ROMA - Con una lettera apparsa sul Corriere della Sera del 14 maggio il ministro Carlo Marsili, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, fa alcune precisazioni sul pezzo pubblicato sul Corriere della Sera del 10 maggio dal titolo "Consolati assediati, intervenga il Governo").
"I nostri Consolati - scrive Marsili - , specie quelli che operano in Paesi come l’Argentina in cui la collettività d’origine italiana è molto consistente, si trovano in una situazione di particolare difficoltà per quanto concerne la gestione del copioso flusso d’utenza nei settori del rilascio/rinnovo dei passaporti e in quello delle ricostruzioni di cittadinanza. Basti pensare che ogni giorno il Consolato Generale a Buenos Aires riceve non meno di 120 richieste di rinnovo o rilascio di passaporti.
"A fronte dell’incremento esponenziale della pressione in questi settori e della carenza di risorse umane, la Farnesina ha da tempo messo allo studio soluzioni alternative che consentano, da un lato, di continuare a trattare efficacemente le richieste, e dall’altro di evitare il verificarsi di fenomeni di malcostume come quello del "mercato" dei posti nelle file che si formano innanzi agli uffici. Non bisogna poi dimenticare la particolare attenzione che i nostri Consolati devono porre alla verifica dei documenti che accompagnano le pratiche di ricostruzione della cittadinanza. Ricordo, a titolo puramente indicativo, i gravi episodi di falsificazione che hanno attirato, anche di recente, l’attenzione della Magistratura.
"Tra i sistemi alternativi allo studio, figura l’istituzione di un registro di appuntamenti, con un collegato sistema di sorteggio di parte dei numeri disponibili. Il sistema, che il Consolato Generale di Buenos Aires - uno dei più efficienti della rete e guidato da un funzionario di grande capacità - sta per applicare in via sperimentale proprio per poterne verificare i risultati, è analogo a quello utilizzato dal Governo americano per la concessione delle "green cards". Su tale sistema l’Amministrazione ha bisogno di poter disporre di alcuni test per poter giudicare se si tratti o meno di una "buona idea".
"Il sistema del sorteggio potrebbe presentare alcuni significativi vantaggi. Eliminerebbe la fila che si registra quotidianamente innanzi al Consolato Generale, con i conseguenti problemi in termini di sicurezza per coloro che operano all’interno delle nostre strutture e per gli stessi connazionali, che possono diventare preda di soggetti di pochi scrupoli. In secondo luogo, il sistema garantirebbe comunque al connazionale la certezza di essere ricevuto, in quanto chi non è sorteggiato può iscriversi in un registro di appuntamenti per i giorni successivi.
"L’esame dei casi più urgenti - precisa infine il ministro Marsili - verrebbe assicurato in ogni caso, indipendentemente dal sistema del sorteggio".