Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
16 set 2007ARGENTINA: POLITICA DI STATO E CREDITO DI STATO di Tullio Zembo / L’Italiano in Sud America

di Tullio Zembo / L’Italiano in Sud America
BUENOS AIRES, 16 SET. (Italia Estera) - Ieri è sparito in silenzio un segno emblematico dell’ italianità in Argentina: è stata rubata la lupa capitolina.
Più del valore economico, circa 7.500 euro, dispiace per il valore simbolico: era stata donata da Roma al comune di Buenos Aires nel 1910 in occasione del centenario della Rivoluzione di Maggio. Ora la lupa in bronzo non c'è più: è stata rubata nella notte dal parco Lezama, vicino al quartiere della Boca, nella zona meridionale della capitale argentina.
 
Niente Arsenio Lupin o altri ladri gentiluomini dietro il furto, ma, secondo la polizia, solo volgari trafugatori di metalli. Gli stessi, per intenderci, capaci di lasciare al buio un pezzo di tangenziale per rubare qualche centinaio di metri di filo di rame.
Purtroppo, da qualche tempo a questa parte,  sono sparite anche le relazioni politiche italo argentine.
Vero è che l’Italia può scegliere sola, e senza il mio consiglio, i suoi partners. Ci mancherebbe altro!  Ma è pur vero che oggi l’ Italia dovrebbe cercare le relazioni politiche commerciali con l’ Argentina perchè ne ha grande interesse.
Questa assenza di dialogo fra stato e stato, questo gelo reciproco (Prodi in visita in Sud America sorvola l’ Argentina e la candidata presidenziale, la Senatrice Cristina Fernandez, moglie di Kirchner,  e probabilmente futura  Presidente di questo paese, vola ai quattro angoli del mondo meno che in territorio italiano) ad onor del vero, non significa  assenza anche dei piccoli: sottosegretari, regioni, cooperazione,  Italia lavoro, Ong non meglio identificate,  di presenza  continuano ad averne e maneggiano (nel buon senso della parola) fior di quattrini con il solo difetto che non si capisce a che fine,  se manca una politica di stato! 
Sanno i nostri strateghi politici che  da pochi mesi, per legge, si è deciso comprare (da parte dello stato italiano)  il debito (residuo) di 4/5 mila milioni di dollari (!) contratto dall’ Argentina con cittadini italiani?
Ecco il laconico, ma preciso ed inquestionabile testo della legge: «Per indennizzare i risparmiatori….vittime di frodi finanziarie…..e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcibile…è costituito un apposito fondo».
Segue poi al comma successivo il chiarimento: «…….ai benefici del comma  precedente sono ammessi anche i risparmiatori che hanno sofferto il predetto danno in conseguenza de default dei titoli obbligazionari della Repubblica Argentina».
E dunque,  mi pare,  dopo tale decisione,  non è più una scelta il trattare o non trattare lo stringere o non stringere  contatti con l’ Argentina ma una irrinunciabile necessità  di, almeno, 4/5mila milioni di ragioni!
Ai paesi Bric,   l’ acume politico esportatore italiano dovrà senza dubbio aggiungere la  “A”  di Argentina!
Con 4/5 mila milioni di credito chi si deve preoccupare è il creditore, non il debitore.
Inoltre (semmai ce ne fosse bisogno) abbiamo sul campo, cosa unica nella storia,  cinque grosse personalità politiche italiane, di cui tre dall’ Argentina: il Sen. Luigi  Pallaro, e gli On.li. Merlo e Angeli. Con molto rispetto, potremo istruirli ed, all’ uopo, efficacemente “usarli”! Se solo si risolvesse questo credito avremo risolto molti  nostri problemi...
Ah! Dimenticavo:  qualcuno sa a quante migliaia di milioni ammonta il debito dei bonds emessi della provincia di Buenos Aires e venduti in Italia?
Tullio Zembo / L’Italiano in Sud America/Italia Estera
Tullio Zembo es italiano y reside en Argentina desde 1986. Es Doctor en Leyes recibido en la Universidad de derecho de Genova en 1982. Fue voluntario en Beirut con las Fuerza de el ONU en el battallon de "Bersaglieri" trupas de elite de italia 1982/ 83 .Medalla campaña de Beirut.Estudio Ingles en Londres y Francés en Toluse durante el periódo 1983/1986. Especializado en derechos italianos en el exterior, representa también a Adusbef ( Asociación consumidores bancarios italianos ) en Argentina, desde el año 2002, siguiendo el análisis legal y de mediación entre los consumidores , el estado Argentino y los bancos italianos.
Presidente el MIDDIE (Moviemiento de Defensa de los Derechos italianos en el exterior)



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati