RETE CONSOLARE: TOGLIERE AGLI EMIGRATI PER DARE AGLI IMMIGRATI - di Gian Luigi Ferretti
di Gian Luigi Ferretti
ROMA, 23 LUG. (Italia Estera) - La rete consolare oggi è peggiorata rispetto al Governo Berlusconi. Lo ha dichiarato a chiare lettere il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Adriano Benedetti, al Comitato di Presidenza del Cgie di fine settimana scorsa. Rischia di crollare anche per il peso delle nuove incombenze accollatele con colpevole leggerezza demagogica, tipo la It-Card o la carta d’identità.
Questa purtroppo non è una novità, ce n’eravamo accorti tutti da tempo. Di nuovo c’è l’enunciazione del piano di questo governo riguardo la rete consolare. Adesso ve la spieghiamo, seguiteci.
Al Comitato di presidenza del Cgie il viceministro Danieli non si è fatto vedere, ma ha mandato undici pagine di “relazione del governo” infarcite delle solite tante promesse seguite da poche realizzazioni. Per non essere faziosi, diamo atto del prosieguo del piano di assistenza sanitaria ai connazionali indigenti, del quale, dopo la Colombia e il Venezuela, ora usufruirà anche l’Argentina.
L’on. Baffile si è risentita perché ho detto che questa azione è stata possibile grazie all’intervento del sen. Pallaro ed ha tentato squallidamente di accreditarsi il merito, come se non sapessero tutti che i fondi sono saltati fuori solo grazie alle forti pressioni del Senador in occasione del voto alla Finanziaria lo scorso anno.
Ma torniamo a bomba. Il documento di Danieli parla di una prima fase di ristrutturazione della rete consolare, per la quale richiede il parere obbligatorio, previsto dalla legge, al Cgie. Si tratta di:
-abolire i Consolati di Atene e de Il Cairo creando cancellerie consolari presso le Ambasciate di Grecia ed Egitto;
- abolire il Consolato Generale di Lipsia sostituendolo con un Ufficio consolare onorario;
- creare uno “sportello permanente” a Bastia, collegato telematicamente con il Consolato generale di Marsiglia;
- istituzione di un Consolato generale a Mosca “per poter far adeguatamente fronte alla richiesta di servizi consolari ed alla elevatissima e sempre crescente domanda di visti in quell’area”. “Tale oprerazione” – continua il documento – “sarà resa possibile a seguito degli interventi di cui ai punti precedenti, unitamente a quelle derivanti dalla chiusura, già disposta, della Rappresentanza Permanente presso la Conferenza del Disarmo a Ginevra”.
Quindi, i risparmi fatti “a seguito degli interventi di cui ai punti precedenti”, cioè nei Consolati che servono principalmente gli italiani all’estero, vengono utilizzati per aprire un Consolato generale che servirà principalmente gli stranieri che vogliono venire in Italia.
I miei colleghi del Comitato di presidenza del Cgie, salvo Augusto Sorriso, hanno applaudito perché non hanno capito o hanno fatto finta di non capire. In ciò aiutati dalla prosa subdola che ingenera l’impressione del contrario di ciò che in realtà afferma. Si taglia, ma si dice che “a mio giudizio tali misure salvaguardano le legittime aspettative delle comunità italiane all’estero” (sì, se aveva giudicato che le comunità si aspettassero tagli).
Driin, suona un campanello. Vuoi vedere che…. Corro a leggermi il Dpef 2008-20011, quello che non cita neppure una volta gli italiani nel mondo, ma che parla della rete consolare. Leggete il riquadro qui sotto.
Chiaro, chiarissimo. Per usare gli stessi termini, “nei limiti delle risorse disponibili” (le attuali scarse risorse) la rete diplomatico-consolare verrà “redistribuita per riflettere le nuove realtà geopolitiche ed economico-sociali”. Vale a dire abbandonare progressivamente gli italiani all’estero, tanto da tempo si sta facendo passare l’idea che gli emigrati non ci sono più e ormai gli italiani che sono all’estero ci sono per fare affari, per studiare o per cercare sesso a buon mercato.
E dedicarsi piuttosto alle “nuove realtà geopolitiche ed economico sociali”, vale a dire favorire ed agevolare gli extracomunitari che desiderano emigrare nel nostro Paese.
La rete consolare verrà “razionalizzata” per gli emigrati e “rafforzata” per gli immigrati.
Non credo che Danieli sia felice di dover mettere la sua faccia per questa strategia. Ma, con buona pace della solita Baffile che ha ancora una volta ripetuto come ritenga un Viceministro meglio di un Ministro, al nostro Super Franco non fanno mettere piede nel Consiglio dei Ministri, dove tutte le decisioni vengono prese senza di lui, che le viene a sapere dopo, come noi.
Dimettersi per protesta? Suvvia, siamo in Italia. Non si è nemmeno ancora dimesso da Senatore come aveva giurato a Prodi.
I parlamentari eletti all’estero avranno finalmente il coraggio di battere i pugni sul tavolo? Oppure si appecorineranno ancora una volta? Mi riferisco a quelli che appoggiano il governo, gli altri possono fare ben poco, al limite aiutarci a protestare.