ROMA, 27 MAR, (Italia Estera) - la Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite Penali ha accolto il ricorso presentato dall’Impregilo contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli in merito al sequestro preventivo di 750 milioni di euro disposto nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti nella regione Campania.
La Corte Suprema di Cassazione ha disposto l’annullamento dell’ordinanza e il rinvio al Tribunale del Riesame di Napoli che dovrà procedere al dissequestro.
Le controllate Fibe, Fibe Campania e Fisia Italimpianti e la stessa capogruppo Impregilo sono, infatti, coinvolte ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. 231/2001 in un procedimento penale promosso nei confronti di taluni amministratori e dipendenti dalla Procura di Napoli che ha visto l’adozione di un provvedimento contenente misure cautelari di carattere interdittivo (divieto di contrattare per un anno con la pubblica amministrazione nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti) e misure cautelari di carattere patrimoniale (sequestro preventivo di ingenti somme e crediti per un valore di circa 750 milioni di euro). Contro tale provvedimento era stato depositato ricorso per Cassazione, la cui decisione a Sezioni Unite è stata emessa oggi.
Inoltre in data 29 febbraio il GUP presso il Tribunale di Napoli al termine dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio delle società Fibe e Fibe Campania, di Fisiaitalimpianti, Gestione Napoli e di Impregilo. (A.M./Italia Estera)