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04 ott 2007Da oggi Rai International chiude tutti i servizi informativi di onda corta

Anche la Federazione Esperantista Italiana contro le chiusure di Radio Rai International
 
ROMA, 1 OTT. (Italia Estera) -  Da oggi Rai International chiude tutti i servizi informativi di onda corta. deciso dalla Rai e dalla Presidenza del Consiglio in sede di rinnovo del contratto con Rai International.  
Anche la Federazione Esperantista Italiana, con il suo Presidente, Renato Corsetti, scende in campo contro questi tagli dei notiziari di Radio Rai International in 26 lingue.
Nel silenzio più assoluto della grande stampa d'informazione l'Italia, afferma il Presidente Corsetti, Rai International "ha annullato completamente la propria presenza informativa in lingue straniere nel mondo non soltanto chiudendo, dal primo ottobre, le trasmissioni ad onda corta, ma anche cancellando le lingue dal satellite e da internet. La decisione presa dalla Rai e da Rai International alla luce della nuova Convenzione con la presidenza del Consiglio dei Ministri era da tempo nell'aria. Già da anni si parlava della possibile chiusura delle trasmissioni in esperanto ed in altre lingue dell'est europeo".
Ci eravamo mobilitati per l'esperanto, continua Corsetti, ricordando che l'Italia è stato uno dei primi Paesi a trasmettere in questa lingua internazionale, "ma siamo rimasti sconcertati nell'apprendere da fonti sindacali e da siti specializzarti la decisione della cancellazione totale delle lingue estere lasciando così il monopolio totale alla BBC, a Radio France, alla Deutsche Welle, alla Voce dell'America, alla Radio Vaticana fino a radio Pechino, radio Mosca e Radio Cairo".
Innanzi tutto ci sarebbe da interrogarsi come mai tutti i grandi e molti medi Paesi continuino ad avere ed anzi per alcuni aspetti potenzino la loro presenza internazionale nelle lingue locali, afferma Corsetti. "Alcune ricerche dimostrano e confermano come la presenza informativa e culturale avvantaggi l'immagine di un Paese ed i suoi prodotti, permetta di affiancare la politica estera e di cooperazione. Personalmente, fino a pochi mesi fa sono stato Presidente della Associazione Esperantista Mondiale, ho potuto trovare conferma di come l'ascolto delle trasmissioni, nel nostro caso in esperanto, interessasse gli associati di tutto il mondo e permettesse loro di avvicinarsi di più all'Italia ed alla sua cultura, tanto che in occasione del Congresso mondiale di esperanto a Firenze dello scorso anno, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ottenemmo un sostegno anche del Ministero degli Esteri per l'edizione in esperanto de 'I promessi sposi'. Ma, al di là delle trasmissioni in Onda Corta (anche se da alcuni anni si sta sperimentando il DRM- Digital radio mondiale, avviato a Parigi nel 1996 da Radio France, Deusche Welle, Voice of America e Thomcast), l'inserimento della lingua sul sito internet di Rai International e la sua diffusione via satellite aveva dato un ulteriore contributo all'attenzione del mondo esperantista, i cui membri sono sparsi nel mondo, verso l'Italia".
 
Ora arriva la decisone di chiudere totalmente le trasmissioni in lingua "e non soltanto nell' 'inutile' esperanto, ma anche quelle in altre lingue locali (da quelle balcaniche a quelle dell'Europa orientale dove si è scatenata la presenza della grandi radio internazionali: francesi, inglesi, tedesche e statunitensi) . A questo punto - conclude il Presidente Corsetti -  l'interrogativo è quale modello di politica estera porti a tale abbandono, mentre si parla di maggiore presenza italiana nel Mediterraneo ma anche in aree più lontane". (Italia Estera) -



 
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