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17 ott 2007Il Papa annuncia il suo secondo concistoro per la creazione di 23 nuovi cardinali

Si terrà il 24 novembre prossimo, vigilia di Cristo Re. La cerimonia dell'imposizione della 'berretta rossa' e del giuramento dei nuovi porporati: 18 elettori e cinque oltre gli 80 anni.
 
Servizio di Luciano Lombardini
 
CITTA' DEL VATICANO, 17 OTT. (Italia Estera) -  Benedetto XVI ha annunciato il suo secondo concistoro per la creazione di nuovi cardinali. L'annuncio è stato fatto al termine dell'udienza generale. Il 24 novembre prossimo, vigilia di Cristo Re, si terrà la cerimonia dell'imposizione della 'berretta rossa' e del giuramento dei nuovi porporati. Nella foto i porporati nominati da Benedetto XVI nel primo concistoro.
 
Questi i 18 nuovi cardinali elettori, ossia  i prorporati con meno di 80 anni e col diritto di entrare in Conclave. Tra di essi quattro italiani. La lista è stata letta da Benedetto XVI al termine dell'udienza. Si apre con mons. Leonardo Sandri, argentino, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Seguono l'americano mons. John P. Foley, ex presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali e ora pro-Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme;  mons. Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ed ex 'ministro degli Esteri' della Santa Sede; il tedesco mons. Paul Joseph Cordes, presidente del Pontificio Consiglio 'Cor Unum', il "braccio" caritativo del Papa; mons. Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano; il polacco mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per il Laici; mons. Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Seguono ancora mons. Vicente Garcia-Gasco, arcivescovo di Valencia (Spagna); mons. Sean Baptist Brady, arcivescovo di Armagh (Irlanda), mons. Luis Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona (Spagna); mons. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi; mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana; mons. Theodore-Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar (Senegal); mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India); mons. Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Monterrey (Messico); mons. Daniel N. DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston (Stati Uniti) figlio di emigrati italiani; mons. Odilio Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile; mons. John Njue, arcivescovo di Nairobi (Kenya).
 
Questi i nuovi cardinali non elettori perché hanno compiuto gli 80 anni. Tra loro ci sono due italiani, mentre figura anche il patriarca caldeo di Baghdad. La lista si apre con Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei. Seguono mons. Giovanni Coppa, nunzio apostolico; mons. Estanislao Esteban Karlic, arcivescovo emerito di Paranà (Argentina); il padre gesuita Urbano Navarrete, già rettore della Pontificia Università Gregoriana; il padre francescano Umberto Betti, già rettore della Pontificia Università Lateranense. Il Papa ha aggiunto che avrebbe voluto elevare alla porpora anche l'anziano vescovo polacco Ignacy Jez, che però ieri è improvvisamente deceduto.
 
Benedetto XVI al momento dell'annuncio del nuovo concistoro ha detto:"I nuovi porporati provengono da varie parti del mondo. Nella loro schiera ben si rispecchia l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri". Il Papa ha poi aggiunto: "Accanto a presuli benemeriti per il servizio reso alla Santa Sede vi sono pastori che spendono le loro energie a diretto contatto con i fedeli". "Altre persone - ha proseguito - vi sarebbero, a me molto care, che per la loro dedizione al servizio della Chiesa ben meriterebbero di essere elevate alla dignità cardinalizia. Spero di avere in futuro l'opportunità di testimoniare, anche in questo modo, ad esse ed ai Paesi a cui appartengono la mia stima e il mio affetto".
 
Il Papa ha spiegato che il concistoro si svolgerà alla vigilia della solennità di Cristo Re. E ha sottolineato che con la nomina dei 18 "elettori" derogherà "di una unità al limite numerico stabilito dal papa Paolo VI", confermato dal suo predecessore Giovanni Paolo II nella Costituzione apostolica 'Universi dominici gregis'. Al termine, ha affidato i nuovi eletti "alla protezione di Maria Santissima, chiedendole - ha detto - di assisterli nelle rispettive mansioni, affinché sappiano testimoniare con coraggio in ogni circostanza il loro amore per Cristo e per la Chiesa".
 
Tra i 18 nuovi cardinali elettori che Benedetto XVI nominerà nel concistoro annunciato oggi per il prossimo 24 novembre, il gruppo più consistente è quello degli italiani, in tutto quattro: Giovanni Lajolo, Angelo Comastri, Raffaele Farina e Angelo Bagnasco. Tra gli altri europei, ci sono due spagnoli (Agustin Garcia-Gasco Vicente e Lluis Martinez Sistach), un tedesco (Paul Joseph Cordes), un francese (André Vingt-Trois), un polacco (Stanislaw Rylko) e un irlandese (Sean Baptist Brady). Tra gli extraeuropei, due sono gli americani (John P. Foley e Daniel N. DiNardo) e due gli africani (il senegalese Theodore-Adrien Sarr e il kenyano John Njue). Ci sono poi un argentino (Leonardo Sandri), un messicano (Francisco Robles Ortega) e un brasiliano (Odilio Pedro Scherer). Infine l'unico asiatico è l'indiano Oswald Gracias. Anche nel gruppo dei "non elettori", i più numerosi (due) sono gli italiani: Giovanni Coppa e Umberto Betti. Gli altri sono lo spagnolo Urbano Navarrete, l'iracheno Emmanuel III Delly e l'argentino Estanislao Esteban Karlic. Lo stesso Pontefice, al termine del suo annuncio, ha voluto sottolineare che "i nuovi porporati provengono da varie parti del mondo. Nella loro schiera ben si rispecchia l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri".
 
Chi sono i nuovi cardinali "elettori" annunciati da Benedetto XVI
JOHN P. FOLEY - Lo statunitense Foley, 72 anni, è stato per 22 presidente del Pontificio Consiglio per i mass media. Favorevole all'uso di Internet per diffondere il Vangelo, si è anche esposto in ambienti come Hollywood. Attuale Gran Maestro dei Cavalieri del Santo Sepolcro, avrà, come porporato, più autorità nel chiedere ai cattolici del mondo sostegno economico e ideale ai cristiani in difficoltà del Medio Oriente.
PAUL JOSEPH CORDES - L'unico nuovo cardinale tedesco è molto vicino a Benedetto XVI. Cordes, 73 anni, presiede da tempo il Pontificio consiglio Cor Unum, organismo di intervento nelle emergenze umanitarie.
STANISLAW RYLKO - Ha in comune con Wojtyla l'essere nato non solo in Polonia, ma nei dintorni di Cracovia. Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, 62 anni, ha sviluppato in concreto l'idea wojtyliana da cui sono nate le Gmg (Giornate Mondiali della Gioventù). E' stato ritenuto un elemento tra i più influenti nella curia romana ai tempi di Giovanni Paolo II.
AGUSTIN GARCIA-GASCO VICENTE - Vescovo di Valencia dal 1992, 76 anni, è stato ausiliare di Madrid e segretario generale dell'episcopato spagnolo. Nell'ultima plenaria della Conferenza episcopale è stato eletto presidente della Commissione per la Dottrina della fede.
SEAN BAPTIST BRADY - E' il primate della chiesa irlandese e arcivescovo di Armagh. Ha incoraggiato il superamento di ritardi e reticenze su comportamenti pedofili in alcuni settori del clero.
LUIS MARTINEZ SISTACH - 70enne arcivescovo di Barcellona. Fermo sul piano dei principi, non ama le risposte forti o le mobilitazioni di piazza. Punta al rafforzamento della coscienza cristiana e ad un affinamento costante della catechesi e dei piani pastorali. E’ un oppositore critico verso le scelte politiche di Zapatero.
ANDRE' VINGT-TROIS - 65 anni, attento al ruolo della famiglia, si è sempre speso per un rilancio dell'identità cristiana. E’ il primate della Chiesa di Francia. Ha raccolto a Parigi il testimone del cardinale Jean Marie Lustiger, un ebreo convertito che ha lasciato un profondo segno nella società francese.
THEODORE-ADRIEN SARR - 71 anni, vescovo di Dakar in Senegal. è presidente della Conferenza Episcopale dell'Africa Francese (Cerao). In questa veste ha partecipato nel Burkina Faso al primo congresso missionario promosso dalla Cerao dal 17 al 19 novembre 2006. Mons. Sarr pur non ignorando il lascito culturale della "negritude", elaborata dallo scomparso presidente del Senegal, il poeta Leopold Senghor, lo inserisce nel più ampio contesto del cattolicesimo africano e del rafforzamento delle sue radici nella fase iniziale della globalizzazione.
OSWALD GRACIAS - 63 anni, è tra le voci cattoliche più significative nella scena asiatica. Titolare della diocesi di Bombay (India), ha preso il posto del card. Ivan Dias, chiamato alla guida di "Propaganda Fidei". L'attenzione alla famiglia e ai laici, la vicinanza agli emarginati e soprattutto il dialogo interreligioso sono alcune caratteristiche della sua azione pastorale.
FRANCISCO ROBLES ORTEGA - E' titolare della diocesi di Monterrey (Messico), altamente industrializzata e segnata dallo sviluppo del biotech. Attento alla realtà dei Legionari di Cristo, nati in Messico, e alla loro articolazione laicale detta "Regnum Christi", mons. Robles Ortega, 58 anni, ha sempre difeso la centralità della vita e della famiglia innestata nel matrimonio cristiano. Nella sua visione la donna è un elemento chiave della realtà e dell'esperienza della famiglia.
DANIEL DI NARDO -  58 anni, figlio di emigrati italiani, Arcivescovo di Galveston-Houston,  incarna la figura dell'eminenza ecclesiastica americana schierata su posizioni aperte a livello sociale e economico e, nel solco della tradizione, per ciò che riguarda la disciplina e l'ortodossia.
ODILIO PEDRO SCHERER - 58 anni, ha guardato sempre con diffidenza le scelte estreme del cattolicesimo brasiliano, come l'approdo alla teologia della liberazione e le nostalgie di gruppi ultraconservatori come "Propiedad Terra et Familla". E' alla guida di una delle diocesi più vaste del mondo, quella di San Paolo del Brasile. Vanta radici tedesche. Diffusore convinto della dottrina sociale della chiesa, in un contesto socio-politico in profondo mutamento.
JOHN NJUE -  63enne, rappresenta la voce critica del Kenya, a partire dal Vangelo. Nel 2002 mons. Njue che oltre ad essere l'arcivescovo di Nairobi, presiede la conferenza episcopale kenyota, ha chiesto con forza di fare luce sull'assassinio il 24 agosto 2000 del missionario statunitense John Antony Kaiser.
 
IL GRUPPETTO  DEGLI ITALIANI
E’ formato dal presidente della Cei Angelo Bagnasco e da tre uomini di Curia - Giovanni Lajolo, Angelo Comastri e Raffaele Farina
 
ANGELO BAGNASCO - Per la Chiesa italiana, è la"berretta rossa" più attesa. Arcivescovo di Genova e presidente della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana. Costituise un ulteriore sigillo dell'attenzione particolare riservata da Oltretevere, come ha subito sottolineato il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, a nome di tutti i vescovi italiani, esprimendo "gratitudine" a Benedetto XVI, "che, con gesto di benevola attenzione nei confronti della Chiesa italiana, ha voluto annoverare il presidente della Conferenza Episcopale Italiana fra i membri del Collegio Cardinalizio". Bagnasco, che domani inaugurerà a Pisa la 45/a Settimana sociale dei Cattolici italiani, incarna la continuità alla Cei con i 16 anni dell'era Ruini, anche se con uno stile meno interventista sui temi politici. Difesa intransigente dei temi etici e "non negoziabili" cari alla Chiesa, quindi, ma con accenti meno bellicosi, in sintonia con la linea tracciata dal card. Bertone secondo cui la guida nel rapporto Stato-Chiesa deve rimanere in Vaticano.
GIOVANNI LAJOLO, dopo anni nella diplomazia vaticana è stato 'ministro degli Esteri' della Santa Sede dal 2003 al 2006, prima di giungere al vertice del Governatorato. Ha una vasta esperienza internazionale.
ANGELO COMASTRI -  Vicario del Papa per la Città del Vaticano, presidente della Fabbrica di San Pietro e arciprete della basilica vaticana, stimato da Benedetto XVI e da Giovanni Paolo II, e noto all'opinione pubblica per aver guidato la veglia di preghiera, davanti a centomila persone, la sera del primo aprile 2005, vigilia della morte di papa Wojtyla. Grande amico di Madre Tersa di Calcutta, a lui Benedetto XVI affidò tra l'altro l'incarico di redigere le meditazioni per la Via Crucis del 2006, la prima del suo pontificato. Comastri era stato dal '96 al 2005 delegato pontificio per il santuario di Loreto. E a Loreto ha lasciato un ottimo ricordo, tanto che oggi la Chiesa lauretana ha salutato l'annuncio della sua prossima creazione a cardinale con gioia e affetto.
RAFFAELE FARINA Nato a Buonalbergo, in provincia di Benevento, 73 anni fa, entrato nella Congregazione Salesiana di San Giovanni Bosco a 16 anni, ha emesso i voti perpetui il 25 settembre 1954 e nello stesso anno ha iniziato gli studi di Teologia presso la Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Salesiano a Torino, conclusi nel 1958 con la licenza in Teologia. Il 1/o luglio 1958 è stato ordinato sacerdote. Dottore in Storia Ecclesiastica (1965) presso l'omonima Facoltà della Pontificia Università Gregoriana. E' stato per dieci anni (1978-1988) segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche e per sei anni sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura. E' stato nominato prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana il 25 maggio 1997. Il 15 novembre 2006 Benedetto XVI lo ha elevato alla dignità episcopale, assegnandogli la sede titolare di Oderzo. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 16 dicembre dello stesso anno. Il 25 giugno scorso è stato quindi nominato bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa. Per molti anni direttore della Biblioteca Apostolica. Sotto la sua guida la biblioteca vaticana ha gettato le basi per alcuni ammodernamenti improcrastinabili che, per tre anni, la renderanno inaccessibile agli studiosi
 
 Chi sono i 5 nuovi cardinali non elettori
 I nuovi cardinali ultraottantenni, che non entreranno mai in conclave si muovono nella linea dell'internazionalizzazione dei vertici della Chiesa Cattolica.
EMMANUEL DELLY - 80 anni lo scorso 6 ottobre, Patriarca caldeo di Babilonia, dà voce alla realtà difficile seguita in Iraq all'abbattimento del regime di Saddam Hussein. Voce rispettata, si é sempre pronunciato contro il ricorso alla violenza, anche se ammantata di motivazioni religiose.
UMBERTO BETTI - E' un francescano minore, toscano, che ha lavorato per diversi anni nell'ambito della Congregazione per la dottrina delle fede. Buon conoscitore della Bibbia è stato il consulente al Concilio Vaticano II del friuliano mons. Ermenegildo Florit (che fu creato cardinale da Paolo VI) nel 1965, arcivescovo di Firenze. E' stato rettore della Pontificia Università Lateranense.
GIOVANNI COPPA - Ottantadue anni, è un diplomatico di lungo corso che ha concluso la sua attività nel 2002 come nunzio in Slovacchia. Proverbiale la sua riservatezza e il suo scrupolo nell'osservanza delle regole base della diplomazia pontificia.
URBANO NAVARRETE - Padre gesuita spagnolo, è stato anche rettore della Pontificia Università Gregoriana della quale ha valorizzato i corsi e la specializzazione in diritto canonico e ecclesiastico.
ESTANISLAO ESTEBAN KARLIC - Argentino, 81 anni, arcivescovo di Paranà dal 1983 al 2003, rappresenta una sorta di icona dell'episcopato di quella nazione latinoamericana che si è trovato a fronteggiare la lunga notte dei generali al potere.
 
Mons. Ignacy Ludwik Jez, 93enne vescovo emerito di Koszalin, diocesi sul Baltico, si è sentito cardinale soltanto per pochi giorni: era stato scelto dal Papa per ricevere la porpora e ne era stato ovviamente avvertito, ma è morto. Il Papa ha potuto annunciare soltanto l'intenzione di crearlo principe della Chiesa. In Polonia la notizia non ha suscitato molto scalpore, vista l'età e il carattere defilato di Jez, che viveva lontano dai centri ecclesiastici più attivi, ed era noto soprattutto come un bravo e onesto prete e vescovo.
 
Luciano Lombardini/Italia Estera



 
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