NEW YORK, 19 LUG. (Italia Estera) - Ruffo Caselli, uno dei piu’ originali pittori contemporanei italiani, molto apprezzato nei circoli artistici americani, dalla fine degli anni 50 dipinge la presenza di sensori in ogni aspetto dell’esistenza, fino a rappresentare esseri dotati di antenne e con una microchip di silicio al posto del cuore.
Minicomputers nell’ambiente, nelle nature morte, nel cervello e negli abiti tecnologici: la tecnologia che e’ parte di noi fino a diventare noi. Tutto memorizzato in quelle tesserine che sono diventate il suo segno distintivo.
Il monitoraggio delle persone e delle cose, l’ultima frontiera della tecnologia, e’, da mezzo secolo, il tema dell’arte di Ruffo Caselli. La rivoluzione digitale a cui assistiamo nei nostri giorni era presente nelle tele di Ruffo gia’ dalla fine degli anni ’50.
Dopo oltre 120 mostre in Italia e in America, a 75 anni, questo particolarissimo artistacontinua a studiare le affinita’ fra l’uomo e la tecnologia, intesa come categoria della mente. La tela e’ il palcoscenico della tecnologia, diventata specchio della mente: la creatura ad immagine e somiglianza dell’uomo.
Ruffo talvolta inserisce i circuiti nella tela e li collega fra loro, a dimostrazione della sua concezione della tecnologia come forza capace di mutare il corso della storia: le microchips rappresentano la fonte di riferimento continuo, un ampio campo metaforico impiegato per indicare i percorsi e le conquiste della mente umana. Gia’ nei suoi dipinti di mezzo secolo fa, la natura e le persone sono influenzate dai microprocessori di cui rivela anche un aspetto simbolico e addirittura poetico. La comunicazione wireless era dipinta sulle tele di Ruffo gia’ negli anni 70.
Da cosa ha preso spunto l’artista solitario di Ovada, in provincia di Alessandria, per la sua arte? “Dal mondo degli antichi egizi”- risponde ”All’eta’ di 17 anni ero stato invitato in Egitto in una spedizione archeologica per disegnare i ritrovamenti degli scavi, e ho subito capito di trovarmi di fronte ad una civilta’misteriosa che nelle piramidi aveva lasciato scritta la storia di quello che per noi sarebbe stato il futuro. Senza aver nessuna conoscenza dei geroglifici, ho intuito l’inquietante messaggio di questi strani monumenti. La terra e’ arrivata ad un momento cruciale della sua evoluzione: ritengo che uno studio dei messaggi delle piramidi e della complessa rete di sotterranei che le circondano, ancora da esplorare, ci possa dare un’indicazione di quello che sta succedendo, di un passato che e’ in realta’ il futuro”.
“ La scoperta di Orione, (la sede di Osiride, secondo gli antichi egizi) perfettamente allineata alla piramide di Giza, -spiega ancora Ruffo- e’ stata una grande scoperta astronomica del ‘900 ed ha suggerito una ipotesi di “coincidenze” di una civilta’ ancora tutta da scoprire, con messaggi che, molto lentamente, stanno arrivando a noi.”
Le quotazioni di Ruffo Caselli, negli ultimi anni, sono salite....”alle stelle”. (Italia Estera).