di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 15 FEB, (Italia Estera) – Una missione di tre tecnici dell’Unione Europea ha compiuto una ispezione di due giorni in Campania ed ha emesso un giudizio estremamente severo sull’ emergenza spazzatura che travaglia la regione. Una bocciatura in piena regola quando mancano appena quindici giorni alla scadenza per una risposta motivata del governo di Roma all’ingiunzione Ue del 31 gennaio. Bruxelles ha minacciato il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia di Lussemburgo se non riceverà il I marzo garanzie sull’ adozione di misure strutturali e appropriate per l’ adempimento da parte della Campania della direttiva comunitaria sullo smaltimento dei rifiuti senza pericoli per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
Il tecnici UE - il tedesco Helmut Mauer , gli italiani Lorenzo Pazzagli e Pia Bucella - si sono dichiarati preoccupati per aver riscontrato l’inesistenza di sistemi integrati per lo smaltimento e di piani generalizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti. Inoltre non hanno rilevato la volontà per un approccio alla realizzazione di impianti e infrastrutture. “ Alcune rassicurazioni ci sono state – ha riferito una fonte Ue all’agenzia Apcom- ma per poter passare alla tappa successiva della procedura abbiamo bisogno di vedere risultati concreti. E dalla Campania finora abbiamo avuto solo promesse”.
Gli ispettori comunitari hanno incontrato oggi, per circa due ore, il commissario di governo all'emergenza rifiuti, Gianni De Gennaro dopo aver compiuto ieri una serie di sopralluoghi nel costruendo impianto di termovalorizzazione di Acerra i cui lavori sono da tempo in fase di stallo in attesa di una nuova gara di appalto , nel Cdr di Giugliano, entrambi in provincia di Napoli e nella discarica di Macchia Soprana, nel Comune di Serre, in provincia di Salerno.
Essi si sono recati in visita anche nella scuola media Nevio, nel quartiere Posillipo a Napoli per uno scambio di idee con gli studenti , un confronto fortemente voluto in sede Ue per una sensibilizzazione dei cittadini di tutte le età sul problema dello smaltimento rifiuti.
“L’immondizia di Napoli e Caserta si raccoglie dalle strade così come viene accumulata.
Una parte di questa diventa ecoballe senza essere smaltita. Questo dimostra che in Campania non esiste un ciclo integrato di rifiuti. Sarebbe ora che venisse rispettata la direttiva comunitaria approvata 33 anni fa”, ha detto Pia Bucella ai giornalisti.
Napoli e la Campania sono, dunque ,in ritardo di 33 anni. Ma per il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino il tempo non è passato. Rosetta, come viene vezzosamente chiamata, ha annunciato che il piano per la raccolta differenziata è allo studio. “Non è che si tira fuori la bacchetta magica e scoppia la differenziata” ha aggiunto come se il problema della monnezza fosse sorto a Napoli da qualche ora.
Solo nelle strade del napoletano marciscono a cielo aperto 3200 tonnellate di spazzatura. Nel comune flegreo di Quarto, al confine con Pianura, il quartiere periferico del capoluogo campano sconvolto il mese scorso dalla rivolta dei rifiuti, sono ancora visibili ma in stato di putrefazione i resti del cenone di fine anno sulle montagne di spazzatura in pieno centro vicino a scuole, chiese, uffici e abitazioni. La circolazione automobilistica in molte strade è ostacolata o impedita dai rifiuti. La zona del mercato, dove stazionano i pullman di linea urbana ed extraurbana, si è trasformata in una discarica a cielo aperto con grave pregiudizio alla salute degli autisti della società dei trasporti e del pubblico in attesa ."Così non si può andare avanti - dice il sindaco Sauro Secone - . E' indispensabile per Quarto, come per gli altri comuni in difficoltà un maggiore impegno per la rimozione dei rifiuti da parte del commissariato di governo”.
Il piano di azione di Gianni De Gennaro stenta a decollare fra proteste popolari, accertamenti tecnici, indagini giudiziarie e altri ostacoli visibili e invisibili. Il commissario all’emergenza rifiuti,quindi, non sa dove mettere la spazzatura e si è rivolto ancora una volta all’estero ritenendo che questa sia al momento l’unica via di sbocco.
Le associazioni tedesche per lo smaltimento dei rifiuti Itad e Bde hanno fatto sapere di aver ricevuto ufficialmente da De Gennaro una richiesta di aiuto questa settimana attraverso l'ambasciata italiana a Berlino, per l’ incinerazione di circa 200.000 tonnellate di spazzatura della Campania.
Le imprese, che fanno parte delle due associazioni, hanno le capacità di eseguire l'operazione in Germania ma, secondo un portavoce, hanno prospettato costi che debbono essere accettati in Italia. Inoltre bisogna vedere se le autorità regionali tedesche daranno il permesso all’'importazione dei rifiuti il cui trasporto da Napoli dovrebbe avvenire via mare.
Alfonso Maffettone/Italia Estera