MILANO, 22 FEB. (Italia Estera) - “Meno male che la sindrome di Standhal è rarissima, sennò con tutte le bellezze che abbiamo in Veneto potremmo rischiare svenimenti a catena”. Chiosa, il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, cui stamani è occorsa l’incombenza di soccorrere personalmente la storica dell’arte Francesca Fraticelli (nella foto), svenuta davanti alla “Venere e Adone” di Antonio Canova: non si aspettava che fosse l’originale e l’intuirlo a prima vista l’ha “folgorata”. “Be’, è una conferma delle preziosità dell’arte presenti in Veneto – ha commentato Zaia – perché lo svenimento l’ha presa, a quanto ci ha spiegato la signora Fraticelli, oggi davanti ad Antonio Canova e tempo fa, a Venezia, davanti al Tintoretto”.
Zaia era di fronte all’opera canoviana per ricevere dalle mani del presidente della Fondazione Canova di Possagno Giampietro Favaro una medaglia coniata in occasione dei 250 anni della nascita dell’artista veneto, a riconoscimento dell’iniziativa per divulgarne l’opera. E’ stato infatti proprio Zaia ad avere l’idea e a volere la “Venere e Adone” alla BIT di Milano, come simbolo dello stand del Veneto. (Italia Estera).