d’Italia, Stefano Ronca, il Vicedecano della Facoltá di Scienze Economiche, Miguel Ángel Vicente, il Sottosegretario agli Studi e Prospettive del Ministero della Scienza, Tecnologia ed Innovazione Produttiva, Guillermo Venturuzzi, e dal Copresidente dell’IPCC e Premio Nobel per la Pace, Osvaldo Canziani. Vi hanno partecipato oltre duecento persone, funzionari e scientifici data l’importanza di questa iniziativa per la protezione del medio ambiente ed il consolidamento delle relazioni bilaterali di cooperazione tra Argentina ed Italia.
 
Durante il discorso d’apertura l’Ambasciatore d’Italia, Stefano Ronca, ha assicurato che “I mutamenti climatici rappresentano un argomento cruciale nell’agenda internazionale; i problemi relativi alle emergenze ambientali legate ai cambiamenti atmosferici e le conseguenze economiche che ne derivano sono al centro delle preoccupazioni dei Governi. Mi auguro che da questo Workshop emergano idee e spunti di riflessione utili anche in vista delle trattative per il rinnovo del Trattato di Kyoto nel 2009”. Il Prof. Osvaldo Canziani, ha aggiunto che “dobbiamo smetterla di pensare nel cambio climatico come ad un prodotto esclusivo di fattori fisici e chimici; è infatti prodotto dell’azione umana ed il cambiamento piú importante deve avvenire a livello culturale”.
 
I lavori sono stati presentati dall’Addetto Scientifico dell’Ambasciata d’Italia, l’Ing. Gabriele Paparo, il quale ha sostenuto che “la lotta contro il cambiamento climatico è inseparabile dalla lotta contro la povertá ed il declino della biodiversitá”. Ha poi aggiunto che “il motore della scienza è la cooperazione, non solo tra scientifici, ma anche tra Governi. Senza il coinvolgimento delle principali economie e senza un impegno globale, non sarà possibile raggiungere risultati sufficienti per arrestare, ad esempio, l’aumento delle emissioni di gas causa dell’effetto serra. In vista del prossimo trattato di Kyoto del 2009 è necessario lanciare un messaggio chiaro a chi rappresenterà l’Italia e l’Argentina al tavolo delle trattative”.
 
Obiettivo principale dell’incontro è stata la riflessione sulle modifiche dei parametri climatici ed i conseguenti effetti sull’ambiente, il territorio e l’economia mondiale. Sono state affrontate problematiche relative al Ciclo del Carbonio, i processi di desertificazione, la riduzione dei ghiacciai, l’agricoltura, la produzione vitivinicola, l’uso di moderne tecnologie per lo studio dei nuovi scenari climatici e altri argomenti.
 
E’ importante sottolineare che le relazioni e gli studi presentati costituiscono un fondamentale apporto per la comunità scientifica, non solo per la loro profonditá e qualitá, ma anche per le implicazioni e proiezioni sui prossimi vent’anni. Sono state notevoli le presentazioni degli esperti italiani Prof. Giuseppe Sacarascia Mugnozza e Prof. Stefano Da Empoli, i quali hanno affrontato questioni relative al cambio climatico sottolineando la cruciale importanza della cooperazione e dell’impegno italo-argentino. Allo stesso modo, hanno ottenuto un’eccellente ripercussione le presentazioni degli esperti argentini, Prof. Jorge Rabassa, Dott.ssa. Elena María Abraham e Prof. Pablo Canziani.   
 
Durante la chiusura del Workshop, gli esperti hanno esposto le loro conclusioni ed interagito in una tavola rotonda che ha dato luogo ad un fruttuoso dibattito.  “La cooperazione italo-argentina puó risultare molto utile per un progetto che generalmente ci si scorda: la creazione di un data base di informazione scientifica per sfruttare al massimo le risorse umane con le quali contiamo. Si tratta di realizzare ricerche congiunte, non c’è possibilitá alcuna di avanzare nella lotta contro il cambio climatico se non si lavora con matrici integrali”, ha assicurato il Prof. Osvaldo Canziani. Nello stesso senso, la Dott.ssa Elena María Abraham ha affermato che “il problema del cambio climatico si puó risolvere solamente attraverso analisi interdisciplinari che superino le specializzazioni di ogni scientifico; in caso contrario, moriremo tutti saggi ma senza avere contribuito alle future generazioni”. Nelle conclusioni, il Prof. Pablo Canziani, ha sostenuto che “sará necessario fare uno sforzo per dimostrare non solo l’interesse degli scientifici, ma anche della necessitá di una politica di gestione territoriale basata sulla conoscenza scientifica, il rispetto delle comunitá e la cooperazione tra istituzioni pubbliche e private”.   
 
Ha chiuso i lavori l’Addetto Scientifico dell’Ambasciata, Ing. Gabriele Paparo. Le sue parole sono state contundenti: “Si dovrebbe parlare di meno e fare di piú. Piú in lá delle soluzioni scientifiche, sará necessaria una rivoluzione culturale e dare un segnale chiaro al mondo, poiché le conseguenze del cambio climatico e le catastrofi che questo potrebbe causare sono un problema di tutta la umanitá, dei paesi, non attribuibile a nessuna corrente politica”. (Italia Estera).
 
E’ importante sottolineare che come risultato di questo Workshop, i relatori che sono intervenuti elaboreranno una “Lettera di Buenos Aires”, dove si esporranno idee e fondamenti da presentare al governo italiano ed argentino e che sarà inserita nell’agenda del Trattato di Kyoto del 2009.
 



 
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