13 nov 2007 | Finanziaria, Bilancio della giornata, mancano sette articoli per il voto finale |
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ROMA, 13 NOV. (Italia Estera) - L'aula di palazzo Madama sospende i lavori, per riprenderli domani mattina alle 9,30, quando mancano solo sette articoli per poter licenziare la Finanziaria. Accantonato l'articolo 91, che prevede l'introduzione di un tetto per lo stipendio dei manager pubblici. La proposta di accantonare il provvedimento è stata fatta dal relatore alla finanziaria, Giovanni Legnini, e dal governo.
Intervenendo in aula al Senato, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella ha detto che l'Udeur "vota contrario'' all'articolo 91 perchè anticostituzionale . "Con questa norma, aggiunge Mastella, ''Bonolis (il conduttore televisivo di Canale 5) ha la possibilità di percepire un milione di euro e un servitore dello Stato invece 270.000 euro''.
Accantonata anche la norma che prevede l'introduzione della class action. Il provvedimento, messo a punto dal senatore dell'Ud, Roberto Manzione, introduce in Italia l'azione risarcitoria collettiva a tutela dei consumatori. Via libera invece dell'aula di palazzo Madama alla norma che prevede il rifinanziamento dell'8 per mille e del 5 per mille.
L'aula del Senato ha dato il suo si all'abolizione del ticket sanitario nel 2008. Palazzo Madama ha votato l'articolo 48-bis che prevede, per il 2008, l'esenzione dal pagamento del ticket di 10 euro per le visite diagnostiche e specialistiche. Stralciato l'articolo che prevedeva l'obbligo per le prescrizioni mediche di indicare solo il principio attivo, e non il nome di uno specifico farmaco, per i farmaci di fascia C.
Approvato anche l'articolo 53-bis che prevede l'istituzione del fondo nazionale di 50 milioni di euro per il finanziamento degli interventi finalizzati a eliminare i rischi per la salute pubblica, derivante dalla presenza di amianto negli edifici pubblici.
Governo e maggioranza sono stati quindi battuti in tarda mattinata, su un emendamento all'articolo 52 del senatore Giuseppe Valditara (An) che prevede un incremento dell'assegno di dottorato di ricerca, attraverso un aumento del fondo di finanziamento ordinario di 40 milioni di euro per i prossimi tre anni.
"Io e il senatore Scalera abbiamo votato a favore dell'emendamento Valditara, a titolo personale", ha riferito il senatore Lamberto Dini (nella foto colloquia con Mastella) , a margine dei lavori dell'Aula. A votare con la Cdl sarebbero stati anche i due senatori Fernando Rossi e Franco Turigliatto, mentre il senatore Accurzio Montalbano (Cs), ha riferito che "i senatori della costituente socialista si sono astenuti". Quanto alle mani libere, Dini ha detto poi, "continuerò ad averle sempre, ora e dopo".
Nel merito della norma, il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi afferma che "sostenere il dottorato di ricerca, preziosissimo livello di qualificazione, è nella linea del governo". "L'emendamento passato al Senato - spiega Mussi - risponde pertanto a una esigenza reale e sarebbe ottima cosa, se fosse stata prevista anche una adeguata copertura finanziaria". (Italia Estera) -
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