NEW YORK, 16 GEN, (Italia Estera) - L’ex governatore del Massachusetts, il magnate mormone, Mitt Romney, 60 anni, ha vinto le primarie repubblicane nel Michigan battendo il suo maggiore rivale, il veterano del Vietnam John McCain, trionfatore nel New Hampshire.
Sebbene fosse andato via 40 anni fa, Romney si è presentato come un figlio del Michigan ansioso di risolvere i problemi economici dello stato, fra i più gravi in Usa, con l’ industria dell’auto in crisi ed un tasso di disoccupazione doppio rispetto alla media nazionale. “Stanotte è una vittoria dell’ ottimismo sul pessimismo di Washington”, ha dichiarato l’ex governatore del Massachusetts.
In campo democratico, scontato il successo della ex first Lady Hillary Clinton che ha vinto senza rivali. I democratici hanno boicottato il Michigan per aver anticipato il voto contro le direttive del partito ed hanno azzerato i delegati per la Convention. Il senatore nero dell’Illinois Barack Obama e l’ex senatore della Carolina del Nord John Edwards hanno ritirato i loro nomi sulle schede ed hanno lasciato agli elettori la scelta fra la Clinton e la voce “uncomitted”, cioè neutrale.
Mitt Romney doveva vincere se voleva restare in gara per l’elezione alla Casa Bianca in novembre. “E’ l’inizio di un grande ritorno”, ha detto. La sua affermazione è stata netta: su un’affluenza alle urne del 97%, il mormone ha ottenuto il 39% dei voti contro il 30% di McCain ed il 16% del pastore battista Mike Huckabee, 52 anni, il vincitore dell’Iowa. Continua a eludere l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliano che ha ottenuto solo il 5% nel Michigan: ha promesso che si rifarà in Florida il 29 gennaio con il voto dei pensionati italoamericani.
La gara per la nomination repubblicana è così diventata accesa e apertissima. Ben tre candidati, Romney, MacCain e Huckabee, rispettivamente vincitori delle prime tre selezioni presidenziali, si sfideranno nelle primare di questo westo week-end nella Carolina del Sud e in Nevada in vista della grande prova del cinque febbraio quando saranno chiamati al voto gli elettori di sei stati, fra i quali la California e New York.
In Michigan l’economia e la crisi dell’industria automobilistica di Detroit hanno dominato la campagna elettorale dall’inizio alla fine. Romney ha capitalizzato sulla sua esperienza negli affari per aver realizzato un patrimonio di 250 milioni di dollari ed ha persuaso gli elettori che egli come figlio di un padre amato e rieletto come governatore del Michigan aveva tutte le carte in regola per risolvere le loro difficoltà. Al contrario il suo rivale, John McCain ha scoraggiato tutti affermando che i “i posti di lavoro perduti non sarebbero mai potuti tornare”.
“Come potrei votare per lui che somiglia tanto a quelli che mi hanno licenziato?”, ha detto un disoccupato di Detroit.
Romney è laureato ad Harvard e si propone come un conservatore puro, opponendosi ai diritti dei gay e all’aborto. Se vincerà le elezioni sarà il primo Presidente mormone degli Stati Uniti.
Comunque chiunque sarà il nuovo Presidente in novembre, l’America ha già compiuto il suo miracolo. Ha reso possibile l’impossibile: sono in corsa una donna, un nero ed un mormone con tre handicap una volta insormontabili solo per la candidatura alla Casa Bianca: sesso, razzza e religione. (A.M./Italia Estera)