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26 mag 2001A Milano,dopo il contributo per gli anziani, il presidente Formigoni si impegna

- MILANO – “Vogliamo dare la possibilità ai disabili di restare, se lo vogliono, in famiglia con una assistenza efficace garantita dalla Regione attraverso un contributo economico alle loro famiglie, perchè è chiaro che farsi carico di una persona non autosufficiente o invalida significa affrontare delle spese che non tutte le famiglie possono sostenere da sole”. E’ quanto ha dichiarato il presidente lombardo, Roberto Formigoni, nel corso dell’assemblea delle Regioni d’Europa, svoltasi a Milano.
L’impegno che la Regione intenderebbe assumersi è, dunque, analogo a quello adottato per i cinque mila anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti, che grazie al suddetto contributo sono potuti tornare a casa, dalle loro famiglie.
“Ora - ha precisato Formigoni per la seconda fase della riforma sanitaria – vogliamo aumentare ancora di più l’efficienza delle prestazioni sanitarie, costruire nuovi ospedali, nuovi padiglioni con il contributo anche del capitale privato pur mantenendo il controllo saldamente nelle mani della Regione”. “Vogliamo coinvolgere i medici di base, che sono i nostri veri alleati a contatto con i cittadini ed i migliori garanti di una riforma sanitaria che vuole mettere al centro la persona umana e il suo bisogno”.
“La sanità - ha proseguito ancora - rimane di competenza regionale e quindi qualunque cura, di cui il cittadino abbia bisogno, viene fornita dalla struttura regionale. Però sappiamo che l’Italia impegna una quota di prodotto interno lordo inferiore a quella di altri Paesi e, quindi, si tratta di trovare nuove risorse per migliorare le condizioni di cura, risorse nel privato ma anche nel sistema assicurativo e nello stesso contributo personale, in modo che il cittadino meno abbiente abbia tutto garantito dal servizio sanitario, mentre chi può dare un contributo attraverso una propria partecipazione lo possa fare”.
“Noi ci siamo ispirati - ha concluso Formigoni - alle più avanzate esperienze straniere, europee in particolare, d’altra parte è chiaro che innovando abbiamo trovato qualche cosa di interessante anche per i nostri partners europei. Il seminario di oggi con la presenza di un numero significativo di regioni europee ci permette di confrontare le esperienze. L’obiettivo è comune ed è quello di garantire prestazioni sanitarie ed assistenziali che siano sempre le migliori e le più importanti possibili”.




 
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