ROMA, 19 LUG. (Italia Estera) - Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, martedì prossimo, 24 luglio, riferirà nell'aula del Senato sulle missioni internazionali. La richiesta é venuta fuori dalla riunione dei capigruppo di palazzo Madama, dove soprattutto la Cdl ha ricordato gli impegni del Governo a riferire, prima della pausa estiva, sulla politica estera.
Le polemiche sull'atteggiamento assunto dal responsabile della Farnesina verso Hamas, sollevate dall'opposizione, fanno prevedere un dibattito acceso a palazzo Madama, dove c'é anche un piccolo drappello di dissidenti dell'area massimalista, che già una volta hanno fatto cadere il governo sulla politica estera.
Intanto si lavora alle mozioni, saranno presentate sia dalla maggioranza che dall'opposizione. La mozione della maggioranza dovrebbe ridursi alla sola presa d'atto delle comunicazioni del responsabile della Farnesina. Dal canto suo, An, Forza Italia e Lega puntano a presentare una mozione unica con l'intento di raccogliere anche la firma dell'Udc. Al testo sta lavorando il senatore di An Alfredo Mantica, che in questi giorni ha accusato il governo di avere una linea di politica estera "irresponsabile e contraddittoria, grave danno per l'immagine e gli interessi dell'Italia". Anche oggi il centrodestra accusa D'Alema di indebolire Abu Mazen con la sua linea considerata filo-Hamas e non sono valse a nulla le precisazioni della Farnesina che la politica estera del governo "é univoca".
Ma se l'opposizione affila le armi e presenterà forse più di una mozione su cui far votare l'assemblea, l'incognita è legata a quello che faranno i dissidenti storici dell'area di sinistra. Franco Turigliatto, sospeso dal Prc, ha detto che non parteciperà ai lavori dell'aula. In quei giorni dovrebbe essere a Parigi. Invece, chi ha assicurato la sua presenza è Fernando Rossi: "Io ci sarò senz'altro e non cambio la mia posizione, sono contro la guerra, contro le missioni militari". "Io non voto la guerra" aggiunge Rossi, uno dei responsabili della caduta del governo in febbraio. Questo però può voler dire che non parteciperà al voto.
Su cosa farà un altro pacifista radicale, Mauro Bulgarelli, ancora non si sa. In genere risponde sempre ai cronisti che preferisce annunciare il suo voto in aula dopo aver ascoltato il ministro degli Esteri. Non ci dovrebbero essere problemi secondo quanto affermano in ambienti del Prc per Claudio Grassi e Fosco Giannini. Anche se negli ambienti della maggioranza si tende ad escludere uno scivolone per il Governo, visto che la differenza tra gli schieramenti, se si escludono i senatori a vita, è di appena un voto, i rischi di un agguato sono sempre molto alti. (Italia Estera) .