Il gasdotto via Mar Nero congiungerà solo nel 2013 la Russia all’Europa. Sia Romano Prodi, ieri in visita a Mosca, sia Vladimir Putin (nella foto) hanno dato molto enfasi alla firma del documento
Di Alfonso Maffettone
ROMA, 23 NOV, (Italia Estera) – La Borsa di Milano ha accolto con freddezza l’accordo raggiunto ieri a Mosca fra Eni e Gazprom per la costruzione di South Stream, il gasdotto che collegherà la Russia all’Europa via Mar Nero con una lunghezza di 900 km e a profondità massime di oltre 2000 metri. Il titolo del colosso energetico italiano ha subito una flessione dell’1% a piazza Affari dopo essere stato in ribasso per tutta la giornata. Gli investitori, secondo alcuni analisti, guardano sempre con sospetto le intese con l’Orso russo che in passato non ha esitato a chiudere i rubinetti dell’energia ai suoi vicini in seguito a contrasti di carattere politico.
Gli italiani, a causa della debolezza del dollaro e dell’elevato prezzo del petrolio, sono oberati dal rincaro dei carburanti e dall’incubo della “bolletta per il riscaldamento”. In questi giorni il gasolio è giunto al costo di 1,30 euro al litro e il suo consumo è aumentato notevolmente in seguito all’ improvvisa ondata di freddo, rivelatasi più forte di quella dello scorso anno.
Almeno per il momento nessuno di questi problemi potrà trovare soluzione. Il nuovo e gigantesco impianto italorusso, se sarà realizzato, entrerà in funzione solo nel 2013 con una capacità di 30 miliardi di metri cubi di gas. Fino a quella data si continuerà a vivere nell’insicurezza e sotto la minaccia del ricatto petrolifero da parte dei paesi produttori. Una situazione veramente difficile per l’Italia che non ha adeguate fonti alternative e dipende dall’estero anche nel campo dell’elettricità.
Di certo, l’accordo siglato da Ad di Eni Paolo Scaroni e l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller ha confermato l’ottimo stato dell’interscambio fra Russia e Italia che nei primi nove mesi del 2007 ha superato i 27 miliardi di dollari e dovrebbe raggiungere i 30 entro la fine dell’anno con un aumento del 30% rispetto al 2006.
Sia il primo ministro Romano Prodi, ieri in visita a Mosca, sia il presidente Vladimir Putin (nella foto) hanno dato molto enfasi alla firma del documento . E’ ‘’un intesa di importanza strategica per garantire la sicurezza energetica all’Europa”, ha commentato Putin. Prodi, da parte sua, ha sottolineato che la realizzazione del gasdotto “ consolida la partnership strategica nell’energia’’ e si inserisce in uno sforzo più ampio per rafforzare la collaborazione bilaterale in tutti i settori, compreso quello politico e affrontare i temi comuni del futuro. Anche a Bruxelless il commissario europeo all’Energia Andris Piebalgs ha espresso soddisfazione rilevando “ l’interesse della Russia per il mercato europeo”. Alcuni analisti non hanno nascosto, però, che l’accordo italo-russo indebolisce ulteriormente gli sforzi dell’UE per stabilire una politica unitaria sull’energia.
Il South Stream, secondo l’intesa Eni-Gazprom , nel tratto offshore prevede l’attraversamento del Mar Nero dalla costa russa di Beregovaya (stesso punto di partenza del Blue Stream) a quella bulgara, con un percorso complessivo di circa 900 km e profondità massime di oltre 2000 metri. Per il tratto onshore, dalla Bulgaria sono allo studio due diversi percorsi, uno verso Nord Ovest e l’altro verso Sud Ovest. Il gasdotto si dividerà in due tronconi, uno raggiungerà la Grecia e l’Italia in Puglia e l’altro attraverserà Romania, Ungheria e Repubblica ceca.
Alfonso Maffettone/Italia Estera