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02 ago 2007L’ON. BUCCHINO CHIARISCE IL DUBBIO SUGLI AUMENTI DELLE PENSIONI AI RESIDENTI ALL’ESTERO

ROMA, 2 LUG. (Italia Estera) - L'on. Gino Bucchino, deputato eletto all'estero, in una sua nota afferma di "ritenere opportuno fare una riflessione sull’azione di Governo, esplicitata in un protocollo di intesa con i sindacati datato 23 luglio 2007, mirata a perseguire maggiore equità ed inclusione sociale".
"Desidero soffermarmi  - prosegue - sulla parte relativa a quello che è stato definito il completamento della riforma previdenziale perché interessa direttamente i diritti dei nostri connazionali residenti all’estero".
 
"Reputo ovviamente positivi il potenziamento del sistema di rivalutazione ai prezzi delle pensioni previdenziali, l’incremento delle maggiorazioni sociali per le pensioni assistenziali, il miglioramento delle future pensioni dei giovani mediante interventi che amplieranno il meccanismo della totalizzazione dei periodi contributivi versati in più gestioni, che renderanno meno oneroso il riscatto della laurea e che estenderanno il riconoscimento dei contributi figurativi nel caso di disoccupazione e lavori discontinui."
"Ma il provvedimento più importante e che avrà un riflesso diretto sui diritti previdenziali dei titolari di pensione italiana residenti all’estero - afferma l'on. Bucchino nella  nota -  è senz’altro l’aumento delle pensioni basse dal 2008 e con un’erogazione di anticipo nel 2007."
 
"Ribadisco che tali aumenti dovranno essere estesi ai pensionati residenti all’estero ultra64enni titolari di una pensione italiana in convenzione (pro-rata) a condizione che non possiedano redditi complessivi individuali (considerati quindi anche i redditi prodotti all’estero) superiori a 1,5 volte il trattamento minimo italiano (in altre parole non deve essere superato il limite di 8.504,73 euro annui per l’anno 2007). Infatti l’articolo di legge che istituisce questi aumenti stabilisce che essi devono essere concessi ai titolari di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria senza limitarli esplicitamente a vincoli di cittadinanza o residenza".
 
La somma aggiuntiva alla pensione sarà articolata nel 2008 nel modo seguente: ai lavoratori dipendenti che fanno valere fino a 15 anni di contribuzione (18 per gli autonomi) sarà erogato un aumento annuale pari a 336 euro; sopra 15 fino a 25 anni (da 18 a 28 per gli autonomi) 420 euro annui; oltre 25 anni (oltre 28 per gli autonomi) 504 euro annui. A questo ultimo fine, auspichiamo che per i residenti all’estero saranno conteggiati anche i contributi esteri che hanno contribuito al perfezionamento del diritto a pro-rata italiano ma una decisione ufficiale in merito non è stata ancora presa dalle autorità competenti (c’è chi sostiene invece che i contributi del pro-rata estero non debbano essere presi in considerazione ai fini dell’inserimento nella fasce di beneficiari distinte per anzianità contributiva; questa ipotesi danneggerebbe, ancorché in maniera marginale, i residenti all’estero).
 
"Infine - conclude la nots di Bucchino -  vorrei evidenziare l’impegno di Governo e sindacati, inserito nel protocollo d’intesa, a verificare la possibilità di intervenire, nel rispetto delle compatibilità finanziarie, sul regime pensionistico dei lavoratori immigrati extra-comunitari, attraverso il ricorso a convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con i Paesi di provenienza. L’impegno congiunto ci fa molto piacere perché è dall’inizio della legislatura che ci siamo attivati per far ripartire l’attività negoziale dello Stato italiano per la stipula di nuove convenzioni di sicurezza sociale con i Paesi di immigrazione e per il completamento e perfezionamento delle convenzioni con i Paesi di emigrazione italiana. Dobbiamo sperare ora che le enunciazioni si trasformino in fatti concreti." (Italia Estera) -
 



 
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