di Michele Frattallone
BOSTON, 12 AGO. (Italia Estera) - Forse e’ bene chiarire un principio fondamentale, soprattutto quando il tema e’ delicatissimo: le tragedie che causarono e che ancora mietono morti e feriti di uomini sul posto di lavoro, in fabbrica, nelle miniere o in automobile, sul treno, a bordo di una nave oppure nella gabina di un’aereo, non ci sono eccezioni, tutti indistintamente sono vittime che pagano molto spesso con la propria vita e dobbiamo inchinarci in omaggio per il loro estremo sacrificio.
La motivazione per questi eventi tragici assume un compito tutt’altro che facile a chi deve decidere una data in relazione a disastri o tragedie quando si registrarono decine, talvolta centinaia di morti, di italiani lavoratori all’estero. Questa mia doverosa precisazione alla persona che voleva ottenere una risposta dall’ex Ministro, On. Tremaglia. relativa a una Commemorazione osservata ed invece per un’altra, senza alcuna ragione, ignorata..
Posso affermare di conoscere molto bene l’allora Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Tremaglia, ma certamente non ho la presunzione di rispondere invece sua, come avrebbe voluto l’affezionato lettore, de Le notizie USA, ma semplicemente esprimo quello che io penso:
L’ On. Tremaglia, non ha mai fatto distinzioni degli italiani che vivono e lavorano all’estero e l’avere indet- to la “Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”, per esaltare giustamente quel momento particolare con una Coommemorazione, riconosciuta ufficialmente dopo mezzo secolo, dalla Repubblica Italiana e quindi ricordare degnamente le vittime di 136 minatori, martiri del lavoro fuori dai confini nazionali..
Detta Commemorazione, comunque si distingue dalla forma e nella sostanza, perche’ le vittime di 136 minatori italiani, erano di fatto, la cessione contrattuale di manodopera in cambio di carbone e le condizio- ni non erano, assolutamente bilanciate, un trattato molto severo nei confronti del nostro Paese, erano le conseguenze di una guerra perduta e l’Italia dovette mencanteggiare per ottenere il carbone, poi trasformar- la in energia per il potenziamento dello sviluppo sociale economico, presupposti necessari alla rinascita na- zionale.
La disgrazia di Monongah, ampliamente descritta nell’articolo di ieri 11agosto, autore Sig. Salvo Mule’, Direttore de Le Notizie USA, accadde nel lontano 1907 e provoco’ quasi mille morti, di cui 171, erano minatori italiani, emigrati negli USA. Nulla da eccepire, le disgrazie erano molto simili, al tempo stesso, diverse, perche’ i primi erano lavoratori italiani, momentaneamente all’estero ed i secondi risultarono italiani emigrati negli USA, il principio dell’italianita’ era ed e’ identica, tuttavia c’e anche un’altro fattore, che probabilmente fece oscillare l’ago della bilancia in quanto quella disgrazia di Monongah era venuta a galla, credo nel 2003, la Commemorazione di Marcinelle, fu celebrata nel 2002.
Comunque, desidero spazzare qualunque dubbio, in merito la preferenza di una Commemorazione piuttosto che un’altra, la “Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”, non si limita soltanto a quelle 136 vittime di Marcinelle, ma l’8 Agosto consacra quale simbolo di tutte le tragedie, che colpirono duramente i lavoratori italiani in Europa ed in altri Paesi del Mondo, che lavorarono all’estero e senza alcuna distinzione se italiani o stranieri perche’sono state tutte vittime sul posto di lavoro.
L’evento che il lettore Sig. Nicola Trombetta, che ha voluto notificare, e’ una nobile iniziativa, affinche’ anche a Monongah nel West Virginia, USA, si sono avviati i preparativi della Commemorazione e che sara’ celebrata nella giornata del 16 agosto, quindi non a caso nel giro una settimana l’anologia delle Celebrazio- ni nelle due grandi nazioni, Italia e USA.
On. Michele Frattallone/Italia Estera