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22 mag 2007L’ON. BAFILE SCRIVE AL PRESIDENTE DELL’INPS: SI DEVE RIMEDIARE CON URGENZA AI FORTI DISAGI VISSUTI DAI PENSIONATI ALL’ESTERO

La lettera è firmata anche dai senatori Pollastri, Turano, Randazzo,  Micheloni, e dagli onorevoli Bucchino, Cassola, Farina, Fedi e Narducci
 
ROMA, 21 MAG. (Italia Estera) - L’On. Mariza Bafile, ha inviato una lettera al Presidente dell’INPS, Avv. Gian Paolo Sassi, per ricordare le gravi difficoltà incontrate dai pensionati INPS all’estero in seguito alla decisione di apportare significative novità alle modalità di erogazione delle pensioni. Nella lettera, firmata anche dai senatori Pollastri, Turano, Randazzo, Micheloni, e dagli onorevoli Bucchino, Cassola, Farina, Fedi e  Narducci, pur riconoscendo le “potenzialità positive che il cambiamento porta con sé”, sono stati evidenziati  i disagi che tali modalità, in attesa di entrare a regime, hanno causato ai nostri pensionati.  “Il servizio di pagamento delle prestazioni INPS all’estero, appaltato all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (I.C.B.P.I) che, a sua volta, ha designato altri istituti bancari quali enti pagatori delle pensioni italiane – si ricorda nella lettera -  ha destato non poche preoccupazioni tra i nostri connazionali all’estero, in particolare i più anziani, per i modi in cui questi cambiamenti si stanno realizzando. Risulta, infatti, dalle notizie diffuse dagli enti di Patronato, che le informazioni, in moltissimi casi, sono state fornite dall’INPS in ritardo e con notevoli approssimazioni, provocando disorientamenti per la mancata conoscenza delle procedure burocratiche da rispettare. Inoltre vengono denunciati ulteriori gravi disagi per i ritardi nei pagamenti che colpiscono soprattutto le fasce più povere dei nostri connazionali per i quali la pensione è spesso l’unico mezzo di sostentamento. Tali difficoltà si inseriscono in un contesto già problematico, come evidenziato nel corso dell’ultimo anno da parecchie interrogazioni ed interpellanze parlamentari, che riguardano le procedure  di accertamento reddituale dei residenti all’estero per l’erogazione delle < quote di assistenza > sulle prestazioni pensionistiche”. I deputati, rivolti al Presidente Sassi, hanno riconfermato che il quadro complessivo, delineato da tale situazione, “è  tutt’altro che facile, dal momento che le difficoltà incontrate hanno interessato fasce deboli della popolazione, spesso residenti in luoghi geografici molto estesi, che hanno comportato telefonate lunghissime ai Consolati e agli Enti di Patronato, centralini intasati, viaggi estenuanti e costosi, in particolare nell’America Latina, in cui vivono comunità italiane molto consistenti.
Come parlamentari italiani, eletti all’ Estero,  Le chiediamo di poter fare tutto quanto rientra nelle Sue facoltà per porre rimedi urgenti ed efficaci ai disagi elencati in maniera sintetica e tralasciando molti altri problemi tuttora aperti”. (Italia Estera) -
 



 
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