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28 ott 2007SPETTACOLI: Jesus Christ Superstar, la più bella storia mai raccontata nella lingua più bella del mondo - Di Laura Platania

Domenica 28 ottobre anteprima : 1700 spettatori  alla  Festa del Teatro scelgono ancora una volta il campione d’incassi 
Ripresa dello spettacolo domani sera 30 Ottobre 2007 Milano Assago Allianz Teatro, Direttore della Compagnia e del Teatro Saverio Marconi
 
di Laura Platania
 
MILANO, 28 OTT. (Italia Estera) -  Jesus Christ Superstar  e tutto ricomincia da Fabrizio Angelini, il regista.
Meglio il capobanda di un gruppo scapestrato di cantantiattori infilati dentro una Compagnia, la Rancia, che ha il nome della prima battaglia per l’indipendenza italiana, capaci di scompaginare ancora, con passione selvaggia, la storia più bella del mondo. Traducendola e di nuovo compiendo il tradimento come si deve alla più eversiva eretica devota opera rock al mondo.  Nel suo epilogo tragico la storia di Gesù l’uomo di Nazareth, periferia del mondo, torna ad essere la più bella mai raccontata.
Coniugata com’è al sentimento universale d’amore, unica panacea alla collettiva pena del vivere.
E i teatri si riempiono, i botteghini sbancano, il Musical dei Musicals resiste all’ingiuria del tempo, perché naturalmente fuori dalla logica claustrofobica del tempo/moda.
 LA STRADA BATTUTA
Jesus è tutto:  il film di una generazione, capace di attraversarne una sfilza senza perdere né smalto né grinta. Capace di affascinare con diverso appeal, ma con identica genuina forza chi la storia legge come un osanna e chi invece osserva con passione terrena una storia fatta di sangue e fango.
Ed è proprio la vicenda umana degli ultimi sette giorni di Cristo a reggere la trama di una vicenda che nata dalla vena musicale in piena di Andrew Lloyd Webber -musica sinfonica, hard rock, rock sinfonico o progressive, soul, funky, spunti melodrammatici, rock psichedelico e avanguardia della migliore scuola di Darmstadt – ha in Tim Rice il suo librettista.
Perché il Jesus eversivo e contestatore di Broadway è, fuori di qualsiasi disputa forzosa – un’autentica opera moderna. Dell’opera ha l’impalcatura, la forza drammatica, lo spessore musicale, la capacità di coinvolgimento. La modernità del dramma è nella sua trascrittura che viola le convenzioni per restituire l’immagine nuova di un Gesù che scende dagli altari striminziti della menzogna odorosi di incenso putrefatto per ritrovare la sua dimensione tra la gente che in ogni stagione del mondo lo aspetta e lo “avverte” presenza reale e mistica. Forza eversiva e placida. Osservata dagli increduli, scettici e rabbiosi occhi di Giuda in lotta con un destino che lo obbliga al tradimento e che, onda di piena, come la musica che lo rappresenta e guida, non può evitare.
Nel film Norman Jewison fa il resto regalando corpo alla vicenda, legando i diversi momenti in un continuum che trae dagli strepitosi interpreti e dalla meravigliosa terra di Israele la sua linfa vitale.
Ted Neeley nel ruolo di Cristo - nella prima versione teatrale - reperibile sul cd "Jesus Christ Superstar Original London Concept Recording", registrazione del 1971 – era Ian Gillan dei Deep Purple - Carl Anderson rimane nell’immaginario collettivo l’unico Giuda, d’amore e di dolore, capace di intonare appena prima del suicidio le note della canzone della Maddalena che ha il cuore, il corpo e il volto di Yvonne Elliman , Barry Dennen più che Pilato è la sua umana sofferenza nell’impossibilità della scelta, Caifa e Anna sacerdoti nell’interpretazione indimenticabile di Bob Bingham e Kurt Yaghjian.
Una pagina a parte merita la direzione di Andrè Previn a capo della London Symphony Orchestra, nutrita di un gruppo rock che poteva contare persino su John Lord dei Deep Purple. Un tradimento perfetto dell’opera di Broadway, di quelle destinate a incidersi nella pelle più che nella mente dei cultori del genere, una traduzione capace di gettarsi a capofitto nell’opera per trarne spontanea vivacissima forza. Senza rispetto, senza sacralità, senza timore, ma non è questo che si deve alla passione autentica?
 
LA VIA DI DAMASCO
Tradire/tradurre è da qui che parte, con rispetto, emozione e forza, la versione di Fabrizio Angelini.
Rispondendo alla domanda “Se Cristo tornasse oggi sulla terra, tra chi nascerebbe?” il regista propone  un  Jesus assolutamente di tradizione, della più bella delle beatitudini della montagna “beati gli ultimi perché saranno i primi”. E non mutano neanche gli ultimi, i marginali, gli impresentabili, scarti della società vomitati d’ogni dove sull’aspro delle spiagge della nostra indifferenza. Gesù li vede perché è uomo tra gli uomini, veste un abito bianco che non è candore ma partecipata sofferenza.
Il deserto è quello che – sabbia finissima di un tempo finito – sommerge rottami  e speranze umane senza soluzione di continuità. Clandestini.
“Stamattina sentivo dell’ennesimo sbarco di umanità in cerca di salvezza.. e mi sono convinto della genuinità della rilettura del Jesus italiano…”
Una quantità incredibile di pubblico si è stupita e commossa all’alzarsi del bianco sudario che scopre l’umanità che clandestina assale le terre straniere che vive come terre promesse…
“Una vela bianca d’una nave in rotta… in realtà, ma sì anche un sudario  non di morte e di dolore ma di speranza”
Perché Jesus e non Gesù  è approdo di speranza…
“Motivi di metrica… mai dimenticare che la musica è la parte forte e irrinunciabile, ma anche la volontà di universalizzare il sentimento religioso evitando l’identificazione  stretta al clericalismo. Jesus uomo tra gli uomini, laddove il nome non si identifica solo con il Figlio di Dio…”
La circolarità del tempo è l’assunto  della tua visione del messaggio evangelico…
“Con un valore aggiunto, l’avere incontrato Jesus  è l’evento che promuove l’essere umano, l’arricchisce , dà nuova linfa alla sua vita, anche se questa è costretta a ripercorrere antichi e duri passi”
Un regista che vive l’emozione come Lei  e poi rotola di palco in palco a coreografare l’allegria pura…
“Che dire?  Faccio l’attore sarò di nuovo presto in teatro con Gigi Proietti, ho coreografato Il giorno della tartaruga un nostalgico omaggio alla voglia di vivere dei favolosi anni ’60… il lavoro è tutto valido e costruttivo. Declinare regia e coreografia in lavori miei mi soddisfa, mi permette di esprimermi… l’emozione e la razionalizzazione del sentimento certo, ma anche il divertissment… amerei mettere in scena “La 42° strada” lavorando però molto sugli attori”
Lavorare sugli attori…
“ In Nunsense ho speso volentieri tempo a tirare fuori dal vissuto di ogni ragazza cosa  significasse per loro essere suore, il lato profondo e il lato leggero di un sentimento religioso… il risultato credo sia stato valido e apprezzato”
Un Musical scritto musicato e diretto da Fabrizio Angelini è all’orizzonte?
“No, non direi. Credo molto nel lavoro di squadra: Gianfranco Vergoni è la parte “pensante” , io mi sento la parte “operante”, la direzione musicale del Maestro Monti traduce appieno la mia intenzione, i venti interpreti con cui attualmente lavoro in Jesus sono l’incastro a coda di rondine del lavoro….da qui partirei per una novità assoluta che giochi la carta della sorpresa presso il grande pubblico”
Per chiudere: dov’è oggi Gesù?
“Davvero nella parabola  evangelica che predica l’amore per il prossimo, fondamentale in un tempo in cui la Chiesa da una parte accoglie, ma dall’altra sembra respingere.. sì i miei amici, i tanti che mi amano sono  la meraviglia di riscoprire Jesus nella fatica della vita quotidiana”.
Laura Platania/Italia Estera
AUTOBIOGRAFIA DI UN ARTISTA POLIEDRICO
FABRIZIO ANGELINI: sono nato a Roma il 14 novembre 1962, scorpione ascendente vergine. Ho cominciato a studiare il pianoforte all’età di 5 anni, e a 6 anni mi sono esibito per la prima volta in pubblico. Successivamente ho studiato anche chitarra classica, mentre sono cominciati i primi spettacoli in cui facevo un po’ di tutto, prima con gli amici e poi con compagnie amatoriali, in particolare da quando avevo 16 anni con la Compagnia del Teatro De’ Servi di Roma, con la quale sono stato Giovanni in PROCESSO A GESU’ di Diego Fabbri, Bert in MARY POPPINS, il Delfino Carlo VII ne L’ALLODOLA di Jean Anouilh. A 19 anni, conseguita la maturità scientifica, ho capito che volevo fare sul serio quello che fino ad allora avevo fatto per gioco e ho cominciato a studiare recitazione (con Alba Maria Setaccioli, ex insegnante dell’Accademia d’Arte Drammatica), uso della voce (con Carlo Merlo, anche lui insegnante dell’Accademia), mimo (con Angelo Corti e Marise Flach, e presso il Mimo-Teatro-Movimento diretto da Roberto Della Casa), danza (presso la scuola di Renato Greco, dove ho anche frequentato il II° Corso di Specializzazione Professionale per danzatori indetto dalla Regione Lazio, e successivamente presso lo IALS, in particolare con Roberto Salaorni) e canto (alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio, con Lee Colbert e Nino De Rose). Già da allora coltivavo un’idea di teatro “totale”, in cui fosse possibile esprimersi al meglio attraverso le varie discipline. E se all’inizio pensavo che avrei fatto l’attore (anche se le occasioni di lavoro sono arrivate all’inizio più come danzatore), piano piano ho capito che sarei stato un performer “all’americana”, o almeno ci avrei provato… Per questo motivo mi sono recato e mi reco tuttora spesso a Londra e New York per studio e aggiornamento, e mi sono specializzato in particolare nel tip-tap.
 
Nel 1984 sono stato ammesso al V° Corso dell’Accademia Nazionale di Danza, dove nel 1988 ho conseguito il diploma di VIII° Corso con la Prof. Lia Calizza e nel 1991 quello del Corso di Perfezionamento-Ramo insegnanti con il M° Zarko Prebil. Nello stesso anno sono stato ammesso al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti, che però non ho potuto frequentare in quanto impegnato con il servizio militare.
 
Nel 1985 ho vinto il Premio Beato Angelico per la danza come miglior coreografo esordiente.
 
Nel 1986 sono stato richiamato da Gigi Proietti, e con lui ho debuttato ufficialmente in teatro in CYRANO di Rostand, nei ruoli di un cadetto e di un moschettiere.
 
Tra il 1988 e il 1990 ho lavorato nel Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro San Carlo di Napoli, con coreografi come Lacotte, Vinogradov, Pistoni, Massine, Urbani, Shaufuss, Vassiliev, registi come Fassini, Ronconi, Bolognini, Cassini, e con prestigiosi protagonisti tra i quali Ghislein Tesmar, Raffaele Paganini, Elisabetta Terabust, Peter Shaufuss, Vladimir Derevianko, Vladimir Vassiliev, Ekaterina Maximova. Nello stesso periodo sono stato con la Compagnia Italiana di Danza Contemporanea diretta da Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico in tournée in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, esibendomi con il gruppo anche presso la Brooklyn Academy of Music di New York. Inoltre ho partecipato alle riprese del film ETOILE diretto da Peter Del Monte e alla trasmissione televisiva EUROPA EUROPA, per RAI 1.
 
Nel 1990 ho partecipato all’audizione per la versione italiana del musical A CHORUS LINE, prodotto dalla allora sconosciuta Compagnia della Rancia, per la regia di Saverio Marconi e della regista e coreografa americana Baayork Lee del cast originale di Broadway e già assistente di Michael Bennett, autore e regista dello spettacolo originale, e sono stato scritturato nel ruolo di Larry, l’assistente del regista Zach. Con lo spettacolo siamo stati in tour per due anni in tutta Italia, e oltre al ruolo di Larry ho interpretato come sostituto anche i ruoli di Mike, Al, Greg e soprattutto il portoricano Paul, che il secondo anno è divenuto il mio ruolo principale. Inoltre sono stato scelto come capo-balletto della compagnia.
 
Nel 1991 ho partecipato all’allestimento de LA CAGE AUX FOLLES, regia di Marconi, in qualità di assistente alla produzione.
 
Nel 1992 ho curato le coreografie de IL GIORNO DELLA TARTARUGA (nel quale ero anche in scena come solista), con Maria Laura Baccarini e Fabio Ferrari e de LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI, con Giampiero Ingrassia e Edi Angelillo, entrambi per la regia di Marconi. Con la Compagnia della Rancia e il cast di A CHORUS LINE ho partecipato alla serata TAORMINA ARTE ‘92 in diretta su RAI 1 dal Teatro Greco di Taormina. Inoltre sono stato scritturato per due stagioni dal Teatro Sistina come solista per lo spettacolo BEATI VOI!, con Enrico Montesano, le coreografie di Don Lurio e la regia di Pietro Garinei. Nello stesso anno, dopo aver studiato canto con Elisabeth Aubrey e Giuppi Paone ho conosciuto il M° Cesare Rufini, corista del Teatro dell’Opera di Roma, che è diventato il “mio” maestro.
 
Nel 1993 sono stato coreografo e aiuto regista dello spettacolo LA STORIA DI ZAZA’, con Milva, per la regia di Giancarlo Sepe, e ho curato le coreografie per Maria Laura Baccarini in occasione della sua partecipazione come ospite con il brano CABARET alla serata di moda DONNA SOTTO LE STELLE, trasmessa da Canale 5 in diretta da Piazza di Spagna in Roma. Inoltre ho curato le coreografie de LA TRAGEDIE DE CARMEN, con la regia di Giorgio Pressburger, con i cantanti finalisti del corso di perfezionamento dell’Istituto Lirico Sperimentale A. Belli di Spoleto.
 
Nel 1994 ho partecipato allo storico musical FORZA VENITE GENTE, con Silvio Spaccesi, nei ruoli di Frate Leone e del Cavaliere Nero e anche in qualità di capo-balletto. Inoltre per il Teatro Sistina ho curato le coreografie di GLI UOMINI SONO TUTTI BAMBINI, con Gianfranco D’Angelo, Wilma Goich e Flo Sandons, per la regia di Pietro Garinei. Ho inoltre preso parte al film LE NUOVE COMICHE, per la regia di Neri Parenti, con Paolo Villaggio e Renato Pozzetto.
 
Nel 1995 ho partecipato allo spettacolo CAFE’ CHANTANT, con la regia di Gigi Savoia, presso il Teatro Sannazaro di Napoli, in qualità di coreografo e solista. Nello stesso anno è ripresa la collaborazione con la Compagnia della Rancia per lo spettacolo WEST SIDE STORY, regia di Saverio Marconi, in cui sono stato assistente del coreografo americano Tim Connell (che ha rimontato le coreografie originali di Jerome Robbins) e capo-balletto, nonché presente in scena come Anxious, uno dei portoricani. Inoltre ho interpretato come sostituto in diverse occasioni i ruoli di Riff, Bernardo, Chino, Diesel.
 
Nel 1996 sono tornato come coreografo al Teatro Sannazaro di Napoli con LA CANTATA DEI PASTORI, interpretando anche i ruoli di Ruscellio e Belfagor, sempre per la regia di Gigi Savoia. Con La Rancia sono stato coreografo e aiuto regista per CENERENTOLA e BRACHETTI IN TECHNICOLOR, con Arturo Brachetti, e aiuto regista per CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA, con Raffaele Paganini, Edi Angelillo e successivamente Chiara Noschese, interpretando inoltre per un periodo il ruolo del regista Roscoe Dexter e in alcune repliche quello di Cosmo Brown. Nello stesso anno sono stato coreografo e aiuto regista di Saverio Marconi (regista anche dei tre lavori sopracitati) nella messinscena dell’opera DON PASQUALE per il Teatro Gentile di Fabriano.
 
Nel 1997 sono stato aiuto regista di GREASE, con Lorella Cuccarini, Giampiero Ingrassia, Mal e Amadeus, e per un breve periodo sono stato anche in scena nell’Ensemble. Nello stesso anno ho curato le coreografie del musical NINE presso le Folies Bergére di Parigi. Entrambe le regie erano di Saverio Marconi. Successivamente ho ricevuto il premio “Luisa Conte” a Napoli.
 
Nel 1998 ho partecipato alla ripresa di A CHORUS LINE ancora nel ruolo di Paul, ma anche come assistente della coreografa Baayork Lee e coordinatore artistico di tutta l’operazione e della compagnia in tour. Lo spettacolo ha così superato le 500 repliche, nelle quali io sono stato sempre presente. Nello stesso anno ho curato le coreografie di SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI, regia di Saverio Marconi, con Raffaele Paganini, Tosca e Manuel Frattini, lavoro che è stato riproposto per molte stagioni, e i cui ruoli principali sono stati successivamente interpretati da Michele Carfora, Chiara Noschese e Valeria Monetti, Fabio Ingrosso e Gianfranco Vergoni. In questo lavoro durante una delle riprese estive ho interpretato il ruolo del Reverendo Perkins, e in alcune repliche quello di Adamo, il protagonista. Per questo lavoro ho vinto il premio “IMTA” (Italian Musical Theatre Award) per la migliore coreografia.
 
Nel 1999 ho curato le coreografie di HELLO, DOLLY!, regia di Marconi, con Loretta Goggi, Paolo Ferrari e Gianni Nazzaro. Anche per questo lavoro, replicato poi per diverse stagioni, ho vinto il premio “IMTA”. Nello stesso anno ho riprodotto le coreografie di SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI presso le Folies Bergére di Parigi, con la cantante Liò e un cast tutto francese. Inoltre ho curato le coreografie per l’operetta ROSEMARIE, prodotta dal Teatro Verdi di Trieste per il Festival dell’Operetta, con la regia di Ivan Stefanutti. In questa occasione ho dato anche la classe al Corpo di Ballo del Teatro.
 
Nel 2000 ho curato le coreografie e la regia (condivisa con Claudio Insegno) di FRANCESCO: IL MUSICAL, con Antonello Angiolillo e Aisha Cerami, presso il Teatro Lyrick di Assisi, costruito appositamente per lo spettacolo. I testi erano di Vincenzo Cerami, le scene di Dante Ferretti e i costumi di Gabriella Pescucci: ben tre “Premi Oscar” con i quali ho avuto il piacere di collaborare! Nello stesso anno ho curato i testi, la regia e le coreografie di MUSICAL, MAESTRO!, con Manuel Frattini, prodotto da Torino Spettacoli, e la regia della versione italiana di RENT, il musical americano tuttora in scena a Broadway, prodotto da Nicoletta Mantovani, futura signora Pavarotti. Per questo lavoro ho vinto il premio “IMTA” per la migliore regia. Nello stesso anno ho inoltre ricevuto il “Premio Vignaledanza”.
 
Nel 2001 ho partecipato come regista collaboratore alle nuove edizioni di GREASE con Michele Carfora e Simona Samarelli, e de LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI, con Rossana Casale, Manuel Frattini e Carlo Reali. Nel secondo ho anche curato le coreografie e interpretato per un periodo il ruolo del fioraio Mushnik. Ho preso inoltre parte al film NEMMENO IN UN SOGNO, diretto da Gianluca Greco in qualità di coreografo e attore, e ho curato le coreografie dello spot pubblicitario dell’acqua ROCCHETTA BRIO BLU.
 
Nel 2002 ho firmato la regia e le coreografie di BULLI E PUPE, prodotto dalla Compagnia della Rancia, con Marina Massironi, Serena Autieri, Giorgio Borghetti e Gianfranco Phino, curandone anche l’adattamento. Nello stesso anno per la ripresa di SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI, oltre a riprodurre le mie coreografie sono stato anche regista associato.
 
Nel 2003 ho curato le coreografie di PINOCCHIO, con Manuel Frattini, le musiche dei Pooh e la regia di Saverio Marconi (presentando anche un brano al FESTIVAL DI SANREMO, in diretta su RAI 1), e ho condiviso con Gianfranco Vergoni la traduzione del musical NINE, presentato in forma di suite-concerto dal Comune di Chianciano. Dallo stesso anno ho iniziato a seguire i laboratori teatrali e i seminari diretti da Francesca De Sapio (metodo Stanislavsky- Strasberg), che frequento tuttora.
 
Nel 2004 ho firmato la regia di MALEDETTA PRIMAVERA SHOW (spettacolo ispirato dalle canzoni di Loretta Goggi) presso il Teatro Colosseo di Roma, e le coreografie di SERATA D’ONORE, di e con Gigi Proietti, spettacolo con il quale il grande artista ha festeggiato i suoi 40 anni di Teatro; inoltre ho partecipato alla ripresa di CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA, con Raffaele Paganini, Justine Mattera, Gianfranco Phino e Giulia Ottonello, in qualità di coreografo e interpretando nuovamente il ruolo del regista Roscoe Dexter e in alcune occasioni quello di Cosmo Brown come sostituto.
 
Nel 2005 ho curato le coreografie di TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE con Michelle Hunziker e Luca Word e la regia di Marconi; quelle di JOSEPH E LA STRABILIANTE TUNICA DEI SOGNI IN TECHNICOLOR, con Rossana Casale e Antonello Angiolillo e la regia di Claudio Insegno; la regia e le coreografie di BOCCADORO…THE TRAVELLER dell’autore palermitano Massimo Sigillò Massara; ed inoltre ho prodotto, diretto, coreografato, tradotto e adattato NUNSENSE: LE AMICHE DI MARIA (IL MUSICAL DELLE SUORE!), con la collaborazione artistica di Gianfranco Vergoni, lavoro ripreso per tre stagioni. Nello stessa anno ho ricevuto il premio “Roma è…arte”. L’estate, su invito del regista Massimo Romeo Piparo, ho curato alcune delle coreografie per il galà finale dello spettacolo GARDA: CHE MUSICAL, trasmesso in diretta su RAI 2.
 
Nel 2006 ho partecipato nel ruolo di Carmen Ghia a THE PRODUCERS di Mel Brooks, regia di Marconi, con Enzo Iacchetti e Gianluca Guidi, anche in qualità di coreografo e responsabile artistico, interpretando inoltre in alcune repliche il ruolo di Max Bialystock in sostituzione di Enzo Iacchetti. Nello stesso anno sono stato supervisore alla regia della ripresa di RENT; coreografo di BROADWAY CELEBRATION, spettacolo con il quale è stato inaugurato il nuovo Teatro all’interno del parco di divertimenti Gardaland; coreografo dello spettacolo GASTONE, con Tosca e Massimo Venturiello, che ne era anche regista; consulente straordinario di CORLEONE: LA STORIA DI FILIPPO LATINO, con la regia di Massimo Sigillò Massara; coreografo per Michelle Hunziker per la trasmissione TELEGATTI 2006, trasmessa da Canale 5. Inoltre per la Compagnia della Rancia ho curato la regia e le coreografie della prima versione in italiano di JESUS CHRIST SUPERSTAR, grande successo di pubblico e critica. Nello stesso anno ho ricevuto il premio “Roma per il ballo”.
 
Quest’anno ho curato le coreografie di OTTO DONNE E UN MISTERO, per la regia di Claudio Insegno, con Sandra Milo, Corinne Clery, Eva Robin’s, Nadia Rinaldi e Caterina Costantini; di CABARET, regia di Marconi, con Michelle Hunziker e Christian Ginepro (presentando anche una delle coreografie al FESTIVAL DI SANREMO per RAI 1); di L’ALTRO LATO DEL LETTO, con Vittoria Belvedere, Milena Miconi, Michele La Ginestra e Augusto Fornari, per la regia di Marioletta Bideri e Stefano Messina, che ha debuttato al Festival della Versiliana; dello spettacolo di e con Gigi Proietti BUONASERA – VARIETA’ DI FINE STAGIONE, nel quale sono stato presente anche in scena come attore e danzatore solista. Ho inoltre partecipato alla sit-com COLPI DI SOLE, in onda su RAI 3, per la regia di Mariano Lamberti. E l’avventura continua…
                                                                                  
 
 



 
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