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Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
13 feb 2008Responsabili per l’estero dei partiti a confronto

 Nella sala stampa della Camera dei deputati clima da campagna elettorale. Simbolo unico anche all’estero per An e Fi,  assente l’Udc. Interventi di Tobacci (Rosa Bianca), Rivolta (FI), Zacchera (An), Marino (Pd) e Pollastri (Pd)
Registrata la trasmissione di “Italia chiama Italia - Parlamento” di Rai International
ROMa 13 FEB. (Italia Estera) -  La trasmissione di febbraio di “Italia chiama Italia - Parlamento” di Rai International è stata registrata questa volta presso la sala stampa della Camera dei deputati. Argomento: Il voto degli italiani nel mondo nella circoscrizione Estero e l’evoluzione degli schieramenti politici italiani.
Edoardo Pollastri (nella foto) ha aperto il dibattito, dal titolo  “Luci ed ombre dell’immagine dell’Italia all’estero”, Il senatore del Partito democratico, eletto nella ripartizione del Sud America, nel suo intervento ha ricordato come nei nostri connazionali all’estero, nonostante la delusione per una legislatura che non ha permesso di contare di più, sia ancora forte la voglia di essere parte attiva del Parlamento italiano.  Secondo Pollastri non bisogna dimenticare che la maggioranza di centro sinistra ha avuto il merito di far conoscere agli italiani la realtà dei connazionali nel mondo.
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Bruno Tobacci, candidato premier del nuovo movimento politico della Rosa Bianca, ha affermato che negli ultimi 14 anni il bipolarismo all’italiana, sotto i governi Prodi e Berlusconi, ha finito con il frenare lo sviluppo e la crescita economica dell’Italia rispetto agli altri paesi dell’euro, come Inghilterra, Francia, Spagna e Germania. “Gli elettori italiani all’estero più che chiedersi cosa può fare l’Italia per loro - ha osservato Tobacci - dovrebbero cominciare a domandarsi cosa possono fare per l’Italia.
Il nostro è un grande paese di storia millenaria e profonda cultura, ha concluso Tobacci, però è bene che riesca ad acquisire i contributi più positivi e costruttivi che possono venire da altre parti del mondo. Se l’esperienza degli italiani all’estero li ha portati a trovare un punto di equilibrio tra diritti e doveri, sarebbe importante far arrivare tutto questo in Italia”.
Dario Rivolta, di Forza Italia, ha evidenziato come ancora oggi l’obiettivo del suo partito sia quello di risvegliare il Paese consentendogli di riappropriarsi del proprio destino. Dopo aver tracciato un positivo bilancio dei cinque anni di governo portati avanti da Silvio Berlusconi fino al 2006, Rivolta ha detto che con l’esecutivo Prodi l’immagine internazionale dell’Italia è stata “buttata a monte, lasciando purtroppo spazio solo alla spazzatura che riempie le strade della Campania”.
Marco Zacchera responsabile Esteri di An - dopo aver sottolineato le manchevolezze del governo Prodi - ha affermato che “Alleanza Nazionale e Forza Italia  hanno costituito qualcosa di nuovo. Nel 2006 gli italiani all’estero non hanno potuto avere piena rappresentanza nel centro destra perché ci presentammo nel mondo divisi. Questa volta andremo all’estero uniti e convinti con Berlusconi nel Popolo delle Libertà ed avremo probabilmente un simbolo che ci rappresenterà tutti. Potremo inoltre contare su una piattaforma programmatica per gli italiani all’estero composta da cose concrete da fare e da dire”.  
Eugenio Marino, del dipartimento Italiani nel mondo del Partito democratico, ha replicato alle dichiarazioni di Rivolta e Zacchera ricordando l’opera di risanamento dei conti pubblici portata avanti dall’esecutivo di centro sinistra e la discussa immagine internazionale ricevuta in eredità dopo gli anni del Governo Berlusconi. “Oggi – ha aggiunto -  l’Italia nel mondo ha una nuova immagine che è legata alla positiva politica estera portata avanti dal ministro D’Alema. Vanno ricordate in questo senso la missione di pace in Libano e il successo della moratoria internazionale contro la pena di morte. Un cambio d’immagine, quello promosso da questo Governo, di cui hanno in primo luogo beneficiato gli italiani all’estero”.
Il dibattito si è poi acceso sull’eventualità, ventilata dai giornalisti, di ampie intese fra gli eletti all’estero dei vari schieramenti politici. “Il partito degli italiani nel mondo - ha detto Pollastri - esiste già in Sud America, ma io credo che queste forze politiche, fondate sulle associazioni, non facciano altro che ghettizzare i parlamentari eletti all’estero che devono invece appartenere ad aree politiche precise che prendano posizione in Parlamento. I parlamentari della circoscrizione Estero devono interessarsi di tutti i problemi e non solo di quelli dei nostri connazionali nel mondo”.
“In questi anni l’esperienza degli eletti fuori d’Italia non è stata poi così esaltante,  ha affermato Tobacci, annunciando che anche la Rosa Bianca correrà con una sua lista all’estero . Il problema era solo quello di vedere se il senatore Pallaro passava di qua o di là. Non dobbiamo importare atteggiamenti negativi che abbiamo già in Italia, è invece necessario alzare il livello”. Sull’argomento è intervenuto anche Dario Rivolta che ha evidenziato come gli eletti all’estero debbano essere parlamentari come tutti gli altri e non espressione di una “sorta di riserva indiana”.
Eugenio Marino dal canto suo ha anch’egli affermato che “il partito degli italiani nel mondo non serve a nessuno, tanto più se questo deve significare un insieme di identità politiche diverse. In ogni caso il Pd, sciogliendo due grandi partiti in una sola unità, ha avviato la semplificazione del quadro politico italiano”.
Il commento più duro è giunto da Marco Zacchera che ha sottolineato come nell’ultima legislatura gli eletti all’estero non abbiano dato nessun contributo. “Non hanno portato niente - spiega Zacchera - perché erano alla loro prima esperienza parlamentare e perché agli eletti all’estero della maggioranza di centro sinistra, quelli dell’opposizione erano pochi ed  è stato imposto loro il silenzio”.
A queste dichiarazioni ha replicato Pollastri ricordando come nell’ultima finanziaria egli si sia personalmente impegnato, insieme a pochi altri, per l’erogazione di 32 milioni di euro in più per le politiche degli italiani all’estero. Il senatore del Pd ha anche sottolineato la necessità di risolvere il problema, che danneggia l’immagine dell’Italia nel mondo, delle carenze della rete consolare. Una struttura,  priva di mezzi adeguati, che riesce a gestire con difficoltà i servizi e che, nel periodo del governo Berlusconi, non ha avuto che tagli continui.
Per quanto riguarda le prospettive future Pollastri, che è anche presidente dell’Assocamerestero si è detto favorevole ad una riduzione delle tasse che dia speranza agli italiani ed incoraggi le medie e piccole imprese che rappresentano il 90% della nostra economia. Importante in questo contesto anche l’aumento al 40%, recentemente ottenuto, dei cofinanziamenti per i consorzi d’esportazione e le Camere di commercio all’estero.
Dopo la riflessione di Tobacci, che ha auspicato il ritorno della serietà nella politica italiana, Rivolta  ha segnalato che proprio con il governo Prodi è stato avviato il ridimensionamento della rete consolare.  “La sfida per il futuro dei connazionali in patria e all’estero – ha aggiunto - è quella di ritrovarsi come italiani intorno ad alcuni valori di base come la certezza del diritto, la meritocrazia e il vero senso dei diritti e dei doveri”.
Zacchera ha auspicato per il futuro più risorse per gli italiani nel mondo. Dobbiamo applicare la Costituzione: essa dice che tutti gli italiani sono uguali, ha affermato il responsabile di AN all’estero. Il diritto alla scuola va garantito anche all’estero e quindi bisogna dare un contributo alle famiglie perché possano mandare i loro figli alle scuole dove si studia l’italiano. Bisogna inoltre dare più soldi per assicurare il diritto all’assistenza dei nostri anziani nel mondo. Vorremmo inoltre una Rai International più presente”. Zacchera ha infine criticato le chiusure dei consolati.
Eugenio Marino, ha ricordato che l’ultima finanziaria ha deciso  la detrazione dell’Ici per la prima casa degli italiani all’estero. Nei prossimi giorni queste facilitazioni potrebbero essere ulteriormente aumentate - ha sottolineato come nella nuova  legislatura si dovrà puntare “ad una vera internazionalizzazione dell'Italia, non solo nelle politiche e nelle relazioni fra paesi, ma anche nella creazione di reti per quanto riguarda il sistema Italia. Sinergie commerciali dunque, ma anche reti fra le  intelligenze dei cervelli italiani all’estero e dei tanti connazionali che ricoprono ruoli importanti nel mondo: un aiuto concreto per la diffusione del made in Italy e per le nostre relazioni politiche e culturali”.



 
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