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18 ott 2007L’ANFE si prepara a festeggiare i suoi 60 anni di vita

Solidarietà e sostegno agli italiani all’estero i punti cardine della sua opera
ROMA, 18 OTT. (Italia Estera) -  Fervono i preparativi per le celebrazioni del 60° anno di attività dell’ANFE – Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati – che nacque nel lontano 1947 per mano di Maria Federici con l’intento di fornire aiuto e solidarietà a quegli italiani costretti a partire per cercare un futuro migliore all’estero.
Le celebrazioni, previste il 24 ottobre presso Palazzo Valentini a Roma, rappresentano un traguardo decisamente importante per un’Associazione che, nel tempo, ha conseguito traguardi significativi, tra cui il riconoscimento da parte del Capo dello Stato, il 12 febbraio 1968, di Ente Morale.
L’ANFE è oggi presente in undici regioni italiane con Delegati regionali e Presidenti provinciali. All’estero è attiva nei cinque Continenti. Nella lontana Australia, per esempio, sono operativi 6 Comitati ANFE per quanti sono gli Stati federati. Una rete estesa e capillare dunque, che ha fatto della solidarietà verso gli emigrati e le loro famiglie il punto cardine della sua azione. Una duplice opera: da una parte l’attenzione verso l’emigrato, per favorirne l’integrazione nella società di accoglienza, dall’altra la premura verso le famiglie che rimanevano in patria. Sullo sfondo, la ricerca della coesione delle comunità italiane all’estero. Comunità italiane che, anche al giorno d’oggi, hanno bisogno di aiuto.
“Tanto è cambiato nel corso del tempo, molti pensano che l’emigrato italiano oggi non debba ricevere le stesse attenzioni del passato a causa della ricchezza e dei miglioramenti degli stili di vita, ma così non è. Il dramma psicologico di chi abbandona il proprio paese e la propria casa è sempre presente e dunque la stagione dei doveri dell’Italia verso i suoi emigranti non può considerarsi conclusa”, ha dichiarato il Presidente dell’ANFE, Sen. Learco Saporito.  
Un percorso lungo, fatto di gioie ma anche di sofferenze, partito appunto nel 1947, anno in cui l’Italia si dotava di una Carta Costituzionale. Un legame non casuale quello tra la Costituzione italiana e l’ANFE. L’On. Maria Federici, che aveva ispirato alcuni articoli della stessa Costituzione relativi alla famiglia e ai figli, ha inteso poi metterli in pratica attraverso la fondazione dell’ANFE, fornendo così alla struttura di solidarietà del nostro paese uno strumento associativo, ispirato alla dottrina sociale della Chiesa, per realizzare gli obiettivi indicati nella Carta Costituzionale.
E’ naturale che, con i cambiamenti che hanno riguardato l’emigrazione ma anche l’immigrazione italiana, l’ANFE si sia dovuta adattare a questi nuovi scenari. Lo ha fatto modificando il proprio Statuto, costituendo il Segretariato per le immigrazioni – che fornisce cure e premure agli immigrati in Italia - e riservando maggiore attenzione ai problemi della scolarizzazione dei figli degli italiani all’estero, seguendo l’evoluzione dei processi formativi anche ai fini di un possibile rimpatrio.
Alla celebrazione del 60° anniversario di fondazione dell’ANFE è stato concesso l’Alto Patronato del Capo dello Stato e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La Presidente del Comitato d’Onore sarà Maria Pia Garavaglia, vice sindaco di Roma. Le numerose adesioni di politici, tra cui i Presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini, ed autorità diplomatiche dell’Italia nel mondo rappresentano un ulteriore segno di stima verso un’Associazione che, in questi 60 anni, non ha mai fatto mancare la sua voce e la sua azione in favore degli italiani nel mondo.
La mattina del 24 ottobre, inoltre, una delegazione dell’ANFE parteciperà all’udienza generale del Santo Padre in Vaticano.    
Alla cerimonia farà poi seguito un convegno, dal titolo “Emigrazione ed immigrazione oggi”, sui nuovi scenari, anche politici, che riguardano gli italiani all’estero e le tendenze immigratorie che caratterizzano l’Italia negli ultimi anni.  (Gianluca Verde/Italia Estera)


 
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