Per la fine dell’anno euro ad 1,50 contro dollaro
di Alfonso Maffettone
ROMA, 7 NOV, (Italia Estera) - Giornata di record oggi sui mercati internazionali. L’euro ha toccato contro il dollaro 1,4731, il livello più alto dalla sua introduzione nella circolazione monetaria mondiale, il prezzo del greggio americano ha sfiorato i 99 dollari e si è avvicinato alla soglia storica dei 100 dollari, l’oro è balzato alla quota di 841-846 dollari l’oncia, vicino a 850, il massimo raggiunto 27 anni fa.
Una girandola di primati che ha suscitato reazioni e preoccupazioni. ‘’La folle corsa dell’euro contro il dollaro ha effetti devastanti sulle aziende italiane’’, ha detto il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. La preoccupazione è condivisa dai consumatori che si sentono oberati dal rincaro dei carburanti. Oggi l’aumento del prezzo del petrolio, penalizzato dalla debolezza del dollaro, ha fatto salire di 1 centesimo la benzina verde di Api-lp che costava 1,367 euro al litro e di un centesimo il diesel passato ad 1,2680 euro al litro, in salita anche il gasolio. Il riscaldamento fortunatamente non è ancora in forte uso per la temperatura mite di questi giorni in Italia .
Le quotazioni dell’oro e degli altri metalli preziosi sono andate alle stelle sotto la spinta degli Etf sulle materie prime, strumenti finanziari compèrati sia dai grandi fondi e sia dalla clientela allo sportello.
La corsa folle di dollaro, petrolio e oro non sembra destinata ad esaurirsi subito. Molti i fattori sullo scenario economico e politico internazionale che la favoriscono : l’aggravarsi della situazioni in Asia (il colpo di stato in Pakistan), la crisi turco-curda, il dissesto nel mercato immobliare in Usa, l’incertezza sulle scorte di greggio americano.
A spingere verso il basso la valuta Usa è anche l’attitudine delle banche centrali straniere orientate a ritenere che il dollaro stia perdendo il suo status di moneta mondiale.
La Cina, una delle grandi potenze economiche del momento, vuole diversficare le sue riserve internazionali. Il vice direttore della Banca centrale cinese Xu Ja ha detto ad una conferenza a Pechino.”Noi favoriremo le valute più forti su quelle più deboli e ci regoleremo di conseguenza”. Gli investitori cinesi hanno già ridotto del 5% i Tresauries bonds americani.
Il dollaro debole però non sta facendo male all’economia americana :le esportazioni sono aumentate e il deficit commerciale è sceso in agosto a 57 miliardi, il livello più basso da gennaio. Il presidente francese Nicolas Sarkozy, in visita negli Usa, ha detto alle due camere del Congresso, riunite in seduta congiunta, che l’Amministrazione Bush deve decidere: o fermare la corsa verso il basso del dollaro o andare incontro ad una guerra commerciale.
Intanto analisti ed esperti non vedono resistenze alla debolezza del biglietto verde. “Il dollaro scenderà ad 1,50 contro l’euro per la fine dell’anno”, ha detto Paresi Upadhhyaya della Putnam Investments in Boston. “ C’è la preoccupazione che le banche centrali straniere potrebbero accelerare la diversificazioni delle loro riserve. Al momento la tendenza alla vendita del dollaro persiste ed io mi aspetto un suo ulteriore deprezzamento fino alla fine di dicembre”, ha aggiunto il finanziere.
Alfonso Maffettone/Italia Estera