ZURIGO, 10 OTT. (Italia Estera) - Mai come in questa compagna elettorale i partiti svizzeri si sono spinti a sfidarsi apertamente usando metodi ricorrenti nelle più accese e astiose competizioni elettorali in auge in altri paesi, come ad esempio in Italia da oltre dieci anni. Segno del mutamento dei tempi e della spettacolarizzazione della politica. I colpi ad effetto, la demolizione dell’avversario, la semplificazione o banalizzazione dei concetti politici, in particolare l’uso improprio e abusato della presenza dei cittadini stranieri quale tema prioritario per la ricerca di consensi, ha fatto perdere alla Svizzera una grande occasione per orientarsi verso il futuro.
Ha vita dura il ministro Moritz Leuenberg nel porre all’attualità politica del paese la questione ambientale e la sostenibilità dello sviluppo. Il tema è di grande interesse, risponde ad un’urgenza planetaria e alla necessità di un profondo mutamento culturale, ma non trova la sensibilità dell’elettorato diventato oramai sordo alle esigenze del bene comune.
I segnali di una società fluida, in cui i corpi sociali non sono più identificabili, sono evidenti anche in questo paese e sono premonitori di una trasformazione del sistema politico che per oltre mezzo secolo ha garantito benessere, stabilità e sviluppo.
Escono dal coro le voci solitarie di alcuni candidati di origine straniera, in particolari dei secondos, e tra loro quelli iscritti ai Democratici di Sinistra, che hanno scelto di dar man forte alle liste del Partito Socialista svizzero. Si tratta di giovani di seconda o terza generazione, nati e cresciuti in questo paese, la cui candidatura è motivata da percorsi di vita e situazioni famigliari segnate da condizioni sociali, che li hanno sollecitati ad una sfida continua del proprio destino e ad impegnarsi in politica per dare un contributo al cambiamento di questo paese.
E’ il caso di Reto Gamma a Berna, di Antonio Donno a San Gallo, di Lucia Tozzi, di Antonio Rodriguez a Zurigo, e di tanti altri giovani candidati impegnati a promuovere nuovi concetti e proposte politiche, che muovono dalla ricerca di una affermazione dei diritti di cittadinanza in una società in piena trasformazione per farli incontrare e declinarli con i temi e i tempi del nuovo secolo. Questi giovani sono ispirati da un “futuro nuovo” dettato dai ritmi di una società globalizzata, in cui i diritti, l’accesso al sapere, l’innovazione tecnologica, l’ambiente, la crescita economica e sociale e la pace vanno di pari passo. Una loro presenza nell’assemblea parlamentare a Berna costituirebbe una speranza per tutti noi ed una risorsa per la Svizzera.
Michele Schiavone/Italia Estera