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29 mag 2001Riapre a Roma il Museo Centrale del Risorgimento. Presenti all’inaugurazione il

- ROMA – “E’ bene che tutti i giovani vengano al Vittoriano a vedere quelle che sono le radici del nostro Stato, dell’Italia di oggi”. Queste le parole che il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha pronunciato nel corso dell’inaugurazione del Museo Centrale del Risorgimento, che riaprirà il prossimo 2 giugno dopo vent’anni dalla sua definitiva chiusura.
“Trovo – ha poi aggiunto il Capo dello Stato – che la riapertura di questo museo sia una grossa iniziativa e ringrazio coloro che l’hanno realizzata. E’ un modo concreto di far rivivere a tutti gli italiani questo monumento, il Vittoriano, che è un grande simbolo per l’Italia; è allo stesso tempo un modo per far rivivere quel filo di continuità, che lega il movimento risorgimentale all’Italia di oggi”.
“I criteri di allestimento del museo – ha spiegato il curatore Marco Pizzo – sono quelli storici ed evocativi al tempo stesso, per ribadire il rigore della storia intorno a fatti e personaggi e per ricreare l’atmosfera di un’epoca.
Stampe e dipinti ornano lo scalone d’ingresso,che conduce alla saletta di proiezione, ricreata in armonia con gli ambienti del Vittoriano, dove sarà trasmesso “Gloria”,il film sulla Prima Guerra Mondiale, primo ad essere realizzato in Italia, nel 1934, con la tecnica del montaggio. Restaurato e rimasterizzato dagli esperti dell’Istituto, la pellicola testimonia gli eventi della guerra, dalla mobilitazione alla vittoria.
Nel museo ci sono poi quattro postazioni con videoterminale, che permettono
anche di seguire il filmato.
La prima sala è dedicata agli eroi del Risorgimento. Compaiono i busti ed i ritratti dei Savoia,con la “Colonna della Regina Margherita”, ma fra tutti spicca la figura di Garibaldi, presente in ogni percorso del museo con documenti e cimeli memorabili. Ci sono i famosi pantaloni dello sbarco dei Mille, veri e propri “jeans” con una toppa al ginocchio, lo stivale bucato e la stessa pallottola che ferì l’eroe sull’Aspromonte, la barella con cui fu trasportato. Ci sono pure delle teche dedicate a Mazzini, Cavour. C’è addirittura l’album dei Mille, in cuoio ed in argento, nelle sue varie edizioni. E’ anche possibile sfogliare elettronicamente le immagini dei combattenti attraverso l’uso del videoterminale.
La visita al museo si conclude ammirando la penna ed il calamaio in argento, usati per l’armistizio, che pose fine alla Prima Guerra Mondiale.






 
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