ROMA, 6 FEB (Italia Estera) - "Chi ha lasciato il nostro partito oggi sta nelle liste di Forza Italia o del Pd: ciò vuol dire che stare al centro è difficile". Così il leader dell' Udc Pier Ferdinando Casini commenta le scissioni di queste settimane dal suo partito.
Dice Gianni Pittella, presidente della delegazione italiana nel Partito Socialista Europeo all'Europarlamento: "Sono un uomo di squadra e quello che dice la squadra faccio, ma aggiungo che l'impegno europeo mi piace e, potendo, rimarrei volentieri al Parlamento Europeo".
Marco Rizzo, europarlamentare e coordinatore del Pdci gli fa eco nella sostanza "Noi europarlamentari siamo stati eletti nel 2004. Nel 2006 i maggiorenti, come D'Alema e Letta, optarono per la candidatura nazionale e, una volta eletti, lasciarono l'europarlamento. Io no, perché non ha senso candidarsi ad una posizione e andarsene prima della fine del mandato per cui, in linea di principio e fatta salva la volontà del partito, manterrei volentieri la mia posizione al parlamento europeo".
Mario Borghezio Dal canto suo afferma: "Sono in servizio permanente effettivo"dal eurodeputato della Lega. "Sì sono pronto", dichiara a chi gli chiede cosa risponderebbe se il suo partito lo chiamasse a candidarsi per le elezioni. "Faccio comizi in continuazione", aggiunge. "La campagna elettorale per le europee - ricorda - non è stata una passeggiata con iniziative da Lecco a Ventimiglia. Se l'ho fatto per l'Europa posso farlo per l'Italia", partendo dalla questione Malpensa.
Cristina Muscardini, eurodeputata di lungo corso di Alleanza Nazionale, si dice pronta a dare una mano in Italia per pesare di più in Europa. "E' una risposta difficile. Sono 19 anni che sono in Europa", aggiunge sottolineando di "aver compiuto un percorso che è giusto debba terminare". Poi spiega: "Se il mio partito ritenesse di dover utilizzare le mie conoscenze e la mia esperienza sono a disposizione". "Mi auguro – aggiunge la Muscardini - che il nuovo governo" che si formerà dopo le prossime elezioni "sia più attento al problema dell'Europa, rispetto a quanto non lo sono stati l'ultimo e il penultimo". (Italia Estera).