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16 dic 2007L’INPS SOSPENDE LE PENSIONI ESTERE A CHI NON COMUNICA I REDDITI

ROMA, 16 DIC. (Italia Estera) - Sono in partenza dall’Inps 8.900 lettere ad altrettanti pensionati residenti all’estero che non hanno mai risposto alle richieste dell’Inps, fatte attraverso almeno due campagne Red nel 2002 e 2004/2005, di conoscere le loro condizioni di reddito.
Ricevuta questa lettera gli interessati avranno sessanta giorni di tempo per trasmettere le informazioni richieste dall’Inps, avvalendosi anche dell’assistenza dei Patronati o dei Consolati.
Scaduti i due mesi, in assenza di risposta, l’Inps procederà a sospendere le prestazioni pensionistiche legate al reddito, in genere pensioni sociali e reversibilità.
La decisione dell’Inps di sollecitare la regolarizzazione delle posizioni da molti anni silenti attraverso una forte azione centralizzata, ancorché legittima, desta comunque alcune preoccupazioni.
In assenza di dolo è, infatti, possibile che i destinatari delle lettere siano persone pensionate e anziane in età molto avanzata, con notevoli tassi di analfabetismo, residenti in zone remote e di non facile accesso alle sedi dei Patronati e dei Consolati.
In questi casi sarebbe importante che l’Inps, oltre al sollecito epistolare, attivasse forme di verifica più personalizzata, anche attraverso la collaborazione dei Patronati, evitando i problemi che interventi gestiti solo centralmente creano inevitabilmente in una realtà diffusa e complessa come è quella dei pensionati italiani all’estero.
Lo Spi-Cgil invita quindi le proprie strutture a diffondere la notizia presso le comunità italiane all’estero, invitando i pensionati e gli anziani che riscontrassero il problema, a rivolgersi con la massima sollecitudine ai Patronati per tutte le necessità del caso. (Italia Estera).
 
 



 
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