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15 dic 2007Il Cerchio, “ Napoli, capitale del malessere italiano”

La  rivista, politica e culturale napoletana, analizza la grave crisi della Campania nel quadro nazionale di infelicità e depressione  denunciato dal New York Times

di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 14 DIC, (Italia Estera) – Il  problema del malessere italiano denunciato dal New York Times  ha già trovato attenzione in un numero speciale de Il Cerchio,  la rivista politico-culturale edita e diretta  da Giulio Rolando che da anni si batte contro il declino e il degrado di Napoli .  La pubblicazione definisce “Napoli , capitale del malessere italiano” e  affonda  il bisturi nell’analisi delle cause remote ed immediate  di tanto disagio.
 Il fascicolo de Il Cerchio , in distribuzione nei prossimi giorni, pubblica un saggio del direttore de Il Denaro Alfonso Ruffo, interviste con il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco e con il vice direttore del Roma  Andrea Manzi , nonchè articoli  di studiosi ed esperti.  Il tema e’  Napoli, la grande ammalata dopo 15 anni di amministrazione di centro-sinistra a livello locale e regionale. L’analisi che viene condotta per comprendere “le ragioni del malessere”  si incrocia con gli interrogativi sulle cause di  una situazione nazionale che non incoraggia all’ottimismo. Gli italiani,  ha scritto il New York  Times, sono i meno felici fra i 15 paesi dell’Europa occidentale sia nel loro rapporto con il governo che con il mondo che li circonda. 
Il motivo dell’ infelicità partenopea, secondo stranieri e residenti, è  senz’altro il caos.  Frequenti manifestazioni bloccano il traffico cittadino,  gli omicidi sono all’ordine del giorno, la delinquenza è dilagante, i rifiuti sommergono le strade, l’illegalità è diffusa. La borghesia napoletana, la stessa accusata di ignavia dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa, si è finalmente svegliata ed ha dato segni di reazione. In settembre esponenti della società civile hanno formato una catena umana attorno alla sede della Regione Campania per protestare contro le consulenze d’oro e gli sprechi compiuti con il danaro dei contribuenti. In novembre il numero dei manifestanti si è moltiplicato. Più di duemila persone – professionisti, imprenditori, commercianti, esponenti del clero -  hanno marciato nel centro cittadino per dire no al degrado ed hanno trovato appoggio nel Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe . ‘’L’iniziativa   non si presenta come una protesta o una ribellione bensì come una civile e legittima manifestazione di insoddisfazione, di attese e di richieste espresse da una parte della comunità cittadina e  da un quartiere ma certamente condivisibile da una larga maggioranza della popolazione”  ha scritto l’arcivescovo in una lettera agli organizzatori della marcia.

Ma le amministrazioni di centro-sinistra hanno fatto spallucce alle richieste per una soluzione dei  problemi di Napoli e Campania. Scrive Giulio Rolando, nell’editoriale del numero speciale de Il Cerchio. “Giovani e meno giovani, lavoratori precari e affini, ricchi e meno ricchi per non parlare dei poveri vecchi e nuovi, gente di destra e di sinistra, nella politica e fuori, il tema unico del malessere diffuso ci circonda, ci avvolge e ci condiziona la vita. Una incertezza caratterizza il futuro. Prossimo o remoto che sia”.
 Il malessere e l’ incertezza  avvolgono e condizionano la vita della maggior parte dei comparti produttivi e delle attività imprenditoriali. La Campania in dieci anni ha avuto una crescita del Pil di appena l’1% ed ha subito sprechi  per  molti milioni di euro.  Langue il turismo una delle fonti primarie di ricchezza : musei e località dei  “ beni culturali” sono visitati solo da 340 visitatori per mille abitanti contro i 520 del centro nord.  Ci sono siti in stato di abbandono , fatiscenti anche quando il loro sfruttamento turistico potrebbe apportare  immediate boccate di ossigeno come nel caso dei ritrovamenti archeologici di Pozzuoli.
Salvatore Lauro, armatore e presidente di Romaneapolis e di Arcipelago campano,  associazioni che hanno come obiettivo la rinascita della città partenopea e della regione, afferma che è necessario dare uno scossone all’inerzia istituzionale ed ottenere al più presto l’approvazione della legge quadro regionale sul turismo. Sarebbe un passo importante verso il potenziamento dell’industria delle vacanze a Napoli e  in Campania. “Dobbiamo portare l’immagine del territorio ad alti livelli per creare un nuovo tipo di domanda turistica al di là degli steorotipi della Regione Campania” dice Salvatore Lauro.
Ma gli amministratori di Napoli e Campania appaiono sempre più lontani dalle esigenze della popolazione e chissà se faranno mai qualcosa per la felicità di tutti. (Italia Estera).



 
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