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07 nov 2007L'intervento di Micheloni al Senato in difesa degli italiani all'estero

ROMA, 7 NOV. (Italia Estera) - Ieri nel corso dei lavori della Plenaria del CGIE era attesa la partecipazione e l'intervento del Senatore Micheloni, il neo presidente del Comitato degli italiani all’estero presso il Senato. Ma Micheloni era impegnato in aula nei lavori di Palazzo Giustiniani sulla finanziaria, dove ha svolto questo corposo intervento in difesa degli italiani all'estero.
"I senatori della Circoscrizione Estero hanno rappresentato le istanze delle comunità italiane residenti all’estero. Le hanno rappresentate, ottenendo buoni risultati, ma anche con grandi rinunce. I senatori della Circoscrizione Estero hanno dimostrato il loro senso di appartenenza, il loro senso dello Stato, guardando all’interesse generale del Paese e non solo ai pur legittimi interessi della propria Circoscrizione.
 
Questa finanziaria porta un aumento di ca. 25 milioni di Euro sui capitoli del MAE per gli italiani all’estero, di cui 8 milioni per l’aumento del capitolo dedicato all’assistenza a ca. 50 mila italiani; emigrati di prima generazione che in America Latina vivono (o meglio sopravvivono) sotto la soglia di povertà. Donne e uomini che con le loro rimesse hanno contribuito allo sviluppo dell’Italia del dopoguerra. Donne e uomini che la vita non ha risparmiato e che oggi vivono in stato di indigenza.
 
Il lavoro italiano nel mondo ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo dell’Italia contemporanea. Non tutti sono consapevoli che gli anni del miracolo economico italiano sono stati anche gli anni delle più grandi ondate di emigrazione e dei più grandi flussi di rimesse da parte degli emigrati.
 
Nel dopoguerra, la più grande impresa italiana non è stata la FIAT, bensì l’emigrazione che, con le proprie rimesse, ha fatto vivere milioni di italiani e costruito migliaia e migliaia di case. Case per le quali oggi paga le tasse.
 
Presidente, care colleghe, cari colleghi, in questi giorni abbiamo sentito parole offensive indirizzate ai Senatori della Circoscrizione Estero, in particolare, in commissione Bilancio, da parte del collega Polledri della Lega Nord. Voglio solo dire al Senatore Polledri che le risorse per l’assistenza non sono destinate ai nipoti e alle zie dei senatori della Circoscrizione Estero, ma a quelle donne e a quegli uomini che hanno contribuito anche allo sviluppo della Padania. Le sue parole non toccano e non raggiungono i Senatori degli italiani nel mondo, ma offendono milioni di donne e uomini italiani nel mondo che, con il loro lavoro, con il loro attaccamento all’Italia e con il loro senso di appartenenza, hanno fatto ben più che la loro parte per il progresso e l’ammodernamento dell’Italia. No, quelle parole infangano solo chi le pronuncia.
 
Presidente, colleghe e colleghi, vorrei far passare un solo messaggio. Vorrei avere la capacità di far capire che la Circoscrizione Estero, la presenza di parlamentari deputati dagli italiani all’estero è più importante per l’Italia che per gli italiani all’estero. È importante per l’Italia, per le sue esportazioni, è importante per la presenza culturale, economica e politica nel mondo. È importante per l’ammodernamento e per la necessaria sprovincializzazione della politica italiana.
 
Le risorse che la finanziaria destina alle comunità italiane all’estero vanno viste come un investimento e sono un investimento con un ritorno veramente incalcolabile.
 
Vi do solo un dato: nel 2006, da ex-emigrati pensionati che hanno deciso di vivere la loro vita da pensionati in Italia, sono entrati in Italia, provenienti dalle casse pensioni di soli 6 Paesi europei, rendite pensionistiche per oltre 3 miliardi e 200 milioni di Euro. Cifra che si può raddoppiare per la parte versata dalle casse pensioni private.
 
Senza parlare dell’inestimabile indotto che gli italiani all’estero rappresentano per l’economia italiana, sia per il turismo, sia per l’esportazione. Essi rappresentano la presenza viva del made in Italy che di tanto successo gode all’estero.
 
Presidente, colleghe e colleghi, questo rappresentiamo al Senato e non interessi particolari, o peggio ancora, interessi personali un pò troppo presenti in quest’aula.
 
Concludo presidente, ringraziando i miei colleghi della Circoscrizione Estero, i Senatori Pollastri, Turano, Randazzo e Pallaro, che hanno fatto una riflessione e un lavoro collettivo senza cercare di difendere interessi particolari e senza cercare una visibilità personale. Ringrazio anche la Senatrice Rebuzzi dell’opposizione che ha condiviso con noi e con il governo un momento di riflessione comune.
 
Noi non soffriamo della malattia troppo diffusa in quest’aula, troppo diffusa anche nella maggioranza, che è quella di cercare visibilità ad ogni costo dimostrando così una grave assenza del senso di appartenenza, del senso dello Stato e della volontà di ricerca del bene comune.
 
Noi, questa malattia non l’abbiamo e spero che alcuni miei colleghi ne guariscano presto.
 
Ringrazio anche il Governo, con il quale abbiamo ancora diversi confronti aperti e non risolti. Il principale è sicuramente la riforma della rete consolare. Ma in questa fase della finanziaria abbiamo apprezzato la capacità di dialogo e lo spirito costruttivo dei sottosegretari Letta, Sartor e Grandi.
 
Presidente, colleghe e colleghi, per queste brevi e parziali considerazioni noi voteremo convinti questa finanziaria".



 
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