NAPOLI, 26 MAG, (Italia Estera) - Regole di ingaggio, presenza militare italiana in Libano e Afghanistan, missioni di pace nel mondo. Temi di grande attualità che sono stati al centro di un interessante dibattito che ha avuto una sede ed un pubblico di eccezione per competenza e preparazione, la scuola militare della Nunziatella ed i suoi allievi. Ospite e moderatore, efficace e preciso, il comandante del glorioso collegio militare di Napoli, Col. Domenico Pace. Sono intervenuti l’ Ambasciatore Michelangelo Pisani Massamormile, responsabile dell’Antenna napoletana del circolo di studi diplomatici e già capo missione in Cile e Turchia, il Generale Gaetano Cigna, Comandante 1^ FOD 2003-2005 e vice Comandante KFOR 2001-2002, il giornalista Alfonso Maffettone già corrispondente estero dell’Angezia Ansa e Andrea Angeli, funzionario e portavoce Onu, ora in missione in Timor Est.
Andrea Angeli è l’autore del libro Professione Peacekeeper, un diario delle storie vissute in prima linea al servizio del grande Ente internazionale, dall’ Amministrazione provvisoria per le elezione in Cambogia nel 1992 fino ai tragici eventi di Nassiriyah in Iraq dove il 12 novembre 2003 il sanguinoso attentato contro la base Maestrale del contingente italiano causò 19 morti.
Il libro ha avuto grande successo per la sua originalità ed è stato il leitmotiv del dibattito. Professione Peacekeeper è il prodotto di un osservatore minuzioso che diventa protagonista, cronista e storico.Ha il merito di essere una di quelle pubblicazioni sempre in the news per le domande che riesce a porre. A questi interrogativi si è cercato di dare risposte nell’aula magna della Nunziatella a Pizzofalcone di fronte ad un uditorio attento e ordinato, uno spaccato della migliore tradizione educativa italiana al contrario di quanto si vede oggi nelle scuole statali di ogni ordine e grado.
L’Ambasciatore Pisani Massamormile, richiamandosi agli episodi descritti nel libro, ha elogiato lo spirito di abnegazione e la competenza dei nostri soldati che operano nelle missioni di pace all’estero. “Sono bravi e coraggiosi “ , ha detto il diplomatico mettendo in evidenza che l’odio interetnico trasforma questi territori operativi in veri e propri teatri di guerra.
Il gen. Cigna ha citato la sua esperienza nei Balcani dove è stato in servizio per un anno e mezzo. Ha descritto con elementi di fatto quanta ferocia possa scaturire dall’odio interetnico. “Nel Kosovo fabbricati e palazzine per abitazioni sono dei veri e propri fortilizi recintati ai vari piani dal capo famiglia ’’ ha detto il generale e poi rivolto agli allievi ha ricordato che le virtù principali di un militare si riassumono nella dignità, nell’onore e nel coraggio. Cigna ha criticato l’insufficienza organizzativa delle Nazioni Unite: “vogliono tutti comandare e nessun vuole eseguire ’’.
Ha replicato Angeli secondo il quale molto o moltissimo dipende dalla volontà e dalla capacità dei singoli funzionari di organizzarsi in scenari oggettivamente difficili.
Il giornalista Alfonso Maffettone, quale corrispondente Ansa per anni dal Sud Est Asiatico, si è riportato all’ operazione Onu in Cambogia descritta con enfasi umana da Angeli nel suo libro ed ha sottolineato il successo ottenuto dai 75 Carabinieri inquadrati nella polizia civile delle Nazioni Unite. ‘’Si sono fatti apprezzare dalla popolazione ed hanno avuto il merito di portare ordine e legalità anche nella giungla”, ha detto.
Gli allievi hanno fatto domande puntuali e perspicaci. Essi in vario modo hanno chiesto chiarimenti sul sostegno che le Istituzioni, l’ opinione pubblica e l’intera nazione dovrebbero dare in maniera più incisiva ai nostri soldati nelle missioni all’estero.
L’ ambasciatore Pisani Massamormile ha risposto che è questo il punto più delicato e più controverso del significato della partecipazione dei militari italiani alle missioni di pace.
Un plauso va rivolto al Comandante della Nunziatella col. Domenico Pace per aver organizzato un dibattito di così grande attualità dal quale è emersa, ancora una volta, la preparazione culturale, militare e umana degli allievi della Nunziatella. (A.M.Italia Estera)
Un pò di storia
La Nunziatella nasce come Scuola Militare il 18 novembre 1787 sulla collina di Pizzofalcone, in Napoli. Prende vita nel clima di generale rinnovamento che caratterizza la storia napoletana nella seconda metà del secolo XVIII, quando, tra l'altro, una particolare cura viene dedicata alla riorganizzazione delle forze di mare e di terra del Regno di Napoli e Sicilia.
Carlo III di Borbone con il suo consigliere Bernardo Tanucci e Ferdinando IV di Borbone, con lo stesso Tanucci e con John Acton, ufficiale di marina inglese, sono gli artefici di questo impulso: nuovi cantieri navali, nuove fabbriche d'armi, la fortificazione di tratti di costa, la premura nella formazione dei Quadri, l'invio di ufficiali napoletani all'estero per studiare l'organizzazione di altri Paesi.
Nell'opera di ammodernamento un posto di rilievo occupa il lucano Giuseppe Parisi,che fa parte del gruppo di ufficiali inviati all'estero per aggiornarsi. Il Parisi, ospite a Vienna dell'Imperatore Giuseppe II, viene a conoscenza dell'arte militare prussiana e matura le proprie convinzioni sull'importanza di una corretta formazione dei Quadri Militari. La sede prescelta è l'ex noviziato dei Gesuiti a Pizzofalcone. L'edificio con annessa una Chiesa dedicata alla Vergine Annunziata è ben presto denominata Nunziatella, inaugurato due secoli prima, era pervenuto al demanio pubblico nel 1767, dopo l'espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli. Con Dispaccio Reale del 28 maggio 1787 il Ministro della Guerra e della Marina John Acton comunica che Re Ferdinando IV di Borbone si degna di affidare il Comando del "Real Collegio della Nunziatella" al Maresciallo Domenico della Leonessa, marchese di Supino, mentre Giuseppe Parisi riceve la nomina di Comandante in seconda, con il grado di Tenente Colonnello.(Italia Estera).