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20 feb 2008Lettera aperta degli insegnanti dei corsi di lingua e cultura italiana del Canton Argovia

BASILEA, 20 FEB.  Gli insegnanti dei corsi di lingua e cultura italiana del Canton Argovia, Francesca Casada Mohney, Baldassare Catalano, Margherita D’Angelo Castanheira, Giuseppe Giamboi , Carmela Lomonaco Orsini, Rosanna Panizzon Erbi,  e Agata Spampinato Giamboi ci hanno inviato una lettera aperta  in cui tra l’altro vogliono far sapere che   l’Ente C.I.Pr.E.  non paga gli stipendi dal mese di dicembre 2007.
 
“Siamo gli insegnanti dei corsi di lingua e cultura italiana del Canton Argovia, retti dall’Ente C.I.Pr.E. e  dalla Circoscrizione Consolare di Basilea.
Desideriamo far sentire la nostra voce come diretti interessati, fortemente danneggiati dall’attuale spiacevole e dolorosa situazione.
 
L’Ente C.I.Pr.E.  non paga gli stipendi dal mese di dicembre 2007; è evidente il suo non funzionamento.
Ufficialmente, quindi, siamo scoperti di due stipendi, ma come sarà per il mese di febbraio e per il futuro?
 
A questo si aggiunga che qualcuno di noi, inquadrato nell’Ente dal mese di agosto 2007, non ha ricevuto alcuno stipendio, solo un contenuto e insufficiente acconto, non adatto a fronteggiare le normali spese che si presentano in una famiglia.
Altri docenti, avendo aumentato il proprio monte-ore settimanale in seguito a movimenti interni al corpo insegnante, non hanno ricevuto l’adeguamento dello stipendio, neanche nei mesi in cui l’Ente “pagava” gli stipendi.
 
Con questa lettera noi non vogliamo addossare la colpa della nostra condizione ad alcuno, desideriamo soltanto portare a conoscenza della comunità e degli organismi interessati l’ingiustizia e l’insicurezza di un lavoro non retribuito.
Noi insegnanti siamo compatti e solidali tra di noi e intendiamo perseguire la linea di continuare ad assicurare ai figli dei nostri connazionali il nostro servizio. Stiamo pagando di persona anche le spese dei viaggi sia in treno sia in auto, ma abbiamo la ferma convinzione che i bambini abbiano bisogno di un insegnamento continuativo e sereno, senza interruzioni o sostituzioni che possano intaccare la validità del nostro operato. È nostra ferma convinzione che l’insegnante non sia una figura qualsiasi, ma un modello di comportamento soprattutto nei momenti difficili.
 
Abbiamo a più riprese chiesto e continuiamo a chiedere, quindi, la corresponsione economica del nostro onesto lavoro, l’assicurazione del pagamento reale ed effettivo dei nostri stipendi con un provvedimento tempestivo, ordinario o straordinario che sia, ma che ci sollevi da questa situazione sgradevole e difficile, lesiva della nostra dignità di insegnanti.
 
In questa disastrosa situazione ci ha confortato e continua a confortarci la comprensione e l’appoggio morale che riceviamo dalle Strutture Consolari, in primis dal Console Generale, Dott. Rodolfo Buonavita, che d’altronde assicura per conto del M.A.E. cospicui annuali finanziamenti all’Ente.
 
In particolare la nostra Dirigente Scolastica, Dott.ssa Giuseppina Ruggieri, attenta al buon funzionamento e al potenziamento dei Corsi di Lingua e Cultura Italiana, è sempre pronta a consigliarci e a stimolarci, ben conoscendo l’alto valore della funzione educativa che in Collegio Docenti abbiamo assieme a Lei concordato e che giornalmente portiamo avanti con il Suo supporto.
 
Infine, secondo noi, anche il Comites e i Comitati Genitori,  che  collaborano con noi insegnanti per la buona riuscita dei corsi, dimostrano il loro appoggio e la loro comprensione per questi problemi che coinvolgono le famiglie degli alunni e le nostre.
 
A noi tutti, operatori della Scuola – conclude la lettera -  non interessano le polemiche e le lotte intestine sulla presente e futura gestione dell’Ente C.I.Pr.E., mentre riteniamo che chi di competenza “dovrebbe” assumere come primo e fondamentale punto di vista, il buon funzionamento del servizio di cui è responsabile. Certamente per gli utenti finali, non di meno per i lavoratori addetti al servizio stesso.
 
È ovvio che, ipoteticamente senza gli uni e gli altri, non potrebbero nemmeno esistere gli Enti.



 
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