05 mar 2008 | CGIE: Plenaria prima giornata, La relazione dell’Ambasciatore Adriano Benedetti. |
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ROMA, 5 MAR. (Italia Estera) L’Ambasciatore Adriano Benedetti direttore Generale degli Italiani all'estero della Farnesina, nella sua relazione ha risposto esaurientemente, com’è suo costume, a tutti gli interrogativi posti dai consiglieri. Sull’opportunità che i fondi della 153 siano utilizzati per il monitoraggio dei corsi stessi, si è dichiarato favorevole all’impostazione data dai consiglieri “Non è possibile, a mio avviso, non prevedere un finanziamento adeguato per il monitoraggio delle attività svolte dagli enti gestori. Purtroppo, la legislazione attuale ancora non consente di farlo attraverso i fondi destinati dalla 153”.
L’Ambasciatore Benedetti ha poi risposto alle dichiarazioni di Padre Tassello, sul surplus, sostenendo che la ratio legis attuale è quella di non considerare gli enti gestori come società in grado di generare reddito autonomamente.
Sulla situazione degli insegnanti inseriti nelle liste degli enti gestori e del loro grado di preparazione, l’Ambasciatore ha sottolineato la carenza del metodo di selezione del personale.
Benedetti ha poi aggiunto una sua valutazione: “Molto spesso ci troviamo di fronte a situazioni in cui è palese la difficoltà da parte del docente di relazionarsi con il contesto scolastico a causa della sua scarsa conoscenza della lingua del paese ospitante. Crediamo che questo non sia il metodo giusto, se desideriamo vedere crescere l’insegnamento della lingua italiana all’estero”.
Sul tema del rapporto, a volte controverso, tra i dirigenti scolastici ed il Consolato, Benedetti ha sostenuto la necessità di reindirizzare il rapporto nella giusta dimensione, lasciando al Consolato la più completa autonomia decisionale sui provvedimenti da adottare.
Sulla difficile situazione tedesca, l’Ambasciatore ha detto che spesso i giovani italiani residenti in Germania, finiscono col ritrovarsi a metà del guado, non raggiungendo un’adeguata conoscenza dell’italiano, ma neanche del tedesco. Quindi – a suo dire – è necessario favorire un miglioramento della conoscenza di entrambe le lingue. Benedetti ha considerato in tal senso l’importanza strategica per i giovani di apprendere “preferenzialmente il tedesco, al fine di un loro effettivo inserimento nel tessuto sociale tedesco".
Bendetti conviene con alcuni degli interventi dei consiglieri ed a ha affermato che nella revisione della 153 devono essere previsti tutti gli strumenti necessari per controllare adeguatamente il lavoro degli enti gestori.
Sul Piano Paese, Benedetti ha ricordato che i paesi sono stati chiamati ad applicare tutte le istruzioni contenute nelle circolari emanate dal Ministero degli Affari Esteri, invitando gli uffici consolari a segnalare tutte quelle situazioni in cui si palesino gestioni non conformi.
Benedetti a chiusura del suo intervento ha anche commentato la problematica sollevata dal consigliere Rapanà. Ha ricordato che a proposito di pubblicità dei bilanci, la legge espressamente prevede che essi siano trasmessi dall’ufficio consolare ai Comites, ai quali è chiesto un parere.
“La legge non fa assolutamente menzione del desiderio, legittimo, da parte dei membri del CGIE di conoscere i bilanci degli enti operanti in quel dato paese” sostenendo l’inesistenza di una norma che obblighi l’ente chiamato in causa a trasmettere i bilanci richiesti.
La legge consente però ai consiglieri, ed in questo senso Benedetti invita i consiglieri che avessero dubbi a farlo, di rivolgersi al Comites, unico a potere rendere pubblici i bilanci degli enti di gestione. L’Ambasciatore ha concluso il suo intervento informando i consiglieri della disponibilità dell’amministrazione centrale del MAE a ridiscutere in alcune sue parti, la circolare 13, al fine di renderla più efficiente.
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