Resta chiusa la discarica a Montesarchio, riattivati due siti, ulteriori accertamenti per gli altri
di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 1 FEB (Italia Estera) – La discarica di Tre Ponti a Montesarchio nel Beneventano non si aprirà perché pericolante. Lo ha comunicato il commissario delegato all’emergenza rifiuti in Campania Gianni De Gennaro che ha rotto gli indugi ed ha puntualizzato oggi il suo piano di azione dopo aver completato gli accertamenti tecnici sui siti e sulle discariche oggetto di prima valutazione. Il piano dovrebbe consentire una soluzione del problema spazzatura in Campania entro il 1° marzo, data ultima fissata dall’Unione Europea per evitare all’Italia il deferimento alla Corte di Giustizia. Del resto è l’obiettivo che si prefigge De Gennaro il quale, nel comunicato emesso oggi, indica che il suo piano, anche se sarà aggiornato, è “ pur sempre finalizzato alla individuazione di un contenitore di circa un milione di tonnellate che in cento giorni dovrebbe consentire lo smaltimento dei rifiuti e di quelli accumulatisi e di quelli che si producono quotidianamente”.
Tre ponti, secondo il comunicato, presenta “ reali rischi relativi alla sua staticità che, anche in ragione dei tempi necessari ad eliminarli, ne hanno escluso l’utilizzabilità nella gestione emergenziale”. Ora sono al vaglio diverse soluzioni alternative per la provincia di Benevento
Sono idonei, è stato annunciato, due siti di stoccaggio provvisorio, quello di Ferrandelle (Caserta), ove sono stati già avviati lavori di allestimento e fin dai prossimi giorni potranno essere sversati i quantitativi di rifiuti solidi urbani e di ecoballe e quello di Pianura, il quartiere periferico di Napoli dove nei giorni scorsi ci fu una rivolta contro la ipotizzata riapertura della discarica dei Pisani, ora sotto sequestro giudiziario. A poca distanza è stato individuato un sito di stoccaggio la cui utilizzazione, secondo il comunicato, “ sarà finalizzata alla sperimentazione di protocolli di inertizzazione delle ecoballe per i quali De Gennaro sollecita l’ autorizzazione dei dirigenti del Ministero dell’Ambiente nei “tempi più rapidi possibili”.
Nulla ancora di deciso per Marigliano (NA), per l’ex Manifattura Tabacchi a Napoli, per Villaricca (NA) e Difesa Grande (Ariano Irpino). I siti sono sotto accertamenti per la loro sicurezza.
Per le aree adiacenti l’ex Manifattura dei Tabacchi, secondo il comunicato, sono in atto “ rigorosi accertamenti per escludere qualsiasi rischio di presenza di amianto ed in caso contrario per procedere ad una preventiva accurata bonifica”.
Per le discariche di Villaricca e Difesa Grande si sta valutando se esista la presenza di possibili sostanze inquinanti che, se riscontrate dalle analisi e se rienute fattore ostativo alla loro utilizzazione, ne determineranno l’esclusione dal piano. Per il sito di Marigliano in località Bonfango, sono in corso,” come concordato con le autorità locali ulteriori conclusivi accertamementi propeudetici al completamento dei lavori in assoluta sicurezza”.
Quasi completata la cognizione dei sette impianti in Campania per la produzione di Cdr unitamente ai relativi sopralluoghi intesi a verificare la quanità e la qualità degli interventi necessari alla loro rimessa a norma, i costi ed i tempi di esecuzione.
Il comunicato, emesso dal Commissariato all’emergenza, non indica tappe né scadenze per la raccolta dei rifiuti che marciscono in strada ed afferma che il piano può essere suscettibile di correzioni e integrazioni nella fase attuativa data la sua natura emergenziale. Due sono i punti fermi: “la trasparenza cui ha improntato il suo mandato il prefetto De Gennaro “ e cogenti direttive che garantiscano l’assenza di rischi per la salute cittadina, per l’ambiente e per la sicurezza dei posti di lavoro”.
De Gennaro, che a quanto pare vuole procedere con i piedi di piombo e non diventare il capro espiatorio di una situazione imprevedibile che di giorno in giorno si carica di tensione in Campania, indica che gli accertamenti su siti e discariche sono stati compiuti sulla “base delle relazioni tecniche redatte da tutte le autorità competenti ed attentamente vegliate dai rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Ambiente e del Dipartimento della Protezione civile oltre che dai consulenti tecnici che collaborano con la struttura Commissariale".
Ce la farà De Gennaro a normalizzare in cento giorni la situazione rifiuti in Campania ? L’interrogativo è d’obbligo per tutto quello che c’è da fare. Ne va di mezzo il buon nome dell’ Italia. “L’emergenza rifiuti non coinvolge solo le zone colpite ma, indirettamente, anche tutti gli italiani residenti all’estero, costretti a subire i commenti della stampa e delle televisioni straniere sulla situazione del nostro Paese”, ha detto Aldo Di Biagio, Coordinatore del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (C.T.I.M.), in merito al protrarsi del disagio relativo alla mancata raccolta dei rifiuti in Campania.
Alfonso Maffettone/Italia Estera