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18 ott 2007L'on. Narducci presenta la modifica alla 383/2000, perchè venga applicata all'estero

L’on. Narducci, Presidente del Comitato parlamentare italiani all’estero, il più votato in Europa, ha depositato  la proposta di legge di modifica alla 383/2000 sull'Associazionismo di promozione sociale, perchè venga applicata anche per le comunità italiane all’estero.
 
ROMA, 18 OTT. (Italia Estera) - L’on. Franco Narducci ha depositato, oggi 18 ottobre 2007, in Parlamento la proposta di legge di modifica alla 383/2000 per permetterne l’applicazione alle associazioni operanti per le comunità italiane all’estero. La proposta prevede l’estensione dei benefici derivanti dalla 383/2000 anche per le associazioni operanti all’estero per gli italiani ivi residenti.
L’on. Narducci nel depositare il DDL ha affermato che “i cittadini italiani residenti all’estero hanno sempre corrisposto alla solidarietà e al legame con la terra madre facendosi ambasciatori dell'Italia nel mondo, anzitutto dando vita ad innumerevoli forme di associazionismo.  Per oltre un secolo l’associazionismo italiano all’estero ha supplito sovente all’assenza dello Stato, assumendo di volta in volta il ruolo di punto di aggregazione e partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di società di mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di solidarietà di cui restano segni tangibili come, per esempio, gli ospedali italiani, oltre che di cinta di trasmissione di valori e di tradizioni”.
“Attraverso l’associazionismo - ha proseguito Narducci -  il cittadino  italiano residente all’estero definisce la sua appartenenza culturale, assume la sua identità secondo le caratteristiche antropologiche della tradizione come la memoria collettiva. Questo è un modo di vivere la cittadinanza che per esprimersi al meglio richiede il concorso delle istituzioni e delle varie espressioni della società civile”. “E in questo contesto va ricordato – ha aggiunto il parlamentare eletto all’estero – il ruolo fondamentale delle associazioni aderenti alla Consulta nazionale dell’emigrazione (CNE)”.
“Estendere alle associazioni rappresentative degli italiani all’estero - ha precisato il Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero - i benefici previsti dalla legge 383 del 2000 per le associazioni di livello nazionale è una questione di civiltà e di rispetto del fondamentale diritto di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, in quanto il beneficio accordato ai corpi intermedi rappresentativi di tali cittadini è da intendersi, come fruito in ultima istanza, dai medesimi, in ossequio al principio di sussidiarietà”.
Narducci poi ha dichiarato che “in un periodo in cui i movimenti umani hanno raggiunto una intensità mai conosciuta prima, è necessario pensare in “termini di rete” costituita di cives italiani che al di la dei confini hanno pieno titolo a beneficiare dei vantaggi derivanti dalle opportunità offerte con la legge sull’associazionismo di promozione sociale”.
“Con le modifiche alla legge 383 – ha concluso l’on. Franco Narducci -  ci prefiggiamo di salvaguardare il patrimonio associazionistico italiano nel mondo, frutto del lavoro instancabile di generazioni di emigrati e che avrà un ruolo decisivo in “termini di rete” anche in futuro”.
 
Gianni Lattanzio/Italia Estera



 
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